lunedì 29 dicembre 2008


















"Vi è l'occhio vegetativo, occhio di questa riva, che vede l'apparenza, che vede la "cosa", che vede come vede il cane. Poi c'è l'occhio dell'altra riva, occhio che intravede la Presenza e non vede quell'albero in fondo al campo, ma vede il nulla in cui sta nascendo l'albero, in trasfigurazione da oggetto a immagine dell'albero".


W. Congdon 1994


domenica 28 dicembre 2008

I Santi Innocenti


















Guido Reni, La strage degli Innocenti

"Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio".


Rm., 8, 18-21

giovedì 25 dicembre 2008

Buon Natale


















Lotto, Natività

“Egli si è mostrato, Egli personalmente. E adesso è aperta la vita verso di lui. La novità del cristianesimo non consiste in un pensiero ma in un fatto: Egli si è mostrato.”


Benedetto XVI


AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI, AMICI MIEI!

martedì 23 dicembre 2008














il Gio e la Cri, festa della Chiara autunno 2006

«L'avvenimento di Cristo diventa presente “ora” in un fenomeno di umanità diversa: un uomo vi si imbatte e vi sorprende un presentimento nuovo di vita, qualcosa che aumenta la sua possibilità di certezza, di positività, di speranza e di utilità nel vivere e lo muove a seguire. Gesù Cristo, quell'uomo di duemila anni fa, si cela, diventa presente, sotto la tenda, sotto l'aspetto di una umanità diversa. L'incontro, l'impatto, è con una umanità diversa, che ci colpisce perché corrisponde alle esigenze strutturali del cuore più di qualsiasi modalità del nostro pensiero o della nostra fantasia: non ce lo aspettavamo, non ce lo saremmo mai sognato, era impossibile, non è reperibile altrove»


Luigi Giussani

domenica 21 dicembre 2008

Divina Maternità di Maria















Beato Angelico, Annunciazione

Angel dal ciel disceso
in bel sembiante umano,
scopre a Donzella umil,
scopre a Donzella umil
come si incarne
il Re del Ciel Sovrano,
per ristorare il mondo,
per ristorare il mondo
e per salvarne.

Ave, dei grazia piena,
teco è il Signor potente;
come clemente sei,
come clemente sei
Tu dolce e pia,
e del Suo amore ardente,
o benedetta Vergin
o Bendetta Vergine Maria!

Ave, beata e santa,
di Dio gran Genitrice,
porta felice a noi,
porta felice a noi
del Paradiso,
ove il Suo amor n'allice;
fa' che godiamo in Cielo
fa che godiamo in Ciel
del Tuo bel viso.


G Ancina, dal “Tempio Armonico della Beatissima Vergine”, 1599

mercoledì 17 dicembre 2008

"Di fronte alla persona amata è molto più grande l'intensità dell'amore quando ti fermi ad un metro, e tutto vibra, e tutto sembra volerla afferrare. Non per trattenerti dall'afferrare, ma perché c'è un'adorazione e un riconoscimento del significato della cosa. E tu sei lì che vivi questo sentimento di significato e trattieni l'impeto che ti spingerebbe ad una presa puramente meccanica. Per amare una presenza tu devi riconoscere che essa è del Mistero, di Cristo: ciò di cui è fatta è Cristo. E tutto in te viene proteso come domanda a Cristo che si sveli, che si faccia vedere. Perché quando Cristo si farà vedere in quella faccia, sarà la fine del mondo, sarà l'Eternità! Essere ad un metro senza prendere vuol dire essere tutto proteso nel prendere coscienza del segno che essa è, del valore di segno che essa è. Per questo niente al mondo la può cancellare, proprio perché è segno di Cristo. Se è segno di Cristo, quello che ti viene come conseguenza è lo struggimento perché Cristo si riveli in lei".

Don Giussani


domenica 14 dicembre 2008

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Ligabue

sabato 13 dicembre 2008













Franco e gli amici di Centocanti all'evento "Centocanti per Milano", marzo 2006

"Spesso il teatro è ridotto ad un puro svago, vuoto e banale, privato delle dimensioni del gioco, del fascino e del mistero. Ma, se è così, a che serve? Abbiamo bisogno di luoghi pieni di verità. E se il teatro non dice la verità, forse è giusto non utilizzarlo. Come un coltello che, se non taglia, è bene tenere chiuso in un cassetto. Non possiamo accanirci a tagliare con un coltello spuntato.
Il teatro deve tornare ad essere quello che è: uno spazio fisico e reale dove si incontrano parole vere e concrete che ogni volta sono motore e carburante per cominciare il viaggio".

Franco Palmieri, da Atto unico per cinquantaquattro storie





Ieri sera sono andata a teatro a vedere "San Paolo. Traduzione della prima lettera ai Corinti" di Testori, con regia di Franco Palmieri, e ho avuto anche la fortuna di poterlo salutare e scambiarci due parole. Grazie Franco perchè ogni volta mi permetti di riscoprire che il teatro può essere un luogo pieno di verità!

venerdì 12 dicembre 2008


















Van Gogh, Ritratto di Gachet

"Ho fatto il ritratto del signor Gachet con una espressione di malinconia che spesso a chi guarderà il quadro potrà sembrare una smorfia. Eppure è così che bisognerebbe dipingere, perché solo un questo modo ci si può rendere conto come, in confronto ai ritratti calmi degli antichi, i nostri attuali abbiano l'espressione della passione e come dell'attesa e come di un grido."


Van Gogh in una lettera al fratello Theo

giovedì 11 dicembre 2008














Giotto, Le nozze di Cana

"In manibus nostris sunt codices, in oculis nostris facta".


Sant'Agostino

lunedì 8 dicembre 2008

Immacolata Concezione


















Murillo, Immacolata Concezione

Tota pulchra es Maria.
Et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem. Tu lætitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria! O Maria!
Virgo prudentissima, Mater clementissima,
ora pro nobis, intercede pro nobis
ad Dominum Jesum Christum.

domenica 7 dicembre 2008

Dopo gli esercizi del CLU














Vacanza matricole a Caspoggio, maggio 2006. Alcuni amici.

Il bello dell'alzarsi al mattino è che noi non siamo lasciati da soli con il nostro niente, con il nostro sentimento, con il nostro stato d'animo, con la nostra percezione. Oggi siamo qui e il Signore ci è venuto incontro in tanti modi da quando abbiamo aperto gli occhi questa mattina: dalla bellezza del reale che ci circonda al volto degli amici... Il Signore ricominica la lotta contro il dualismo, contro il nichilismo, ogni mattina, venendo incontro a noi: non ci lascia soli.


