lunedì 29 dicembre 2008


















"Vi è l'occhio vegetativo, occhio di questa riva, che vede l'apparenza, che vede la "cosa", che vede come vede il cane. Poi c'è l'occhio dell'altra riva, occhio che intravede la Presenza e non vede quell'albero in fondo al campo, ma vede il nulla in cui sta nascendo l'albero, in trasfigurazione da oggetto a immagine dell'albero".


W. Congdon 1994


domenica 28 dicembre 2008

I Santi Innocenti


















Guido Reni, La strage degli Innocenti

"Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio".


Rm., 8, 18-21

giovedì 25 dicembre 2008

Buon Natale


















Lotto, Natività

“Egli si è mostrato, Egli personalmente. E adesso è aperta la vita verso di lui. La novità del cristianesimo non consiste in un pensiero ma in un fatto: Egli si è mostrato.”


Benedetto XVI


AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI, AMICI MIEI!

martedì 23 dicembre 2008














il Gio e la Cri, festa della Chiara autunno 2006

«L'avvenimento di Cristo diventa presente “ora” in un fenomeno di umanità diversa: un uomo vi si imbatte e vi sorprende un presentimento nuovo di vita, qualcosa che aumenta la sua possibilità di certezza, di positività, di speranza e di utilità nel vivere e lo muove a seguire. Gesù Cristo, quell'uomo di duemila anni fa, si cela, diventa presente, sotto la tenda, sotto l'aspetto di una umanità diversa. L'incontro, l'impatto, è con una umanità diversa, che ci colpisce perché corrisponde alle esigenze strutturali del cuore più di qualsiasi modalità del nostro pensiero o della nostra fantasia: non ce lo aspettavamo, non ce lo saremmo mai sognato, era impossibile, non è reperibile altrove»


Luigi Giussani

domenica 21 dicembre 2008

Divina Maternità di Maria















Beato Angelico, Annunciazione

Angel dal ciel disceso
in bel sembiante umano,
scopre a Donzella umil,
scopre a Donzella umil
come si incarne
il Re del Ciel Sovrano,
per ristorare il mondo,
per ristorare il mondo
e per salvarne.

Ave, dei grazia piena,
teco è il Signor potente;
come clemente sei,
come clemente sei
Tu dolce e pia,
e del Suo amore ardente,
o benedetta Vergin
o Bendetta Vergine Maria!

Ave, beata e santa,
di Dio gran Genitrice,
porta felice a noi,
porta felice a noi
del Paradiso,
ove il Suo amor n'allice;
fa' che godiamo in Cielo
fa che godiamo in Ciel
del Tuo bel viso.


G Ancina, dal “Tempio Armonico della Beatissima Vergine”, 1599

mercoledì 17 dicembre 2008

"Di fronte alla persona amata è molto più grande l'intensità dell'amore quando ti fermi ad un metro, e tutto vibra, e tutto sembra volerla afferrare. Non per trattenerti dall'afferrare, ma perché c'è un'adorazione e un riconoscimento del significato della cosa. E tu sei lì che vivi questo sentimento di significato e trattieni l'impeto che ti spingerebbe ad una presa puramente meccanica. Per amare una presenza tu devi riconoscere che essa è del Mistero, di Cristo: ciò di cui è fatta è Cristo. E tutto in te viene proteso come domanda a Cristo che si sveli, che si faccia vedere. Perché quando Cristo si farà vedere in quella faccia, sarà la fine del mondo, sarà l'Eternità! Essere ad un metro senza prendere vuol dire essere tutto proteso nel prendere coscienza del segno che essa è, del valore di segno che essa è. Per questo niente al mondo la può cancellare, proprio perché è segno di Cristo. Se è segno di Cristo, quello che ti viene come conseguenza è lo struggimento perché Cristo si riveli in lei".

Don Giussani


domenica 14 dicembre 2008

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Ligabue

sabato 13 dicembre 2008













Franco e gli amici di Centocanti all'evento "Centocanti per Milano", marzo 2006

"Spesso il teatro è ridotto ad un puro svago, vuoto e banale, privato delle dimensioni del gioco, del fascino e del mistero. Ma, se è così, a che serve? Abbiamo bisogno di luoghi pieni di verità. E se il teatro non dice la verità, forse è giusto non utilizzarlo. Come un coltello che, se non taglia, è bene tenere chiuso in un cassetto. Non possiamo accanirci a tagliare con un coltello spuntato.
Il teatro deve tornare ad essere quello che è: uno spazio fisico e reale dove si incontrano parole vere e concrete che ogni volta sono motore e carburante per cominciare il viaggio".

