giovedì 27 ottobre 2011













Tramonto a Berlino, 22/10/2011

"Questo è ciò che sento… adesso, a ogni ora del giorno. Tutte le cose buone sono una cosa sola. Tramonti, scuole di filosofia, bambini, costellazioni, cattedrali, opere d’arte, montagne, cavalli, poesie; sono solo travestimenti. Un’entità soltanto si muove sempre tra noi, celandosi sotto il manto grigio della chiesa o nel verde dei prati. Lui c’è sempre, dietro a ogni cosa, soltanto lui può indossare quei travestimenti in modo tanto splendido".

G.K.Chesterton, da una lettera alla moglie 11/7/1899


martedì 18 ottobre 2011

Lo scopo












P. Cézanne, Mont Saincte Victorie, 1904-1906

"Raggiungerò lo scopo tanto cercato, e per tanto tempo inseguito? Lo spero, ma poiché non l’ho raggiunto, mi pervade un vago senso di malessere, che sparirà solo quando avrò raggiunto il porto, cioè quando avrò realizzato qualcosa che si sviluppi meglio che in passato e nello stesso tempo dimostri le mie teorie. Queste sono sempre facili, è il provarle quello che presenta serie difficoltà. Continuo dunque i miei studi. Ho riletto la vostra lettera e vedo che non rispondo sempre a tono. Scusatemi; è perché, ve l'ho detto, ho sempre la preoccupazione di raggiungere lo scopo. Studio sempre dal vero, e mi sembra di fare dei lenti progressi. Avrei voluto che foste qui, perché la solitudine mi pesa sempre un po'. Ma sono vecchio, malato, e ho giurato a me stesso di morire dipingendo, anziché sprofondare nell'avvilente rimbambimento che minaccia i vecchi che si lasciano dominare sa passioni abbruttenti. Se un giorno avrò il piacere di rivedervi, potremo spiegarci meglio, a viva voce. Mi scuserete se torno sempre sullo stesso punto, ma credo nello sviluppo logico di ciò che vediamo e sentiamo studiando dal vero".

Paul Cézanne ad Emile Bernard, 21 settembre 1906

martedì 11 ottobre 2011

NOTIFICAZIONE DI PRESENZA SUI COLLI EUGANEI

Se la fede, la calma d'uno sguardo
come un nimbo, se spazi di serene
ore domando, mentre qui m'attardo
sul crinale che i passi miei sostiene,

se deprecando vado le catene
e il sortilegio annoso e il filtro e il dardo
onde per entro le piú occulte vene
in opposti tormenti agghiaccio et ardo,

i vostri intimi fuochi e l'acque folli
di fervori e di geli avviso, o colli
in sí gran parte specchi a me conformi.

Ah, domata qual voi l'agra natura,
pari alla vostra il ciel mi dia ventura
e in armonie pur io possa compormi.

Andrea Zanzotto, da IX Ecloghe