Juliàn Carròn, da Qualcosa dentro qualcosa - La thuile - 27-31 ago 2005




Ancora una volta in questi tre giorni Carròn ci ha testimoniato questa sfida continua, la lotta che il Mistero ingaggia con noi ogni giorno per spalancare la nostra misura che ci soffoca e per farci respirare: grazie Julian!

giovedì 4 dicembre 2008














Io e il mio amico Vlad, New York

"Ma l'amicizia cos'è? L’amicizia, allo stato minimale, è l'incontro di una persona con un'altra persona di cui desidera il destino più che la propria vita: io desidero il tuo destino più di quanto desideri la mia vita. L’altro ricambia questo e desidera il mio destino più di quanto desideri la sua vita. Così è l'amicizia, e il sintomo che questo è vero è che chiunque si incontra, nella diversità delle circostanze, si vorrebbe capisse questo, così che tutti si abbracciassero".





L. Giussani, da Si può vivere così?



Domani parto per gli esercizi del CLU dal titolo: "è il reale che grida: Egli c'è!". In questo periodo faticoso per molte ragioni, chiedo che siano proprio l'occasione per tornare a fissare lo sguardo sul punto essenziale, l'unico che può salvare anche tutte queste circostanze!

lunedì 1 dicembre 2008

Watch Over You

Leaves are on the ground
Fall has come
Blue skies turning grey
Like my love

I tried to carry you
And make you whole
But it was never enough
I must go

Who is gonna save you
When I'm gone?
And who'll watch over you
When I'm gone?

You say you care for me
But hide it well
How can you love someone
And not yourself?

And when I'm gone
Who will break your fall?
Who will you blame?

I can't go on
And let you lose it all
It's more than I can take
Who'll ease your pain?
Ease your pain

Who is gonna save you
When I'm gone?
Who'll watch over you?
Who will give you strength
When you're not strong?
Who'll watch over you
When I've gone away?

Snow is on the ground
Winters come
You long to hear my voice
But I'm long gone

Alter Bridge
(grazie alla Claudia che me l'ha fatta conoscere!)

sabato 29 novembre 2008

29/11: Giornata Nazionale della Colletta Alimentare


















"La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare nasce come un gesto di condivisione dei bisogni a livello popolare: i volontari invitano le persone che stanno per fare la spesa al supermercato ad acquistare alcuni generi alimentari di prima necessità per offrirli a chi ne ha bisogno".

Comunicato Edizione 2008:
La durezza del tempo presente colpisce ormai tutto il nostro popolo.La solitudine e la fragilità dei legami familiari e sociali rendono le persone ancora più povere, in uno scenario economico già allarmante.
In questa situazione, il semplice gesto di carità cristiana, che è il condividere la propria spesa con il più povero, è come "accendere un accendino nel buio". L'estraneità e la paura sono sconfitte, può nascere un'amicizia che rilancia nella realtà col gusto di essere nuovamente protagonisti, sostenendosi nella quotidiana fatica del vivere.

venerdì 28 novembre 2008

Proclamation of Thanksgiving

The year that is drawing towards its close, has been filled with the blessings of fruitful fields and healthful skies. To these bounties, which are so constantly enjoyed that we are prone to forget the source from which they come, others have been added, which are of so extraordinary a nature, that they cannot fail to penetrate and soften even the heart which is habitually insensible to the ever watchful providence of Almighty God. [...]No human counsel hath devised nor hath any mortal hand worked out these great things. They are the gracious gifts of the Most High God, who, while dealing with us in anger for our sins, hath nevertheless remembered mercy. It has seemed to me fit and proper that they should be solemnly, reverently and gratefully acknowledged as with one heart and one voice by the whole American People. I do therefore invite my fellow citizens in every part of the United States, and also those who are at sea and those who are sojourning in foreign lands, to set apart and observe the last Thursday of November next, as a day of Thanksgiving and Praise to our beneficent Father who dwelleth in the Heavens [...].



By the President: Abraham Lincoln

Washington, D.C.October 3, 1863



Ieri era il Giorno del Ringraziamento, festa nazionale per gli Stati Uniti d'America. Questa celebrazione non ha mai avuto alcun significato per me, ma da quando sono stata a New York
(e soprattutto ho degli amici lì), anche il Ringraziamento è diventato in qualche modo importante! E poi dopo che Riro mi ha mandato il link a questo discorso di Lincoln in occasione dell'istituzione della festa, ne ho anche capito meglio il significato più profondo!

grazie a:
http://www.bluesandmercy.com/thanksgiving.html

mercoledì 26 novembre 2008














Friedrich, Abend

"E' questo immortale istinto del bello che ci fa considerare il mondo e tutte le sue bellezze come un riflesso, come una corrispondenza del cielo. La sete inestinguibile di tutto ciò che è al di là, e che rivela la vita, è la prova più viva della nostra immortalità. Con la poesia e insieme attraverso la poesia, con la musica e attraverso la musica, l'anima intuisce la luce che splende al di là della tomba; e quando una poesia perfetta fa nascere le lacrime agli occhi, queste lacrime non sono segno di una eccessiva gioia, ma piuttosto indice di una malinconia esasperata, di una esigenza nervosa, di una natura esiliata nell'imperfetto che bramerebbe possedere subito, in questo mondo, un paradiso rivelato."


C. Baudelaire, da Art Romantique

lunedì 24 novembre 2008

Eluana Englaro

Che società è quella che chiama la vita "un inferno" e la morte "una liberazione"?
Dov'è il punto di origine di una ragione impazzita, capace di ribaltare bene e male e, quindi, incapace di dare alle cose il loro vero nome?
L'annunciata sospensione dell'alimentazione di Eluana è un omicidio. La cosa è tanto più grave in quanto impedisce l'esercizio della carità, perché c'è chi si è preso cura di lei e continuerebbe a farlo.
Nella lunga storia della medicina il suo sviluppo è diventato più fecondo quando, in epoca cristiana, è cominciata l'assistenza proprio agli "inguaribili", che prima venivano espulsi dalla comunità degli uomini "sani", lasciati morire fuori dalle mura della città o eliminati. Chi se ne fosse occupato avrebbe messo a rischio la propria vita. Per questo chi cominciò a prendersi cura degli inguaribili lo fece per una ragione che era più potente della vita stessa: una passione per il destino dell'altro uomo, per il suo valore infinito perché immagine di Dio creatore.
Così il caso Eluana ci mette davanti alla prima evidenza che emerge nella nostra vita: non ci facciamo da soli. Siamo voluti da un Altro. Siamo strappati al nulla da Qualcuno che ci ama e che ha detto: «Persino i capelli del vostro capo sono contati».
Rifiutare questa evidenza vuol dire, prima o poi, rifiutare la realtà. Persino quando questa realtà ha il volto delle persone che amiamo.
Ecco perché arrivare fino a riconoscere Chi ci sta donando la presenza di Eluana non è un'aggiunta "spirituale" per chi ha fede. È una necessità per tutti coloro che, avendo la ragione, cercano un significato. Senza questo riconoscimento diventa impossibile abbracciare Eluana e vivere il sacrificio di accompagnarla; anzi, diventa possibile ucciderla e scambiare questo gesto, in buona fede, per amore.
Il cristianesimo è nato precisamente come passione per l'uomo: Dio si è fatto uomo per rispondere all'esigenza drammatica - che ognuno avverte, credente o no - di un significato per vivere e per morire; Cristo ha avuto pietà del nostro niente fino a dare la vita per affermare il valore infinito di ciascuno di noi, qualunque sia la nostra condizione.
Abbiamo bisogno di Lui, per essere noi stessi. E abbiamo bisogno di essere educati a riconoscerLo, per vivere.

