domenica 30 marzo 2008

Domenica della Divina Misericordia

"Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati."
Ef. 2, 4-5

sabato 29 marzo 2008


















(non che Luthien abbia le ali come questa ballerina, ma mi piaceva la foto!)


.....

Beren sentì un suono puro, sublime e celeste,
Come di passi e danze pari a petalii leggeri,
E musica vibrava sotto le foreste,
Cullando il suo cuore triste e i suoi pensieri.
Giunse l'ìnverno e cupi gli alberi e le piante
Sospiravano tristi, per il tormento
Cadevano le foglie con la luna calante,
La campagna era fredda e gelido tirava il vento.

La cercò sempre, lei che era bella,
Tra i rami e le foglie e le fronde delle piante,
Al lume della luna, al raggio della stella,
Sotto un cielo pallido, ghiacciato e tremante.
La sua veste fulgeva al bagliore lunare
Mentre in lontananza sul colle danzava
Ed ai suoi piedi agili si vedeva brillare
Una nebbia d'argento ch'ella emanava.

Passato l'inverno ella tornò a ballare
Ed al suo canto giunse la primavera,
Come una felice allodola o una rondine leggera,
Ed un fiume che scorre dolce verso il mare,
E quando ai suoi piedi spuntarono i fiori,
Ei non desiderò altro che starle accanto,
Poterla accompagnare nel ballo e nel canto
Sull'erba fresca dai mille colori.

....

J.R.R.Tolkien, da Canzone di Beren e Luthien (in Il Signore degli Anelli)

venerdì 28 marzo 2008

Mary did you know?


















Botticelli, Madonna del Magnificat


Mary, did you know
That your baby boy will one day walk on water?
Did you know
That your baby boy will save our sons and daughters?
Did you know
That your baby boy has come to make you new?
This child that youve delivered
Will soon deliver you

Mary, did you know
That your baby boy will give sight to a blind man?
Did you know
That your baby boy will calm a storm with his hand?
Did you know
That your baby boy has walked where angels trod?
And when you kiss your little boy
Youve kissed the face of god

Mary, did you know?
The blind will see
The deaf will hear
And the dead will live again
The lame will leap
The dumb will speak
The praises of the lamb

Mary, did you know
That your baby boy is lord of all creation?
Did you know
That your baby boy will one day rules the nations?
Did you know
That your baby boy is heavens perfect lamb?
This sleeping child youre holding
Is the great "I Am"

Maria, sapevi che il tuo bambino avrebbe camminato sull’acqua un giorno? Sapevi che avrebbe salvato i nostri figli e le nostre figlie? Sapevi che è venuto per renderti nuovo? Il bambino che tu ci hai dato presto ci darà te. Sapevi che avrebbe dato la vista ad un cieco? Sapevi che avrebbe calmato una tempesta con la Sua mano? Sapevi che il tuo bambino ha camminato dove hanno camminato gli angeli? Quando hai baciato il tuo bambino, hai baciato il volto di Dio. I ciechi vedranno, i sordi udiranno, i morti vivranno ancora, gli zoppi cammineranno, i muti daranno lode all’Agnello. Maria, sapevi che il tuo bambino è il Signore di tutta la creazione? Maria sapevi che il tuo bambino un giorno avrebbe governato le Nazioni? Sapevi che il tuo bambino era l’agnello perfetto del cielo? Il bambino che dorme e che tieni fra le braccia è il grande "IO SONO".

Ieri alla scuola di comunità come canto di ascolto c'è stato questo, che mi piace tantissimo! è vero è più natalizio che pasquale ma è bello lo stesso.

martedì 25 marzo 2008
















Giotto, Noli me tangere, Assisi

In quel tempo, Maria stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”.
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: Maestro! Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”.
Maria di Magdala andò subito ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore” e anche ciò che le aveva detto.


Gv 20, 11-18

domenica 23 marzo 2008














Michelangelo, Resurrezione

Regina coeli laetare, alleluia! Quia quem meruisti portare resurrexit sicut dixit.

Ora pro nobis Deus, alleluia!


