sabato 29 novembre 2008

29/11: Giornata Nazionale della Colletta Alimentare


















"La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare nasce come un gesto di condivisione dei bisogni a livello popolare: i volontari invitano le persone che stanno per fare la spesa al supermercato ad acquistare alcuni generi alimentari di prima necessità per offrirli a chi ne ha bisogno".

Comunicato Edizione 2008:
La durezza del tempo presente colpisce ormai tutto il nostro popolo.La solitudine e la fragilità dei legami familiari e sociali rendono le persone ancora più povere, in uno scenario economico già allarmante.
In questa situazione, il semplice gesto di carità cristiana, che è il condividere la propria spesa con il più povero, è come "accendere un accendino nel buio". L'estraneità e la paura sono sconfitte, può nascere un'amicizia che rilancia nella realtà col gusto di essere nuovamente protagonisti, sostenendosi nella quotidiana fatica del vivere.

venerdì 28 novembre 2008

Proclamation of Thanksgiving

The year that is drawing towards its close, has been filled with the blessings of fruitful fields and healthful skies. To these bounties, which are so constantly enjoyed that we are prone to forget the source from which they come, others have been added, which are of so extraordinary a nature, that they cannot fail to penetrate and soften even the heart which is habitually insensible to the ever watchful providence of Almighty God. [...]No human counsel hath devised nor hath any mortal hand worked out these great things. They are the gracious gifts of the Most High God, who, while dealing with us in anger for our sins, hath nevertheless remembered mercy. It has seemed to me fit and proper that they should be solemnly, reverently and gratefully acknowledged as with one heart and one voice by the whole American People. I do therefore invite my fellow citizens in every part of the United States, and also those who are at sea and those who are sojourning in foreign lands, to set apart and observe the last Thursday of November next, as a day of Thanksgiving and Praise to our beneficent Father who dwelleth in the Heavens [...].



By the President: Abraham Lincoln

Washington, D.C.October 3, 1863



Ieri era il Giorno del Ringraziamento, festa nazionale per gli Stati Uniti d'America. Questa celebrazione non ha mai avuto alcun significato per me, ma da quando sono stata a New York
(e soprattutto ho degli amici lì), anche il Ringraziamento è diventato in qualche modo importante! E poi dopo che Riro mi ha mandato il link a questo discorso di Lincoln in occasione dell'istituzione della festa, ne ho anche capito meglio il significato più profondo!

grazie a:
http://www.bluesandmercy.com/thanksgiving.html

mercoledì 26 novembre 2008














Friedrich, Abend

"E' questo immortale istinto del bello che ci fa considerare il mondo e tutte le sue bellezze come un riflesso, come una corrispondenza del cielo. La sete inestinguibile di tutto ciò che è al di là, e che rivela la vita, è la prova più viva della nostra immortalità. Con la poesia e insieme attraverso la poesia, con la musica e attraverso la musica, l'anima intuisce la luce che splende al di là della tomba; e quando una poesia perfetta fa nascere le lacrime agli occhi, queste lacrime non sono segno di una eccessiva gioia, ma piuttosto indice di una malinconia esasperata, di una esigenza nervosa, di una natura esiliata nell'imperfetto che bramerebbe possedere subito, in questo mondo, un paradiso rivelato."