Comunione e Liberazione
Novembre 2008.

domenica 23 novembre 2008














Letizia Fornasieri, Cucina di casa Lamberti

(...) Il libro "Robinson Crusoe" (...) deve la sua perenne vitalità al fatto che esso celebra la poesia dei limiti o meglio ancora il romanzo stravagante della prudenza. Crusoe è un uomo sopra un piccolo scoglio con poca roba strappata al mare: la parte più bella del libro è la lista degli oggetti salvati dal naufragio. La più grande poesia è un inventario. Ogni utensile da cucina diviene ideale perché Crusoe avrebbe potuto lasciarlo cadere nel mare. E' un buon esercizio nelle ore vuote o cattive del giorno stare a guardare qualche cosa, il secchio del carbone o la cassetta dei libri, e pensare quanta sarebbe stata la felicità d'averlo salvato e portato fuori del vascello sommerso sull'isolotto solitario. Ma un migliore esercizio ancora è quello di rammentare come tutte le cose sono sfuggite per un capello alla perdizione: tutto è stato salvato da un naufragio. Ogni uomo ha avuto una orribile avventura: è sfuggito alla sorte di essere un parto misterioso e prematuro come quegli infanti che non vedono la luce. Sentivo parlare, quand'ero ragazzo, di uomini di genio rientrati o mancati; sentivo spesso ripetere che più d'uno era un grande "Avrebbe-potuto-essere". Per me, un fatto più solido e sensazionale è che il primo che passa è un grande "Avrebbe-potuto-non-essere".


G. K. Chesterton, da Ortodossia

venerdì 21 novembre 2008














Vacanza Clu a Pontresina, luglio 2007

E allora si chiede: "Come fai tu a svolgere il tuo compito?" e "Come fai tu a tendere al tuo destino?". E io, che sono chi ti sta davanti, te lo dico, ma capisco di dirtelo male, perciò ti dico: "Vieni ancora domani, eh!". Perchè domani cercherò di dirtelo meglio, e dopodomani cercherò di dirtelo meglio, e poi, insomma, tutti i giorni dobbiamo dircelo, perchè così ce lo diciamo meglio, e dopo tanti tanti e tanti giorni, diventa come una cosa fluente, come guardarsi negli occhi: ci si guarda negli occhi e ci si capisce; si capisce anche come si fa, viene voglia di farlo, viene proprio la voglia di farlo. E uno non è più solo, è finalmente se stesso, perchè l'uomo è se stesso quando è insieme. E, infatti, l'io dell'uomo è destinato ad essere insieme a tutto ciò che c'è, al mistero dell'Essere. Perchè? Perchè è stato fatto ad immagine di Dio e Dio è una comunione: la comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito, il mistero della Trinità; è nel mistero della Trinità la radice del fatto che l'io non è solo. Un io solitario è un io perduto. Così, l'io che non è solitario viene creato in una compagnia, da una compagnia, che è amicizia e l'amicizia è creata da una obbedienza.
La parola obbedienza non è niente altro che la virtù dell'amicizia.



Don Giussani, da Si può vivere così?

giovedì 20 novembre 2008

Ti sento

Ti sento nell'aria che è cambiata
che anticipa l'estate
e che mi strina un po'
io ti sento passarmi nella schiena
la vita non è in rima
per quello che ne so
ti sento nel mezzo di una strofa
di un pezzo che era loffio
ed ora non lo è più
io ti sento lo stomaco si chiude
il resto se la ride appena ridi tu

qui con la vita non si può mai dire
arrivi quando sembri andata via
ti sento dentro tutte le canzoni
in un posto dentro che so io

ti sento
e parlo di profumo
t'infili in un pensiero
e non lo molli mai
io ti sento
al punto che disturbi
al punto che è gia tardi
rimani quanto vuoi

qui con la vita non si può mai dire
arrivi quando sembri andata via
ti sento dentro tutte le canzoni
In un posto dentro che so sempre io oh oho oh oh

io ti sento c'ho il sole dritto in faccia
e sotto la mia buccia
che cosa mi farai
Ligabue

lunedì 17 novembre 2008

Il cieco grida














El Greco, Guarigione del cieco

Mentre Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli risposero: “Passa Gesù il Nazareno!”. Allora incominciò a gridare: “Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: “Che vuoi che io faccia per te?”. Egli rispose: “Signore, che io riabbia la vista”. E Gesù gli disse: “Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato”. Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.


Lc 18,35-43




domenica 16 novembre 2008

Prima Domenica di Avvento (ambrosiano)

L'istante è come l'Avvento, poiché l'istante non è ancora il compimento. E se è già compiuto, perché Cristo è venuto, se l'istante porta nel suo grembo un "già", anche in questo senso è ancora attesa del compimento, o meglio, è attesa che si manifesti ciò che è già avvenuto, e che esso porta nel suo grembo.
La parola più amica dell'istante, perciò, è la parola "Avvento". E il sentimento che domina l'istante e lo fa diventare ricco di pace, carico di vigilanza e produttivo, è proprio l'attesa.

Don Giussani

mercoledì 12 novembre 2008



















"Una volta la scultrice Louise Bourgeois ha detto che a New York abbiamo un bel cielo. Non ci avevo mai pensato, però è vero. Nei giorni limpidi i palazzi sembrano risplendere di luce e tagliare l'asfalto delle strade con le loro ombre decise. E c'è sempre qualcosa che attrae l'attenzione: un ragazzino con lo skateboard, un homeless, un paio di scarpe in vetrina. E' una città con cui si interagisce continuamente e che crea interazioni".

Daphne Beal su Traveller

martedì 11 novembre 2008

Il quadro


















W.Congdon, Natività

I quadri come angeli, come il dono.
Il dono è il quadro. E il dono,
o gli angeli se vuoi, fanno il quadro.
Io non faccio i quadri, il quadro fa me.
E il quadro è un’obbedienza a ciò che c’era,
a ciò che c’è già. E questo “già”, “ciò che è già”.
E’ ciò che fa il quadro.
All’artista tocca soltanto l’obbedienza.


William Congdon

domenica 9 novembre 2008


















Caravaggio, Le sette opere di misericordia

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?" Rispondendo, il re dirà loro: "In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me ".


