mercoledì 31 ottobre 2007















« Le cose tutte quante
hanno ordine tra loro, e questo è forma
che l'universo a Dio fa simigliante »


Dante, Paradiso, I, 103-105

lunedì 29 ottobre 2007
















Che cos'è la letteratura, nel senso corrente, più diffuso della parola? è il mondo dell'eloquenza, dei luoghi comuni, delle frasi tornite e di firme rispettabili, gente che in gioventù ha osservato la vita e poi, una volta raggiunta la celebrità, si dà a fare astrazioni, ad imitare, a raziocinare. E quando in questo regno dell'artificiosità ormai solidamente affermato ma di cui nessuno più si accorge, qualcuno apre la bocca non per inclinazione alle belle lettere, ma perchè sa e vuole dire qualcosa, questo fatto produce l'impressione di un mutamento improvviso, come se i portoni si spalancassero di colpo e irrompesse il frastuono della vita che si svolge fuori, come se non fosse un uomo a dar notizia di ciò che avviene fuori ma la città stessa parlasse di sè per bocca di un uomo.

Boris Pasternak, da Autobiografia

venerdì 26 ottobre 2007





















H.Matisse, Interior with phonograph


Io vado in questo momento, come tutte le mattine, a fare la mia preghiera, con la matita in mano, davanti ad un melograno coperto di fiori nei diversi stadi della fioritura e spio la loro trasformazione, facendo questo non con uno spirito scientifico ma compenetrato di ammirazione per l'opera divina. Non è questo un modo di pregare? Ed io non faccio che (ma, in fondo, io non faccio niente, perchè è Dio che conduce la mia mano) rendere evidente per gli altri l'interimento del mio cuore.


Henri Matisse


ieri sera sono andata all' AGF, una tipografia alle porte di Milano, ad assistere ad uno spettacolo su Dante fatto da alcuni studenti di una scuola bergamasca insieme ai loro giovani professori, amici miei. Nella newsletter del dirigente dell'azienda, appassionato della bellezza in tutte le sue forme tanto da aver invitato nella sua fabbrica questi ragazzi, ho trovato queste bellissime parole di Matisse, che dicono in modo geniale perchè l'arte mi affascina così tanto!

mercoledì 24 ottobre 2007

Lela












Están as nubes chorrando
Por un amor que morréu
Están as rúas molladas
De tanto como chovéu

Lela, Lela
Leliña por quem eu morro
Quero mirarme
Nas meniñas dos teus ollos

Nom me deixes
E ten compasión de mim
Sen tí non podo
Sen tí non podo vivir

Dame alento das túas palabras
Dame celme do teu corazón
Dame lume das túas miradas
Dame vida co teu dulce amor.

Lela, canzone popolare galiziana

Stanno piangendo le nuvole
per un amore che finisce,
le strade si bagnano
per tutto il mio pianto.

Lela, Lela, Lelina che amo tanto,
voglio vedermi
riflesso nella luce dei tuoi occhi.

Non lasciarmi,
ma abbi compassione di me.
Senza te non posso,
non posso vivere.

Dammi respiro con le tue parole
dammi calore col tuo cuore
dammi luca con il tuo sguardo
dammi vita con il tuo dolce amore.

domenica 21 ottobre 2007















"Le stelle brillano dalle loro vedette e gioiscono; egli le chiama ed esse rispondono: ‘Eccoci’! E brillano di gioia per Colui che le ha create"
Bar 3,34-35.


Ascoltate!
Se accendono le stelle,
vuol dire che qualcuno ne ha bisogno?
Vuol dire che qualcuno vuole che esse siano?
Vuol dire che qualcuno chiama perle questi piccoli
sputi?
E tutto trafelato,
fra le burrasche di polvere meridiana,
si precipita verso Dio,
teme d'essere in ritardo,
piange,
gli bacia la mano nodosa,
supplica
che ci sia assolutamente una stella,
giura
che non può sopportare questa tortura senza stelle!
E poi
cammina inquieto,
fingendosi calmo.
Dice ad un altro:
«Ora va meglio, è vero?
Non hai più paura?
Sì?!»
Ascoltate!
Se accendono
le stelle,
vuol dire che qualcuno ne ha bisogno?
Vuol dire che è indispensabile
che ogni sera
al di sopra dei tetti
risplenda almeno una stella?

Vladimir Majakovskij, 1914

sabato 20 ottobre 2007

Liberazione n°2










Edward Hopper, Nottambuli

Non mi basta stasera
un libro, una canzone
o un amore di donna.
Nè può la confusione
respingere la noia
di una vita mancata.