C. Baudelaire, da Art Romantique

lunedì 24 novembre 2008

Eluana Englaro

Che società è quella che chiama la vita "un inferno" e la morte "una liberazione"?
Dov'è il punto di origine di una ragione impazzita, capace di ribaltare bene e male e, quindi, incapace di dare alle cose il loro vero nome?
L'annunciata sospensione dell'alimentazione di Eluana è un omicidio. La cosa è tanto più grave in quanto impedisce l'esercizio della carità, perché c'è chi si è preso cura di lei e continuerebbe a farlo.
Nella lunga storia della medicina il suo sviluppo è diventato più fecondo quando, in epoca cristiana, è cominciata l'assistenza proprio agli "inguaribili", che prima venivano espulsi dalla comunità degli uomini "sani", lasciati morire fuori dalle mura della città o eliminati. Chi se ne fosse occupato avrebbe messo a rischio la propria vita. Per questo chi cominciò a prendersi cura degli inguaribili lo fece per una ragione che era più potente della vita stessa: una passione per il destino dell'altro uomo, per il suo valore infinito perché immagine di Dio creatore.
Così il caso Eluana ci mette davanti alla prima evidenza che emerge nella nostra vita: non ci facciamo da soli. Siamo voluti da un Altro. Siamo strappati al nulla da Qualcuno che ci ama e che ha detto: «Persino i capelli del vostro capo sono contati».
Rifiutare questa evidenza vuol dire, prima o poi, rifiutare la realtà. Persino quando questa realtà ha il volto delle persone che amiamo.
Ecco perché arrivare fino a riconoscere Chi ci sta donando la presenza di Eluana non è un'aggiunta "spirituale" per chi ha fede. È una necessità per tutti coloro che, avendo la ragione, cercano un significato. Senza questo riconoscimento diventa impossibile abbracciare Eluana e vivere il sacrificio di accompagnarla; anzi, diventa possibile ucciderla e scambiare questo gesto, in buona fede, per amore.
Il cristianesimo è nato precisamente come passione per l'uomo: Dio si è fatto uomo per rispondere all'esigenza drammatica - che ognuno avverte, credente o no - di un significato per vivere e per morire; Cristo ha avuto pietà del nostro niente fino a dare la vita per affermare il valore infinito di ciascuno di noi, qualunque sia la nostra condizione.
Abbiamo bisogno di Lui, per essere noi stessi. E abbiamo bisogno di essere educati a riconoscerLo, per vivere.

Comunione e Liberazione
Novembre 2008.

domenica 23 novembre 2008














Letizia Fornasieri, Cucina di casa Lamberti

(...) Il libro "Robinson Crusoe" (...) deve la sua perenne vitalità al fatto che esso celebra la poesia dei limiti o meglio ancora il romanzo stravagante della prudenza. Crusoe è un uomo sopra un piccolo scoglio con poca roba strappata al mare: la parte più bella del libro è la lista degli oggetti salvati dal naufragio. La più grande poesia è un inventario. Ogni utensile da cucina diviene ideale perché Crusoe avrebbe potuto lasciarlo cadere nel mare. E' un buon esercizio nelle ore vuote o cattive del giorno stare a guardare qualche cosa, il secchio del carbone o la cassetta dei libri, e pensare quanta sarebbe stata la felicità d'averlo salvato e portato fuori del vascello sommerso sull'isolotto solitario. Ma un migliore esercizio ancora è quello di rammentare come tutte le cose sono sfuggite per un capello alla perdizione: tutto è stato salvato da un naufragio. Ogni uomo ha avuto una orribile avventura: è sfuggito alla sorte di essere un parto misterioso e prematuro come quegli infanti che non vedono la luce. Sentivo parlare, quand'ero ragazzo, di uomini di genio rientrati o mancati; sentivo spesso ripetere che più d'uno era un grande "Avrebbe-potuto-essere". Per me, un fatto più solido e sensazionale è che il primo che passa è un grande "Avrebbe-potuto-non-essere".


G. K. Chesterton, da Ortodossia

venerdì 21 novembre 2008














Vacanza Clu a Pontresina, luglio 2007

E allora si chiede: "Come fai tu a svolgere il tuo compito?" e "Come fai tu a tendere al tuo destino?". E io, che sono chi ti sta davanti, te lo dico, ma capisco di dirtelo male, perciò ti dico: "Vieni ancora domani, eh!". Perchè domani cercherò di dirtelo meglio, e dopodomani cercherò di dirtelo meglio, e poi, insomma, tutti i giorni dobbiamo dircelo, perchè così ce lo diciamo meglio, e dopo tanti tanti e tanti giorni, diventa come una cosa fluente, come guardarsi negli occhi: ci si guarda negli occhi e ci si capisce; si capisce anche come si fa, viene voglia di farlo, viene proprio la voglia di farlo. E uno non è più solo, è finalmente se stesso, perchè l'uomo è se stesso quando è insieme. E, infatti, l'io dell'uomo è destinato ad essere insieme a tutto ciò che c'è, al mistero dell'Essere. Perchè? Perchè è stato fatto ad immagine di Dio e Dio è una comunione: la comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito, il mistero della Trinità; è nel mistero della Trinità la radice del fatto che l'io non è solo. Un io solitario è un io perduto. Così, l'io che non è solitario viene creato in una compagnia, da una compagnia, che è amicizia e l'amicizia è creata da una obbedienza.
La parola obbedienza non è niente altro che la virtù dell'amicizia.