Mt., 25, 31-41


mercoledì 5 novembre 2008

Longing














Grattacieli a Manhattan

"It was when I was happiest that I longed most. It was on happy days when we were up there on the hills, the three of us, with the wind and the sunshine . . . Do you remember? The colour and the smell, and looking across the Grey Mountain in the distance? And because it was so beautiful, it set me longing, always longing. Somewhere else there must be more of it. . . . It almost hurt me. I felt like a bird in a cage when other birds of its kind are flying home. . . .
I am going, you see, to the Mountain. You remember how we used to look and long? And all the stories of my gold and amber house, up there against the sky, where we thought we should never really go? The greatest King of all was going to build it for me. . . .
And I am the one who has been made ready for it ever since I was a child in your arms, Maia. The sweetest thing in all my life has been the longing to reach the Mountain, to find the place where all the beauty came from-- . . .
--my country, the place where I ought to have been born. Do you think it all meant nothing, all the longing? The longing for home? For indeed it now feels not like going, but like going back. All my life the god of the Mountain has been wooing me. Oh, look up at least once before the end and wish me joy. I am going to my lover. Do you not see now--?"




da Till We Have Faces, C.S. Lewis

domenica 2 novembre 2008

Back to Milan














Vitaliy, Monica, Viga e io (NY)


"La vita è la più bella delle avventure ma solo l'avventuriero lo scopre".

G.K.Chesterton

sabato 18 ottobre 2008

New Creation














What can I call my home?
Who is my family?
Where do I come from?
What is my history?
Someone long ago
sailed across the sea,
left his native home in search of liberty.
As he stepped aboard,
was he really sure
what he was aiming toward
what he was looking for?
Did he long for home
in a land so strange?
Did he lose his memory
when his name was changed?
Did he sell his history
For a new world fantasy
He could never find beyond his dreaming mind?
In our land of liberty,
Oh say did you ever see
the ideal plan,
the self made man?

And so George Washington
I found the liberty
that Abraham Lincoln
could not have given me.
Please tell you orphan son
I finally found freedom,
more than he could have seen in his American Dream.
The amber waves of grain
will never be the same.
'Cause God has shed his grace
through a human face.
It happened long ago,
our friendship shows us how
An event so unforeseen
still happens here and now.
In our broken history
there's a new reality,
if you're more aware than dreamers ever dare.
Come and share our liberty,
follow us and you will see
a new nation
a new creation
a new creation.

Bay Ridge Band

giovedì 9 ottobre 2008

in partenza



















Duomo di Milano, particolare

" Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese voul dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti."


Cesare Pavese, da La Luna e i Falò



Domani mattina se Dio vuole parto per New York. Quando riuscirò a connettermi aggiornerò il blog. Arrivederci e tutti, a presto!

mercoledì 8 ottobre 2008

Beata Maria Vergine del Rosario

Il Rosario è, nato dall'amore dei cristiani per Maria in epoca medioevale, forse al tempo delle crociate in Terrasanta. L'oggetto che serve alla recita di questa preghiera, cioè la corona, è di origine molto antica. Gli anacoreti orientali usavano pietruzze per contare il numero delle preghiere vocali. Nei conventi medioevali i fratelli laici, dispensati dalla recita del salterio per la scarsa familiarità col latino, integravano le loro pratiche di pietà con la recita dei "Paternostri", per il cui conteggio S. Beda il Venerabile aveva suggerito l'adozione di una collana di grani infilati a uno spago. Poi, narra una leggenda, la Madonna stessa, apparendo a S. Domenico, gli indicò nella recita del Rosario un'arma efficace per debellare l'eresia albigese.Nacque così la devozione alla corona del rosario, che ha il significato di una ghirlanda di rose offerta alla Madonna. Promotori di questa devozione sono stati infatti i domenicani, ai quali va anche la paternità delle confraternita del Rosario. Fu un papa domenicano, S. Pio V, il primo a incoraggiare e a raccomandare ufficialmente la recita del Rosario, che in breve tempo divenne la preghiera popolare per eccellenza, una specie di "breviario del popolo", da recitarsi la sera, in famiglia, poiché si presta benissimo a dare un orientamento spirituale alla liturgia familiare.[...]La celebrazione della festività odierna, istituita da S. Pio V per commemorare la vittoria riportata nel 1571 a Lepanto contro la flotta turca (inizialmente si diceva "S. Maria della Vittoria"), il giorno 7 ottobre, che in quell'anno cadeva di domenica, venne estesa nel 1716 alla Chiesa universale, e fissata definitivamente al 7 ottobre da S. Pio X nel 1913. La "festa del santissimo Rosario", com'era chiamata prima della riforma del calendario del 1960, compendia in certo senso tutte le feste della Madonna e insieme i misteri di Gesù, ai quali Maria fu associata, con la meditazione di quindici momenti della vita di Maria e di Gesù.

Oggi, ma ormai ieri vista l'ora, la Chiesa ha celebrato questa grande festa, istituita dopo la Battaglia di Lepanto.

lunedì 6 ottobre 2008

O Spes Mea Cara


















Botticelli, Madonna del Magnificat (particolare)

O spes mea cara, Maria praeclara,
e valle amara imploro Te.
Exaudi praecantem, solare clamantem,
confìrma labantem, et serva me.

Per blanda perdura, ad non peritura
o fortis, o pura duc debilem.
Dum turget procella et suscitat bella
ad portum, o stella, duc exulem.

Patrona decora, in exitus hora
pro me, Mater, ora Tu fllium
ut inserar gratis, remissis peccatis,
catervis beatis Coelestium.

Lauda medievale

domenica 5 ottobre 2008

"In questo mondo si parla troppo. Bisogna vedere, vedere e commuoversi. Perché il fare non basta, stanca. Invece il guardare ti commuove e ti muove senza sosta. "
Rose Busingye

giovedì 2 ottobre 2008

Marta Marta













Giovanni da Milano, Cristo in casa di Marta e Maria

Non so proprio come fare
perché non capisco niente
io non sento più le voci
non vedo la mia gente.

Buia era la notte e senza stelle
buia era la notte perché
buia era la notte e senza stelle,
vedevo solo me.

Ma non vedi come sono
perché non mi vuoi aiutare?
Vedi come sono stanco
nessuno mi sa ascoltare.

Buia era la notte e senza stelle
buia era la notte perché
buia era la notte e senza stelle,
vedevo solo me.

Marta, Marta tu t'inquieti
e ti affanni per mille cose
mentre una sola è quella
è quella che vale!

Buia era la notte e senza stelle
buia era la notte perché
buia era la notte e senza stelle,
vedevi solo te.


Claudio Chieffo

domenica 28 settembre 2008


















Vermeer, Il geografo

"L'occhio, del quale la bellezza
de l'universo è specchiata dalli contemplanti,
è di tanta eccellenzia che,
chi consente alla sua perdita,
si priva della rapresentazione de tutte l'opere della natura
per la veduta delle quali l'anima
sta contenta nelle umane carceri mediante gli occhi,
per li quali essa anima si rapresenta
tutte le varie cose de natura."