Ma tu, tu solo puoi
riempire il vuoto
della mia mente,
aprire il cuore
di chi non sente;
e poi giocare
coi miei pensieri,
farmi sentire come nato ieri.

Non darò la mia vita
unica, eppure vuota,
alla politica idiota
o ad un falso ideale
inventato da me
di cui resto padrone e schiavo.

Questo amore strano
è nato come un figlio
che nessuno ha aspettato.
Ma perchè proprio adesso
vogliamo farci padroni
di un amore donato?

Claudio Chieffo

mercoledì 17 ottobre 2007

Ciò che abbiamo di più caro

















Carron e don Gius, due incontri con la I maiuscola!

"...Ma quel pungolo di desiderio che testardamente si fa sentire in ciascuno di noi è una condanna o una risorsa? è più realista chi è pacificamente disimpegnato con il reale ("tanto la risposta non esiste") o chi, pur nella fatica, fa i conti con il proprio insistente bisogno, vive in una sincera ricerca?....La vita è decisa da incontri. La personalità di ciascuno fiorisce e può essere pienamente se stessa solo in un incontro che solleciti e valorizzi fino in fondo quello che siamo, che ci rilanci nella realtà come protagonisti. Qualcosa di tanto imprevisto e sorprendente quanto reale. Per questo è vitale scoprire se un simile incontro è veramente possibile oggi, anche in università"

Dal volantino di invito alla giornata di inizio anno



"Nell'esperienza di un grande amore tutto ciò che accade diventa avvenimento nel suo ambito"



Romano Guardini






"Pur vivendo nella carne, vivo nella fede del Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me"



Lettera ai Galati






"Dove sta la necessità visibilmente più urgente delle nostre comunità e quindi del comportamento nostro, dell'impostazione della nostra vita in comunità? La cosa più urgente è la lotta contro il formalismo. è formalismo ogni atteggiamento che non derivi dalla domanda e dal suo sviluppo come ricerca culturale; è formalismo ogni attività che non esprima il proprio deisiderio originale, il proprio inizio"

Don Giussani, da Certi di alcune grandi cose







ieri c'è stata la giornata di inizio anno del CLU, un avvenimento davvero imprevedibile e liberante, che non potrei ridire con mie parole tanto quanto vorrei! In attesa del testo dell'intervento di don Pino non mi arrischio a pubblicare appunti provvisori ma non potevo non mettere almeno l'invito e alcune citazioni che son state fatte!

lunedì 15 ottobre 2007






















Botticelli, Venere

"Ma io dichiaro- strillò Stepan Trofimovic al massimo grado del furore- ma io dichiaro che Shakespeare e Raffaello stanno più in alto della liberazione dei contadini, più in alto dello spirito popolare, più in alto del socialismo, più in alto della giovane generazione, più in alto della chimica, quasi più in alto dell'umanità intera, giacchè sono il frutto, il vero frutto di tutta l'umanità e, forse, il frutto più alto che mai possa essere! é già stata conseguita la forma di bellezza senza il cui conseguimento forse non acconsentirei nemmeno a vivere...(....)...uomini piccini, che cosa vi occorre per capire? ma sapete voi, sapete voi che senza l'inglese l'umanità può ancora vivere, può vivere senza la Germania, può vivere anche troppo facilmente senza i russi, può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe vivere, perchè non ci sarebbe più nulla da fare al mondo? tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui! "


"Dostoevskij, da "I demoni"

domenica 14 ottobre 2007






















Il valore del mito è che esso prende tutte le cose che conosciamo e restituisce loro il ricco significato che è stato nascosto dal "velo della familiarità"

C.S.Lewis (in una recensione al Signore degli Anelli)

venerdì 12 ottobre 2007















Ogni parola umana di un certo peso reca in sè una rilevanza superiore alla immediata consapevolezza che può averne avuto l'autore al momento.

