venerdì 17 febbraio 2012






















Van Gogh, Au seuil de l'éternité

«Devo spiegarmi ancora, mio Dio? Non sai tutto di me? Decidi! Io starò qui. Il mio spirito zoppica, non conosco alcun rimedio, se non quello di depositare per sempre ai tuoi piedi la mia vita. Godere, rinunciare sono mali: che cosa lasciare, che cosa conservare? Mai ho potuto decidermi. Quando un bambino nella foresta ha perduto sua madre e non riesce più a trovarla, allora, o Viththai, piange.»

Toukàràm (poeta indiano delXVII secolo)

domenica 12 febbraio 2012

Voglio esserci anch'io

"Cosa mi importa che non esistano colpevoli, che ogni cosa derivi semplicemente e direttamente da un’altra, e che io lo sappia! Ho bisogno di un compenso, se no, mi consumo. E di un compenso non nell’infinito, chi sa dove e chi sa quando, ma qui, sulla terra, e voglio vederlo coi miei occhi! Io ho creduto, e perciò voglio vedere anch’io, e se allora sarò già morto, mi devono risuscitare perché se tutto accadesse senza di me, sarebbe una cosa troppo avvilente. Non ho mica sofferto per concimare con le mie colpe e le mie sofferenze un’armonia futura in favore di chi sa chi! Voglio vederlo coi miei occhi, il daino che ruzza accanto al leone, e l’ucciso che si rialza e abbraccia il suo uccisore. Voglio esserci anch’io, quando tutti sapranno finalmente perché le cose siano andate così".

Dostoevskij, da I fratelli Karamazov

mercoledì 1 febbraio 2012

Scende la neve


















Neve ai giardini pubblici, Milano. 1/2/2012

Scende la neve, scende la neve
Alle bianche stelline in tempesta
Si protendono i fiori del geranio
Dallo stipite della finestra.

Scende la neve e ogni cosa è in subbuglio,
ogni cosa si lancia in un volo,
i gradini della nera scala,
la svolta del crocicchio.

Scende la neve, scende la neve,
come se non cadessero i fiocchi,
ma in un mantello rattoppato
scendesse a terra la volta celeste.

Come se con l'aspetto di un bislacco
Dal pianerottolo in cima alle scale,
di soppiatto, giocando a rimpiattino,
scendesse il cielo dalla soffitta.

Perché la vita stringe. Non fai a tempo
A girarti dattorno, ed è Natale.
Solo un breve intervallo:
guardi, ed è l'Anno Nuovo.

Densa, densissima scende la neve.
E chi sa che il tempo non trascorra
Per le stesse orme, nello stesso ritmo,
con la stessa rapidità o pigrizia,
tenendo il passo con lei?

Chi sa che gli anni, l'uno dietro l'altro,
non si succedano come la neve,
o come le parole d'un poema?

Scende la neve, scende la neve
scende la neve e ogni cosa è in subbuglio:
il pedone imbiancato,
le piante sorprese,
la svolta del crocicchio.

B. Pasternak