Buona Pasqua a tutti, amici!

venerdì 21 marzo 2008

Due canti del Venerdì Santo














Beato Angelico, crocifissione nel convento di S.Marco


Amicus meus

Amicus meus osculi me tradidit signo.
Quem osculatus fuero, ipse est, tenete eum.
Hoc malum fecit signum,
qui per osculum adimplevit homicidium.
Infelix praetermisit pretium sanguinis,
et in fine laqueo se suspendit.
Bonum erat ei, si natus non fuisset homo ille.
Infelix praetermisit pretium sanguinis,
et in fine laqueo se suspendit.


T.L. De Victoria


Amico mio, mi tradisci col segnale di un bacio.
"Quello che bacerò, è proprio lui, arrestatelo".
Diede questo malvagio segnale,
colui che con un bacio compì un omicidio.
L'infelice lasciò cadere il prezzo del sangue
e si impiccò.
Era meglio per lui se quell'uomo non fosse mai nato.
L'infelice lasciò cadere il prezzo del sangue
e si impiccò.


http://en.wikipedia.org/wiki/Tomas_Luis_de_Victoria



Stava a' pie' della croce

Stava a’ pie’ della Croce
onde pendea ‘l Figliolo
la Madre in pianto e in duolo
stupida e senza voce.


Vide il suo dolce Nato
mandar lo spirto fuore
dall’affannato core
povero e desolato.

Madre santa le piaghe
stampa del Crocefisso
dentro lo mio cor fisso
et di ciò sol m’appaghe.

Fa’ che ‘l mio cor tutt’arda
in amar Christo Dio
fa’ ch’al suo gran desio
non fia mia voglia tarda.

Anonimo, red. Francesco Soto de Langa

martedì 18 marzo 2008














Pleiadi


"Egli guardava, sempre eretto sul busto, con lo sforzo di chi spia traverso un pertugio situato troppo in alto. Mi parve guardasse le Pleiadi. Forse in tutta la sua vita egli non aveva guardato sì a lungo tanto lontano. Improvvisamente si volse a me, sempre restando eretto sul busto:

- Guarda! Guarda! - mi disse con un aspetto severo di ammonizione. Tornò subito a fissare il cielo e indi si volse di nuovo a me:

- Hai visto? Hai visto? "


Italo Svevo, da la Coscienza di Zeno

giovedì 13 marzo 2008

The rose of Tralee












The pale moon was rising above the green mountains,
The sun was declining beneath the blue sea;
When I strayed with my love by the pure crystal fountain,
That stands in the beautiful Vale of Tralee.

She was lovely and fair as the rose of the summer,
Yet 'twas not her beauty alone that won me;
Oh no, 'twas the truth in her eyes ever dawning,
that made me love Mary, the Rose of Tralee.

The cool shades of evening their mantle were spreading,
And Mary all smiling was listening to me;
The moon through the valley her pale rays was shedding,
When I won the heart of the Rose of Tralee.

Though lovely and fair as the Rose of the summer,
Yet 'twas not her beauty alone that won me;
Oh no, 'twas the truth in her eyes ever dawning,
that made me love Mary, the Rose of Tralee.



Canzone tradizionale irlandese





Traduzione

La pallida luna sorgeva sulle montagne verdi,
il sole declinava sull'azzurro mare,
quando io mi appartai col mio amore presso una fonte pura e cristallina,
che si trova nella bella valle di Tralee.

Lei era bella e adorabile come le rose dell'estate,
ma non fu solo la sua bellezza a vincermi:
oh, no! fu la verità nei suoi occhi, luminosi come un'alba,
a farmi amare Maria, la Rosa di Tralee.

La sera diffondeva le fresche ombre del suo manto e Maria,
tutta sorridente, mi ascoltava;
la luna diffondeva i suoi pallidi raggi attraverso la valle,
quando conquistai il cuore della Rosa di Tralee.

Anche se era adorabile e bella come le rose dell'estate,
non fu solo la sua bellezza ...

mercoledì 12 marzo 2008

"Tu mi facesti considerare l'incalcolabile numero dei fatti a cui credevo senza vederli, senza assistere al loro svolgimento, quale la moltitudine degli eventi storici, delle notizie di luoghi e città mai visitate di persona, delle cose per cui, necessariamente, se vogliamo agire comunque nella vita, diamo credito agli amici, ai medici, a persone di ogni genere; e infine come ero saldamente certo dell'identità dei miei genitori, benché nulla potessi saperne senza prestar fede a ciò che udivo"
S.Agostino, Conf. 6,5,7