Franco Palmieri, da Atto unico per cinquantaquattro storie





Ieri sera sono andata a teatro a vedere "San Paolo. Traduzione della prima lettera ai Corinti" di Testori, con regia di Franco Palmieri, e ho avuto anche la fortuna di poterlo salutare e scambiarci due parole. Grazie Franco perchè ogni volta mi permetti di riscoprire che il teatro può essere un luogo pieno di verità!

venerdì 12 dicembre 2008


















Van Gogh, Ritratto di Gachet

"Ho fatto il ritratto del signor Gachet con una espressione di malinconia che spesso a chi guarderà il quadro potrà sembrare una smorfia. Eppure è così che bisognerebbe dipingere, perché solo un questo modo ci si può rendere conto come, in confronto ai ritratti calmi degli antichi, i nostri attuali abbiano l'espressione della passione e come dell'attesa e come di un grido."


Van Gogh in una lettera al fratello Theo

giovedì 11 dicembre 2008














Giotto, Le nozze di Cana

"In manibus nostris sunt codices, in oculis nostris facta".


Sant'Agostino

lunedì 8 dicembre 2008

Immacolata Concezione


















Murillo, Immacolata Concezione

Tota pulchra es Maria.
Et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem. Tu lætitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria! O Maria!
Virgo prudentissima, Mater clementissima,
ora pro nobis, intercede pro nobis
ad Dominum Jesum Christum.

domenica 7 dicembre 2008

Dopo gli esercizi del CLU














Vacanza matricole a Caspoggio, maggio 2006. Alcuni amici.

Il bello dell'alzarsi al mattino è che noi non siamo lasciati da soli con il nostro niente, con il nostro sentimento, con il nostro stato d'animo, con la nostra percezione. Oggi siamo qui e il Signore ci è venuto incontro in tanti modi da quando abbiamo aperto gli occhi questa mattina: dalla bellezza del reale che ci circonda al volto degli amici... Il Signore ricominica la lotta contro il dualismo, contro il nichilismo, ogni mattina, venendo incontro a noi: non ci lascia soli.


Juliàn Carròn, da Qualcosa dentro qualcosa - La thuile - 27-31 ago 2005




Ancora una volta in questi tre giorni Carròn ci ha testimoniato questa sfida continua, la lotta che il Mistero ingaggia con noi ogni giorno per spalancare la nostra misura che ci soffoca e per farci respirare: grazie Julian!

giovedì 4 dicembre 2008














Io e il mio amico Vlad, New York

"Ma l'amicizia cos'è? L’amicizia, allo stato minimale, è l'incontro di una persona con un'altra persona di cui desidera il destino più che la propria vita: io desidero il tuo destino più di quanto desideri la mia vita. L’altro ricambia questo e desidera il mio destino più di quanto desideri la sua vita. Così è l'amicizia, e il sintomo che questo è vero è che chiunque si incontra, nella diversità delle circostanze, si vorrebbe capisse questo, così che tutti si abbracciassero".





L. Giussani, da Si può vivere così?



Domani parto per gli esercizi del CLU dal titolo: "è il reale che grida: Egli c'è!". In questo periodo faticoso per molte ragioni, chiedo che siano proprio l'occasione per tornare a fissare lo sguardo sul punto essenziale, l'unico che può salvare anche tutte queste circostanze!

lunedì 1 dicembre 2008

Watch Over You

Leaves are on the ground
Fall has come
Blue skies turning grey
Like my love

I tried to carry you
And make you whole
But it was never enough
I must go

Who is gonna save you
When I'm gone?
And who'll watch over you
When I'm gone?

You say you care for me
But hide it well
How can you love someone
And not yourself?

And when I'm gone
Who will break your fall?
Who will you blame?

I can't go on
And let you lose it all
It's more than I can take
Who'll ease your pain?
Ease your pain

Who is gonna save you
When I'm gone?
Who'll watch over you?
Who will give you strength
When you're not strong?
Who'll watch over you
When I've gone away?

Snow is on the ground
Winters come
You long to hear my voice
But I'm long gone

Alter Bridge
(grazie alla Claudia che me l'ha fatta conoscere!)