Don Giussani, da Si può vivere così?

giovedì 20 novembre 2008

Ti sento

Ti sento nell'aria che è cambiata
che anticipa l'estate
e che mi strina un po'
io ti sento passarmi nella schiena
la vita non è in rima
per quello che ne so
ti sento nel mezzo di una strofa
di un pezzo che era loffio
ed ora non lo è più
io ti sento lo stomaco si chiude
il resto se la ride appena ridi tu

qui con la vita non si può mai dire
arrivi quando sembri andata via
ti sento dentro tutte le canzoni
in un posto dentro che so io

ti sento
e parlo di profumo
t'infili in un pensiero
e non lo molli mai
io ti sento
al punto che disturbi
al punto che è gia tardi
rimani quanto vuoi

qui con la vita non si può mai dire
arrivi quando sembri andata via
ti sento dentro tutte le canzoni
In un posto dentro che so sempre io oh oho oh oh

io ti sento c'ho il sole dritto in faccia
e sotto la mia buccia
che cosa mi farai
Ligabue

lunedì 17 novembre 2008

Il cieco grida














El Greco, Guarigione del cieco

Mentre Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli risposero: “Passa Gesù il Nazareno!”. Allora incominciò a gridare: “Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: “Che vuoi che io faccia per te?”. Egli rispose: “Signore, che io riabbia la vista”. E Gesù gli disse: “Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato”. Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.


Lc 18,35-43




domenica 16 novembre 2008

Prima Domenica di Avvento (ambrosiano)

L'istante è come l'Avvento, poiché l'istante non è ancora il compimento. E se è già compiuto, perché Cristo è venuto, se l'istante porta nel suo grembo un "già", anche in questo senso è ancora attesa del compimento, o meglio, è attesa che si manifesti ciò che è già avvenuto, e che esso porta nel suo grembo.
La parola più amica dell'istante, perciò, è la parola "Avvento". E il sentimento che domina l'istante e lo fa diventare ricco di pace, carico di vigilanza e produttivo, è proprio l'attesa.

Don Giussani

mercoledì 12 novembre 2008



















"Una volta la scultrice Louise Bourgeois ha detto che a New York abbiamo un bel cielo. Non ci avevo mai pensato, però è vero. Nei giorni limpidi i palazzi sembrano risplendere di luce e tagliare l'asfalto delle strade con le loro ombre decise. E c'è sempre qualcosa che attrae l'attenzione: un ragazzino con lo skateboard, un homeless, un paio di scarpe in vetrina. E' una città con cui si interagisce continuamente e che crea interazioni".

Daphne Beal su Traveller

martedì 11 novembre 2008

Il quadro


















W.Congdon, Natività

I quadri come angeli, come il dono.
Il dono è il quadro. E il dono,
o gli angeli se vuoi, fanno il quadro.
Io non faccio i quadri, il quadro fa me.
E il quadro è un’obbedienza a ciò che c’era,
a ciò che c’è già. E questo “già”, “ciò che è già”.
E’ ciò che fa il quadro.
All’artista tocca soltanto l’obbedienza.


William Congdon

domenica 9 novembre 2008


















Caravaggio, Le sette opere di misericordia

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?" Rispondendo, il re dirà loro: "In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me ".


Mt., 25, 31-41


mercoledì 5 novembre 2008

Longing














Grattacieli a Manhattan

"It was when I was happiest that I longed most. It was on happy days when we were up there on the hills, the three of us, with the wind and the sunshine . . . Do you remember? The colour and the smell, and looking across the Grey Mountain in the distance? And because it was so beautiful, it set me longing, always longing. Somewhere else there must be more of it. . . . It almost hurt me. I felt like a bird in a cage when other birds of its kind are flying home. . . .
I am going, you see, to the Mountain. You remember how we used to look and long? And all the stories of my gold and amber house, up there against the sky, where we thought we should never really go? The greatest King of all was going to build it for me. . . .
And I am the one who has been made ready for it ever since I was a child in your arms, Maia. The sweetest thing in all my life has been the longing to reach the Mountain, to find the place where all the beauty came from-- . . .
--my country, the place where I ought to have been born. Do you think it all meant nothing, all the longing? The longing for home? For indeed it now feels not like going, but like going back. All my life the god of the Mountain has been wooing me. Oh, look up at least once before the end and wish me joy. I am going to my lover. Do you not see now--?"




da Till We Have Faces, C.S. Lewis

domenica 2 novembre 2008

Back to Milan














Vitaliy, Monica, Viga e io (NY)


"La vita è la più bella delle avventure ma solo l'avventuriero lo scopre".

G.K.Chesterton