"Quindi la fede, prima di tutto, non è soltanto applicabile ai soggetti religiosi, ma è una forma naturale di conoscenza, una forma naturale di conoscenza indiretta: di conoscenza però!"
Don Giussani, da Si può vivere così?

martedì 11 marzo 2008

La vita è adesso



















La vita è adesso
nel vecchio albergo della terra
e ognuno in una stanza
e in una storia
di mattini più leggeri
e cieli smarginati di speranza
e di silenzi da ascoltare
e ti sorprenderai a cantare
ma non sai perché
la vita è adesso
nei pomeriggi appena freschi
che ti viene sonno
e le campane girano le nuvole
e piove sui capelli
e sopra i tavolini dei caffè all'aperto
e ti domandi certo
chi sei tu
sei tu che spingi avanti il
cuore ed il lavoro duro
di essere uomo e non sapere
cosa sarà il futuro
sei tu nel tempo che ci fa più grandi
e soli in mezzo al mondo
con l'ansia di cercare insieme
un bene più profondo
e un altro che ti dia respiro
e che si curvi verso te
con un'attesa di volersi di più
e non capir cos'è
e tu che mi ricambi gli occhi
in questo istante immenso
sopra il rumore della gente
dimmi se questo ha un senso
la vita è adesso
nell'aria tenera di un dopocena
e musi di bambini
contro i vetri
e i prati che si lisciano come gattini
e stelle che si appicciano ai lampioni
milioni
mentre ti chiederai
dove sei tu
sei tu che porterai il tuo amore
per cento e mille strade
perché non c'è mai fine al viaggio
anche se un sogno cade
sei tu che hai un vento nuovo tra le braccia
mentre mi vieni incontro
e imparerai che per morire
ti basterà un tramonto
in una gioia che fa male di più
della malinconia
ed in qualunque sera ti troverai
non ti buttare via
e non lasciare andare un giorno
per ritrovar te stesso
figli di un cielo così bello
perché la vita è adesso
è adesso
è adesso.


Claudio Baglioni


(di questa canzone non amo tanto la musica quanto proprio il testo...grazie Andre per avermela fatta conoscere sabato!)

domenica 9 marzo 2008


















Caravaggio, Resurrezione di Lazzaro

Maria, dunque, quando giunse dov`era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!". Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: "Dove l`avete posto?". Gli dissero: "Signore, vieni a vedere!". Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: "Vedi come lo amava!". Ma alcuni di loro dissero: "Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?". Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. Disse Gesù: "Togliete la pietra!". Gli rispose Marta, la sorella del morto: "Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni". Le disse Gesù: "Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?". Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: "Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l`ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato". E, detto questo, gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori!". Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: "Scioglietelo e lasciatelo andare".


Gv, 11, 32-44

sabato 8 marzo 2008


















Caravaggio, Maddalena penitente

Si rammenti pure che a Caravaggio potevano non essere ignoti i "teatrini luministici" del Tintoretto e del Greco; si avverta però che affatto nuovo era il pensiero che entro di essi dovesse ora collocarsi la vita stessa che non ha facoltà di prescegliersi ed è anzi sorpresa dalla luce nel suo aspetto d'incontro [...]. Nel Caravaaggio...è la realtà stessa a venir sopraggiunta dal lume (o dall'ombra) per "incidenza"; il caso, l'incidente di luce ed ombra diventano causa efficiente della nuova pittura (o poesia).



Roberto Longhi, da Caravaggio

giovedì 6 marzo 2008


















Schiele, Donna seduta


Il cuore sanguina, si perde il cuore
goccia a goccia, si piange interiormente,
goccia a goccia, così, senza rumore,
e lentamente, tanto lentamente,
si perde goccia a goccia tutto il cuore
e il pianto resta qui, dentro la mente,
non si piange dagli occhi, il pianto vero
è invisibile, qui, dentro il pensiero.

Patrizia Valduga, Requiem

martedì 4 marzo 2008

«Quanto più eccellenti sono le opere d’arte, tanto più profonda verità interna ha il loro contenuto e pensiero».

Hegel in Estetica

lunedì 3 marzo 2008

















"Ecco infatti io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare, e farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio. Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia."


Isaia 65, 17-19



(dalla liturgia di oggi)

domenica 2 marzo 2008


















Giusto de' Menabuoi, Paradiso (battistero della cattedrale di Padova)

"E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore".


S.Paolo, 2 Co, 3, 18