Leonardo da Vinci, da Il paragone delle arti

sabato 27 settembre 2008














Bellini, Giovane donna allo specchio

L'affezione alla propria umanità è il contrario dell'egoismo, perchè l'affezione a sè o alla propria umanità è molto di più uno stupore per qualche cosa che si ha addosso e che non ci si è dato noi che neanche un'affermazione accanita di quello che si pensa o si sente. Nell'affezione a sè, nell'attaccamento a sè stessi, originale, c'è affermata la sorpresa di non essersi fatti da sè, lo stupore di questa oggettività che è il mio soggetto, la meraviglia di questa cosa che chiamo "io".


Don Giussani, da Uomini senza patria

giovedì 25 settembre 2008

Along the Jordan river

















Cleusa e Marcos Zerbini

Along the Jordan river
there's a group of walking man.
I cannot see their faces
and I cannot hear their names.
But from back in ancient times
many prophets have told of them
and I know I will go and see.

Along the Jordan river
there's a fascinating Man.
Now I can look at his eyes
and Jesus is His name.
He's telling of His Father,
really you cannot understand,
and I know I must stay and see.

Deep inside a fire burns my soul
warms my heart
while a new awareness grows,
without Him I can't understand
the things anymore,
deep inside I know He is the Lord.

Along the streets of my city
I met a group of working men.
I've always know their faces
and I surely know their names,
but something new has happened
in their hearts and in their eyes
and I know I must stay and see.

Deep inside..

Along the paths of my life
lots of questions come and go
sometimes they made me cry
'cause I didn't know who to ask "why?"
but now I met the Lord of life,
He lives strongly in these men,
and I know I must stay and sing.

Deep inside...



Lungo il fiume Giordano c'è un gruppo di persone che cammina. Non riesco a vedere i loro volti e non sento i loro nomi. Ma fin dai tempi antichi molti profeti hanno parlato di loro e io so che andrò a vedere./ Lungo il fiume Giordano c'è un Uomo affascinante. Ora posso guardarlo negli occhi e Gesù è il suo nome. Racconta di suo Padre, davvero non si riesce a capire, e io so che devo restare e vedere. / Dentro, in fondo, un fuoco brucia la mia anima, scalda il mio cuore mentre una nuova consapevolezza cresce. Senza di Lui non riesco più a capire le cose, dentro, in fondo, so che Lui è il Signore./ Lungo le strade della mia città ho incontrato un gruppo di persone che lavora, conosco le loro facce da sempre e so per certo i loro nomi, ma qualcosa di nuovo è accaduto nei loro cuori e nei loro occhi e io so che devo restare e vedere./ Lungo i sentieri della mia vita molte domande vanno e vengono, a volte mi hanno fatto piangere perchè non sapevo a chi chiedere "Perchè?", ma ora ho incontrato il Signore della vita, Lui vive fortemente in questi uomini, e io so che devo restare e cantare.

martedì 23 settembre 2008

Ballata dell'uomo vecchio


















Picasso, Vecchio Chitarrista

La tristezza che c'è in me,
l'amore che non c'è
hanno mille secoli
il dolore che ti dò,
la fede che non ho,
sono vecchio, sì
questo Tu lo sai,
ma resti qui.

lo vorrei vedere Dio,
vorrei vedere Dio
ma non è possibile:
ha la faccia che tu hai,
il volto che tu hai
e per me è terribile.
Sono vecchio ormai,
sono vecchio, sì
questo Tu lo sai,
ma resti qui.

Ascoltami,
rimani ancora qui
ripeti ancora a me
la tua parola;
ripetimi quella parola che
un giorno hai detto a me
e che mi liberò
.

Io vorrei vedere Dio
vorrei vedere Dio
ma non è possibile:
ha la faccia che tu hai,
il volto che tu hai
e per me è terribile
.
Sono vecchio ormai,
sono vecchio, sì
questo Tu lo sai,
ma resti qui.

La paura che c'è in me,
l'amore che non c'è
hanno mille secoli;
tutto il male che io so,
la fede che non ho
hanno mille secoli.
Sono vecchio ormai,
sono vecchio, sì
ma se Tu vorrai mi salverai.

Ascoltami, rimani ancora qui
ripeti ancora a me la Tua parola;
ripetimi quella parola che
un giorno hai detto a me
e che mi liberò.


Claudio Chieffo


Devo aver già postato questa canzone tempo fa, ma stasera l'ho sentita più vera che mai pensando alla mia giornata di oggi.

venerdì 19 settembre 2008

Ti ricordi quei giorni














Edward Hopper

Ti ricordi quei giorni?
Uscimmo dopo le canzoni per camminare piano...
Ti ricordi quei giorni?
Gli amici bevevano vino, qualcuno parlava e rideva, noi quasi lontano,
vicino a te,
vicino a me
e ci parlammo ognuno per lasciare qualcosa,
per creare qualcosa, per avere qualcosa...

Ti ricordi quei giorni?
I tuoi occhi si incupivano, il tuo viso si arrossava
e ti stringevi a me nella mia stanza,
quasi un respiro, poi mi dicesti "Basta,
perché non voglio guardarti,
perché ho paura ad amarti".
E dicesti, e dicesti e dicesti...

Le tue parole
quasi io non ricordo più,
ma nemmeno tu ricordi niente....

Ora dove sei e che gente
vede il tuo viso e ascolta
le tue parole leggere,
le tue sciocchezze leggere,
le tue lacrime leggere,
come una volta?

Che cosa dici ora
quando qualcuno ti abbraccia
e tu nascondi la faccia
e tu alzi fiera la faccia
e guardi diritto in faccia
come allora?

Qui un poco piove e un poco il sole,
aspettiamo ogni giorno
che questa estate finisca,
che ogni incertezza svanisca...

E tu? Io non ricordo più
che voce hai...
Che cosa fai?
Io non credo davvero
che quel tempo ritorni,
ma ricordo quei giorni,
ma ricordo quei giorni,
ma ricordo quei giorni
ma ricordo...


Francesco Guccini


Grazie al mio VERO amico Andre

mercoledì 17 settembre 2008














Colazione con Cri, Sere, Chia e Bronx (meeting 2005)

Tu, perchè il "quando" e il "dove" arriva a casa tua; trafora le finestre e i muri, entra nel ventre di tua madre, ma tu sei già bambino e sei già fuggito fuori; allora ti cerca, va a scuola, c'è la tua maestra, quella maestra; poi va dai tuoi amici, quegli amici; lì si ferma e prende te! E non puoi più scappare; puoi dire di no, ma non scappare. Puoi dire di no, ma se uno si ribella a due mani che lo accarezzano, si strozza. La libertà è rispondere; allora quelle due mani diventano due sostegni.


