domenica 22 maggio 2011












“L'educazione è il punto in cui si decide se amiamo abbastanza il mondo per assumercene la responsabilità


Hanna Arendt

mercoledì 11 maggio 2011

I’ mi son caro assai più ch’i’ non soglio;
poi ch’i’ t’ebbi nel cor più di me vaglio,
come pietra c’aggiuntovi l’intaglio
è di più pregio che ’l suo primo scoglio.
O come scritta o pinta carta o foglio
più si riguarda d’ogni straccio o taglio,
tal di me fo, da po’ ch’i’ fu’ berzaglio
segnato dal tuo viso, e non mi doglio.
Sicur con tale stampa in ogni loco
vo, come quel c’ha incanti o arme seco,
c’ogni periglio gli fan venir meno.
I’ vaglio contr’a l’acqua e contr’al foco,
col segno tuo rallumino ogni cieco,
e col mie sputo sano ogni veleno.

Michelangelo, Rime, 90

mercoledì 4 maggio 2011

Ti ricordi quei giorni

Ti ricordi quei giorni?
Uscimmo dopo le canzoni per camminare piano...
Ti ricordi quei giorni?
Gli amici bevevano vino, qualcuno parlava e rideva, noi quasi lontano,
vicino a te,
vicino a me
e ci parlammo ognuno per lasciare qualcosa,
per creare qualcosa, per avere qualcosa...

Ti ricordi quei giorni?
I tuoi occhi si incupivano, il tuo viso si arrossava
e ti stringevi a me nella mia stanza,
quasi un respiro, poi mi dicesti "Basta,
perché non voglio guardarti,
perché ho paura ad amarti".
E dicesti, e dicesti e dicesti...

Le tue parole
quasi io non ricordo più,
ma nemmeno tu ricordi niente....

Ora dove sei e che gente
vede il tuo viso e ascolta
le tue parole leggere,
le tue sciocchezze leggere,
le tue lacrime leggere,
come una volta?

Che cosa dici ora
quando qualcuno ti abbraccia
e tu nascondi la faccia
e tu alzi fiera la faccia
e guardi diritto in faccia
come allora?

Qui un poco piove e un poco il sole,
aspettiamo ogni giorno
che questa estate finisca,
che ogni incertezza svanisca...

E tu? Io non ricordo più
che voce hai...
Che cosa fai?
Io non credo davvero
che quel tempo ritorni,
ma ricordo quei giorni,
ma ricordo quei giorni,
ma ricordo quei giorni
ma ricordo...

Francesco Guccini