Benedetto XVI, da "Metodo storico-critico ed esegesi"in Gesù di Nazareth


Martedì a lezione di critica letteraria abbiamo lavorato anche su questo meraviglioso testo del Papa! Grazie professor Motta!

mercoledì 10 ottobre 2007





















" Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia,
ti ha benedetto Dio per sempre.
Cingi, prode, la spada al tuo fianco,
nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte,
avanza per la verità, la mitezza e la giustizia."

salmo 44, 3-9


Oggi al caffè la Lu mi ha citato il verso 3 di questo salmo in un determinato senso, poi vabbè io l'ho per così dire..."calato nel concreto"!

lunedì 8 ottobre 2007












"L'unica condizione per essere sempre e
veramente uomini è vivere sempre
intensamente il reale, senza preclusioni, cioè
senza rinnegare e dimenticare nulla"


L. Giussani


me ne sto proprio accorgendo ultimamente, con le novità incredibili che stanno nascendo nei rapporti in università!

venerdì 5 ottobre 2007

Canzone degli occhi e del cuore



















Anche se un giorno, amico mio,
dimenticassi le parole,
dimenticassi il posto e l’ora
o s’era notte o c’era il sole,
non potrò mai dimenticare
cosa dicevano i tuoi occhi.

E così volando volando
anche un piccolo cuore se ne andava
attraversando il cielo verso il Grande Cuore,
un cuore piccolo e meschino
come un paese inospitale
volava dritto in alto verso il suo destino;
e non riuscirono a fermarlo
neanche i bilanci della vita
quegli inventari fatti sempre senza amore.

Così parlavo in fretta io
per non lasciare indietro niente,
per non lasciare indietro il male
e i meccanismi della mente
e mi dicevano i tuoi occhi
ch’ero già stato perdonato.

E così volando volando
anche un piccolo cuore se ne andava
attraversando il cielo verso il Grande Cuore,
un cuore piccolo e meschino
come un paese inospitale
volava dritto in alto verso il suo destino;
e non riuscirono a fermarlo
neanche i bilanci della vita
quegli inventari fatti sempre senza amore.

E adesso torna da chi sai,
da chi divide con te tutto,
abbraccia forte i figli tuoi
e non nascondere il tuo volto,
perchè dagli occhi
si capisce quando la vita ricomincia.

E così volando volando
anche un piccolo cuore se ne andava
attraversando il cielo verso il Grande Cuore,
un cuore piccolo e meschino
come un paese inospitale
volava dritto in alto verso il suo destino;
e non riuscirono a fermarlo
neanche i bilanci della vita
quegli inventari fatti sempre senza amore.


Claudio Chieffo
Chieffo era un genio a scrivere canzoni come questa...ma sto cominciando a capire solo adesso cosa vuol dire! Grazie alla Lu e alla Rita per il pranzo di oggi, ma soprattutto alla Vale per la compagnia che mi sta facendo e il lavoro che stiam cominciando a fare! (e grazie anche a san Francesco, vero??)

mercoledì 3 ottobre 2007


















Wer fremde Sprachen nicht kennt,
weiß nichst von seiner eigenen.

Goethe


Chi non conosce lingue straniere
non sa nulla della propria.

martedì 2 ottobre 2007

Il mio volto

























Mio Dio, mi guardo ed ecco scopro
che non ho volto
guardo il mio fondo e vedo il buio
senza fine.

Solo quando mi accorgo che tu sei,
come un'eco risento la mia voce
e rinasco come il tempo dal ricordo.

Perché tremi mio cuore? Tu non sei solo,
tu non sei solo;
amar non sai e sei amato,
e sei amato;
farti non sai e pur sei fatto,
e pur sei fatto.

Come le stelle su nei cieli,
nell'Essere tu fammi camminare,
fammi crescere e mutare, come la luce
che cresci e muti nei giorni e nelle notti.

L'anima mia fai come neve che si colora
come le tenere tue cime, al sole del tuo amor.


Adriana Mascagni, Il mio volto


"A volte, quando uno incomincia a guardare se stesso, vede soltanto il buio senza fine, vede soltanto il nulla, vede un aspetto del reale che è tutt'altro che bello. La questione è se noi ci fermiamo lì oppure no. Io domando se questo buio senza fine è tutto, o se, mentre percepisco questo buio, io ci sono, il mio io c'è, e questo non è uguale a nulla. Io ci sono. Perciò, pur con questo buio senza fine, in questo momento, "sono fatto". Non c'è nessun buio senza fine che mi possa impedire di riconoscere questo "sono fatto" ("Farti non sai eppur sei fatto"). Qualsiasi situzione -brutta o bella che sia- è essa stessa "fatta", qualsiasi situazione è parte del reale e perciò grida un Altro."

Carron, assemblea internazionale responsabili

lunedì 1 ottobre 2007







Raffaello, Madonna sistina
(il quadro preferito di Dostoevskij)













"è vero principe che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?... Quale bellezza salverà il mondo? siete un fervente cristiano?"

Il principe l'osservò con attenzione, ma non rispose.

Dostoevskij, da L'idiota