Don Luigi Giussani




Grazie ad Andrea Cristiano

martedì 16 settembre 2008

Il Principe Caspian













Lucy: Aslan? É Aslan! É Aslan, è lì! Non vedete, è proprio .... là.
Briscola: Lo vedi adesso?
Lucy: Non sono matta. Era proprio lì, voleva che lo seguissimo.
Peter: Ci sono tanti altri leoni in questa foresta.
Lucy: Credo di saper riconoscere Aslan quando lo vedo.
Briscola: Senti, non salterò una rupe per seguire qualcosa che non esiste!
Edmund: L'ultima volta non ho creduto a Lucy sono finito per sembrare abbastanza stupido.
Peter: Perchè io non l'ho visto?
Lucy: Forse perchè non stavi guardando.

Oggi sono andata al cinema a vedere finalmente "Il principe Caspian", molto bello! Il film è emozionante e poi devo dire che l'attore che interpreta Caspian è davvero davvero notevole!! e mi fermo qui per non degenerare :)

Per saperne di più ecco la recensione:

http://www.sentieridelcinema.it/film.asp?ID=848

domenica 14 settembre 2008

Esaltazione della Santa Croce



















Giotto, Crocifisso in Santa Maria Novella


OMNE HOMO AD ALTA VOCE

Omne homo ad alta voce
laudi la verace Croce.

Quant’è digna de laudare:
core non lo po’ pensare,
lengua ne lo po’ contare,
la verace santa Croce.

Questo legno prezioso
ene segno vertuoso,
lo nimico ha confuso
per la forza de la Croce.

Laudario di Cortona, sec. XIII

sabato 13 settembre 2008

Me canzòn d'amuur en scrivi mea

E me canzòn d'amuur en scrivi mea
ma g'ho el coer in soe la punta del furcòn
e g'ho la scüsa che pèli una scigùla
e g'ho i öcc cumè un para de scerees

I mè amiis disen ropp che sann de gràpa
e henn leoni faa de carta e de verniis
e la sann che sun pioe bon de giügà a scupa
quaand te vedi giò al cunsorzio o al caamp di bucc

E a questa edera che la rampéga
dai mè scarponi al mè capèll
ghe foo i carèzz intaant che me suféga
da giardinieer sun diventaa un restèll

E al tramuunt quand che'l suu el betéga
prepari i röös che riessi mai a dàtt
g'ho un sentimeent che l'è una motosega
e un coer stremmii che solta cumè un sciàtt

E me canzon d'amuur en scrivi mea
e cun la vanga scundi i pass di mè pensee
el merlu el riid, ma urmai chi se ne frega
l'erba la crèss per vedè cussè che foo

El tò muruus el gira el muund in barca a vela
e me sun mai naa foe de sto giardén
me sunt un fiuur che anziché verdess el se sàra
e di mè röös i henn restaa lé dumà i spénn

E a questa edera che la rampéga
dai me scarponi al mè capèll
ghe foo i carèzz intaant che me suféga
da giardinieer sun divantaa un restèll

E al tramuunt quand che'l suu el betéga
prepari i röös che riesi mai a dàtt
gh'ho un sentimeent che l'è una motosega
e un coer stremmii che solta cumè un sciàtt

E me canzòn d'amuur en scrivi mea
e me canzòn d'amuur en scrivi mai....
Davide Van de Sfroos

Traduzione
E io canzoni d’amore non ne scrivo
Ma ho il cuore sulla punta del forcone
E ho la scusa che pelo una cipolla
E ho gli occhi come un paio ciliegie

I miei amici dicono cose che sanno di grappa
Son leoni fatti di carta e di vernice
E sanno che non son più capace di giocare a scopa
Quando ti vedo giù al consorzio o al campo di bocce

E questa edera che si arrampica
Dai miei scarponi al mio cappello
La accarezzo mentre mi soffoca
Da giardiniere son diventato rastrello

E al tramonto quando il sole balbetta
Preparo le rose che non riesco mai a darti
Ho un sentimento che è una motosega
E un cuore impaurito che salta come un rospo

E io canzoni d’amore non ne scrivo
E con la vanga nascondo i passi dei miei pensieri
Il merlo ride, ma ormai chi se ne frega
L’erba cresce per vedere cosa faccio

Il tuo fidanzato gira il mondo in barca a vela
E io non son mai uscito da questo giardino
Io sono un fiore che anziché aprirsi si chiude
E delle mie rose son restate solo le spine

E questa edera che si arrampica
Dai miei scarponi al mio cappello
La accarezzo mentre mi soffoca
Da giardiniere son diventato rastrello

E al tramonto quando il sole balbetta
Preparo le rose che non riesco mai a darti
Ho un sentimento che è una motosega
E un cuore impaurito che salta come un rospo

E io canzoni d'amore non ne scrivo
e io canzoni d'amore non ne scrivo mai...

venerdì 12 settembre 2008


















Beato Angelico, Paradiso


"Haec est dies quam fecit Dominus:
exultemus et laetemur in ea".

"Ecco il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci ed esultiamo in esso".


Questo è un versetto, che noi cantiamo anche col coro, solitamente associato alla Pasqua, ma in realtà potrebbe essere detto di qualsiasi giorno! E per la giornata di ieri devo proprio rallegrarmi ed esultare, dato che ho avuto indetro l'ultimo capitolo della tesi e ho finalmente avuto la conferma del mio viaggio a New York, ormai prossimo!

mercoledì 10 settembre 2008



















I stand alone in the darkness
the winter of my life came so fast
memories go back to my childhood
to days I still recall

Oh how happy I was then
there was no sorrow there was no pain
walking through the green fields
sunshine in my eyes

I'm still there everywhere
I'm the dust in the wind
I'm the star in the northern sky
I never stayed anywhere
I'm the wind in the trees
would you wait for me forever ?

Stratovarius, Forever

lunedì 8 settembre 2008

Natività di Maria



















Ave, vera virginitas,
immaculata castitas,
cuius purificatio,
nostra fuit purgatio

Ave, cuius nativitas,
nostra fuit solemnitas,
ut lucifer lux oriens,
verum solem praeveniens.

O mater Dei, memento mei! Amen

Josquin des Prez


http://www.codextemporis.cz/mp3/Ave%20vera%20virginitas.mp3

Il Coro dell'Incoronata la fa meglio...qui i tenori coprono tutte le altre voci! ma purtroppo non abbiamo una registrazione su internet, mi devo accontentare!

domenica 7 settembre 2008


















La nebulosa di Andromeda

“La cosa importante è non smettere mai di domandare. La curiosità ha il suo motivo di esistere. Non si può fare altro che restare stupiti quando si contemplano i misteri dell'eternità, della vita, della struttura meravigliosa della realtà. È sufficiente se si cerca di comprendere soltanto un poco di questo mistero tutti i giorni. Non perdere mai una sacra curiosità”

Albert Einstein

sabato 6 settembre 2008



















"... Viviamo in un territorio occupato dal nemico: ecco che cos'è questo mondo. Il cristianesimo è la storia di come il re legittimo è sbarcato - sbarcato, potremmo dire in incognito - e ci chiama tutti a partecipare a una grande campagna di sabotaggio. Quando andiamo in Chiesa, andiamo in realtà ad ascoltare la radio clandestina dei nostri amici".


C.S.Lewis


Grazie ai miei amici dell'Uomo Vivo (http://uomovivo.blogspot.com/)

venerdì 5 settembre 2008











Mons. Paolo Pezzi col Santo Padre

"Quando mi han chiesto di fare questo intervento mi è venuto in mente che 25 anni fa ero tra i volontari che questo palco lo montavano, e c’era un amico mio Aldo che si preoccupava di tener un po’ la supervisione della cosa, a colpo d’occhio era in grado di valutare, allora si facevano così, quanti nodi e quanti tubi “Innocenti” sarebbero serviti.
In fondo era molto semplice sapere cosa fare perché bastava seguire, obbedire, per sentirsi partecipi di un’opera molto più grande di me. Oggi sul palco tutto sommato mi è chiesto invece di parlare, penso che nella sostanza almeno per me è la stessa cosa, io nella vita è vero ho cercato sempre una cosa cioè di rispondere soltanto al mistero di Dio.
Perché, dice Claudel che la vita va cavalcata, non va sgrossata per cercare di renderla un po’ più facile. Nella mia vita ho detto di sì al Mistero un po’ di volte magari ingenuamente, a volte anche incoscientemente, eppure così facendo ho potuto scoprire con uno stupore via via crescente, perdonatemi se uso questa espressione, un disegno buono sulla mia vita e al centro di questo disegno (e lo dico senza falsa modestia) ho potuto conoscere sempre più chiaramente i lineamenti del volto di Colui che ne è l’Autore."


Mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca (testimonianza al Meeting di Rimini)

martedì 2 settembre 2008


















Van Gogh, La ronda dei carcerati

La vita è vita dappertutto, la vita è in noi stessi e non fuori di noi. Accanto a me ci saranno degli esseri umani ed essere uomo fra gli uomini e restarlo sempre, in qualsiasi sventura non avvilirsi, non perdersi d'animo, ecco in che consiste la vita, ecco il suo compito. [...] Guardando indietro penso quanto tempo è stato speso inutilmente, quanto ne è andato perduto in errori, futilità, incapacità di vivere; per quanto lo apprezzassi qualche volta ho peccato contro il mio cuore e il mio spirito, e il cuore mi sanguina. La vita è un dono, la vita è felicità, ogni minuto poteva essere un secolo di felicità. Si jeunesse savait! Adesso, cambiando vita, rinasco in una nuova forma. [...] Rinascerò migliore. Ecco la mia speranza, tutto il mio conforto.


F. Dostoevskij


Questa frase era anche citata nella mostra del meeting "Libertà va cercando, ch'è sì cara", uno degli avvenimenti più clamorosi della fiera. Raccoglieva testimonianze di carcerati da tutto il mondo, uomini che pur nella criticità della loro condizione hanno visto una speranza nella loro vita grazie all'incontro con persone che hanno fatto loro capire, offrendogli sostegno, compagnia ma anche una vera opportunità di lavoro, che sono più grandi, valgono di più dello sbaglio commesso. Alcuni di questi carcerati erano proprio lì, al meeting, in un laboratorio di pasticceria appositamente allestito accanto alla mostra, dove hanno potuto incontrare la gente e vendere i loro prodotti. Guardando la mostra ma soprautto i loro volti ho scoperto una amnità incredibile, sono più liberi loro dietro le sbarre di quanto sia io, che posso andare dove voglio e fare ciò che mi pare!

domenica 31 agosto 2008


















"L'uomo è fatto così, signora Germania: di fuori è una faccenda molto facile da comandare, ma dentro ce n'è un altro e lo comanda soltanto il Padre Eterno. E questa è la fregatura per te, signora Germania".
Guareschi, da Diario Clandestino


Al Meeting c'era una bellissima mostra dedicata a Giovannino Guareschi in occasione del suo centenario. Mi ha fatto scoprire la grandezza di questo piccolo grande uomo e di questo sono molto grata!

sabato 30 agosto 2008

Si può vivere così: da protagonisti

Comunicato stampa conclusivo del XXIX Meeting per l’amicizia tra i popoli
Rimini, 30 agosto 2008 -

In un’epoca in cui sembra che nulla possa interessare, il Meeting ha mostrato che la gente non parte da discorsi o da idee astratte, ma è colpita da una presenza. In questo senso il messaggio del Santo Padre è stato il segno di una presenza familiare al popolo del Meeting e ha indicato l’ipotesi di lavoro che ha segnato tutta la settimana: «Il Meeting vuole ribadire che solo Cristo può svelare all’uomo la sua vera dignità e comunicargli l’autentico senso della sua esistenza… Ecco dunque il protagonismo… ci vuole suoi collaboratori per la realizzazione del suo Regno».Gli incontri del ciclo “Si può vivere così” hanno offerto la testimonianza di persone appassionate alla propria umanità, che nell’incontro cristiano hanno trovato la risposta al bisogno infinito del loro cuore e sono diventate perciò protagoniste: Vicky e Rose tra i malati di AIDS di Kampala, Cleuza e Marcos Zerbini tra i senza terra di San Paolo, padre Aldo Trento ad Asunción, Rosetta Brambilla a Belo Horizonte, suor Elvira e Margherite Barankitse, sono rimasti nella testa e nel cuore della gente, perché testimoniavano una chiarezza di sguardo sulla vita fino al riconoscimento di Cristo come una presenza reale. Il loro dire di sì al Mistero li ha resi protagonisti e questo è all’origine anche del cambiamento sociale che le loro storie hanno documentato. Così la mostra sulle carceri è stata una continua possibilità di incontrare la stessa novità nella presenza fisica dei carcerati che facevano da guida, mostrando un’altrimenti impossibile libertà. Allo stesso modo, nella testimonianza di Eugenio Borgna e Giancarlo Cesana un tema esistenziale come la solitudine è stato affrontato non come questione psicologica, ma come strada alla scoperta dell’originale dipendenza di ogni uomo che apre all’incontro con Qualcuno a cui poter credere.Gli interventi di personalità della Chiesa, dal cardinale Bagnasco al cardinale Tauran a monsignor Mamberti, fino ai vescovi Pezzi, Fisichella, Negri, Hinder (vicario apostolico d’Arabia Saudita) ha reso evidente che l’apertura verso l’altro nasce dalla coscienza della propria identità e che la fede cattolica mette nelle condizioni ottimali per incontrare chiunque sulla base della comune esperienza elementare, come è accaduto con gli anglicani Hauerwas e Milbank, con gli ortodossi Mescrinov e Polujanov, col buddista Habukawa e con l’ebreo Weiler.In un momento in cui la situazione internazionale è confusa e carica di tensioni, il Meeting, fedele alla sua storia, è stato il luogo di un dialogo per la pace, i diritti dell’uomo e la convivenza tra i popoli, con personalità internazionali come l’ambasciatore USA Mary Ann Glendon, il segretario della Lega araba Moussa, gli economisti Krueger e Attali. Quanto alla politica, particolarmente quest’anno in primo piano sono stati i temi - quali federalismo, welfare, sussidiarietà, istruzione – e non il gossip o le schermarglie fra avversari. Più d’uno fra i politici e imprenditori presenti a Rimini si sono sorpresi nel riconoscere che il Meeting reale è cosa del tutto diversa e ben più interessante rispetto a quello troppo spesso rappresentato nei media.Al Meeting si è rinnovato l’incontro con intellettuali e scrittori che hanno documentato che la cultura non è un fenomeno da accademia, ma nasce all’interno di una appartenenza e si documenta come coscienza critica e sistematica di un’esperienza. Questo hanno testimoniato Aaharon Appelfeld, Michael O’Brien, John Waters e Gianpaolo Pansa, Javier Prades, Enzo Bettiza e Ivanovna Ljudmila Saraskina. Così lo spettacolo inaugurale ha riproposto i Cori da “la Rocca”, capolavoro di T.S. Eliot, con quel drammatico interrogativo - «È la Chiesa che ha abbandonato l’umanità, o è l’umanità cha ha abbandonato la Chiesa?» -, a cui la settimana del Meeting ha cercato di rispondere positivamente con la realtà di 4.000 volontari e di oltre 700.000 presenze, che hanno mostrato la realtà di un popolo per il quale la fede è l’esperienza di una soddisfazione perché corrisponde al bisogno che ogni uomo è, ed è l’inizio di un percorso della conoscenza che fa entrare ogni volta di più nella realtà da protagonisti.Perciò, dopo il Meeting del desiderio e della libertà, dopo quello della ragione e quello della verità, il titolo del Meeting 2009 - che si svolgerà a Rimini dal 23 al 29 agosto - è: «La conoscenza è sempre un avvenimento».


Stasera sono tornata dal Meeting: una settimana splendida, pur con tutte le sue fatiche, perchè è stato evidente che si trattava dell'opera di un Altro, che ci permette di vivere da protagonisti. Permette innanzitutto a me di vivere da protagonista. Nel mio lavoro di guida, nel dare una mano ai miei amici allo stand di Centocanti, nel seguire mostre e incontri. E come sempre, il ritorno a casa è venato di tristezza e nostalgia per la Bellezza vista in questi giorni, ma la sfida è proprio questa: che l'avvenimento continui.

venerdì 22 agosto 2008

Exempla


















Leone che azzanna un'antilope, da un sarcofago romano, metà III sec. d.C

"Qual è il valore di questa bellezza, considerando che la ripresa dei modelli nel Duecento non è stata appena un’imitazione dei modelli classici?
In queste opere è evidente che il cristianesimo non è un pensiero, ma è vissuto, sentito come esperienza innanzitutto di Cristo presente.Questo ritorno al classico, questa tradizione che rivive è possibile perché c’è un’esperienza presente che riesce a plasmare questi volti. "


Carron, appunti dalla sua visita alla mostra Exempla



Domani parto per il Meeting di Rimini, dove spiegherò la grande mostra "Exempla. La rinascita dell'antico nell'arte italiana da federico II ad Andrea Pisano". Sarà una vera sfida! Arrivederci ad inizio settembre.

mercoledì 20 agosto 2008

San Bernardo di Chiaravalle


















Filippino Lippi, Visione di san Bernardo, Badia Fiorentina


E 'l santo sene: «Acciò che tu assommi
perfettamente», disse, «il tuo cammino,
a che priego e amor santo mandommi,

vola con li occhi per questo giardino;
ché veder lui t'acconcerà lo sguardo
più al montar per lo raggio divino.

E la regina del cielo, ond' ïo ardo
tutto d'amor, ne farà ogne grazia,
però ch'i' sono il suo fedel Bernardo».


Dante, Par. XXXI, 94-102



Oggi, festa di questo grande santo, mi sembrava doveroso rendergli omaggio così!

martedì 19 agosto 2008













Re Artù, particolare del mosaico pavimetnale del Duomo di Otranto

Questa sera nessuna citazione o canzone. Segnalo invece questo bellissimo post che mi ha ricordato un'avventura passata, quando, ormai più di due anni fa, sono andata ad Otranto con alcuni amici e professori della Cattolica, momento culminante della preparazione della mostra sul grande mosaico del Duomo. Ringrazio gli amici del centro culturale di Lugano per la segnlazione:


http://centroculturalelugano.blogspot.com/2008/08/otranto-la-citt-della-vita-la-citt.html

lunedì 18 agosto 2008



"Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda".

Antoine de Saint-Exupéry, da Il Piccolo Principe

venerdì 15 agosto 2008

Assunzione di maria

Tiziano, Assunzione

Nell'Ascensione il Signore, con la sua Resurrezione, è diventato il dominatore del mondo e perciò c'è uno tra noi che salverà tutto quello che siamo, che è così potente da salvare la nostra vita, da conservarla tutta, per ridarcela tutta perdonandoci i nostri peccati. La dimostrazione di questo è il mistero dell'Assunzione, in cui ha preso l'umanità della Madonna e non l'ha lasciata in balia della morte, neanche un momento.
Con il mistero dell'Assunzione il Signore dice: «Vedete, io non vi farò perdere niente di quello che vi ho dato, di quello che avete usato, di quello che avete gustato, persino di quello che avete usato male, se voi sarete umili di fronte a me. Beati i poveri di spirito, cioè: se voi riconoscete che tutto è grazia, che tutto è misericordia, perché i vostri criteri sono niente, il mio criterio è tutto». La Madonna già sta a quel livello ultimo, profondo dell'Essere da cui tutti gli esseri traggono consistenza, vita e destino. Per questo è stata assunta al cielo, là dove sta il mistero di Dio: perché fosse per noi madre quotidiana dell'avvenimento.
La glorificazione del corpo della Madonna indica l'ideale della moralità cristiana, la valorizzazione di ogni momento, il valore di ogni istante. Perciò è la valorizzazione della vita, della nostra esistenza, della vita del corpo del mondo, è l'esaltazione della materia vissuta dall'anima, vissuta dalla coscienza che è rapporto con Dio, è la valorizzazione della nostra vita terrena, non perché fortunata per particolari circostanze, ma perché attraverso ogni cosa più piccola si veicola il nostro rapporto con l'Infinito, con il mistero di Dio.



Don Gius, da Il santo Rosario