domenica 31 agosto 2008


















"L'uomo è fatto così, signora Germania: di fuori è una faccenda molto facile da comandare, ma dentro ce n'è un altro e lo comanda soltanto il Padre Eterno. E questa è la fregatura per te, signora Germania".
Guareschi, da Diario Clandestino


Al Meeting c'era una bellissima mostra dedicata a Giovannino Guareschi in occasione del suo centenario. Mi ha fatto scoprire la grandezza di questo piccolo grande uomo e di questo sono molto grata!

sabato 30 agosto 2008

Si può vivere così: da protagonisti

Comunicato stampa conclusivo del XXIX Meeting per l’amicizia tra i popoli
Rimini, 30 agosto 2008 -

In un’epoca in cui sembra che nulla possa interessare, il Meeting ha mostrato che la gente non parte da discorsi o da idee astratte, ma è colpita da una presenza. In questo senso il messaggio del Santo Padre è stato il segno di una presenza familiare al popolo del Meeting e ha indicato l’ipotesi di lavoro che ha segnato tutta la settimana: «Il Meeting vuole ribadire che solo Cristo può svelare all’uomo la sua vera dignità e comunicargli l’autentico senso della sua esistenza… Ecco dunque il protagonismo… ci vuole suoi collaboratori per la realizzazione del suo Regno».Gli incontri del ciclo “Si può vivere così” hanno offerto la testimonianza di persone appassionate alla propria umanità, che nell’incontro cristiano hanno trovato la risposta al bisogno infinito del loro cuore e sono diventate perciò protagoniste: Vicky e Rose tra i malati di AIDS di Kampala, Cleuza e Marcos Zerbini tra i senza terra di San Paolo, padre Aldo Trento ad Asunción, Rosetta Brambilla a Belo Horizonte, suor Elvira e Margherite Barankitse, sono rimasti nella testa e nel cuore della gente, perché testimoniavano una chiarezza di sguardo sulla vita fino al riconoscimento di Cristo come una presenza reale. Il loro dire di sì al Mistero li ha resi protagonisti e questo è all’origine anche del cambiamento sociale che le loro storie hanno documentato. Così la mostra sulle carceri è stata una continua possibilità di incontrare la stessa novità nella presenza fisica dei carcerati che facevano da guida, mostrando un’altrimenti impossibile libertà. Allo stesso modo, nella testimonianza di Eugenio Borgna e Giancarlo Cesana un tema esistenziale come la solitudine è stato affrontato non come questione psicologica, ma come strada alla scoperta dell’originale dipendenza di ogni uomo che apre all’incontro con Qualcuno a cui poter credere.Gli interventi di personalità della Chiesa, dal cardinale Bagnasco al cardinale Tauran a monsignor Mamberti, fino ai vescovi Pezzi, Fisichella, Negri, Hinder (vicario apostolico d’Arabia Saudita) ha reso evidente che l’apertura verso l’altro nasce dalla coscienza della propria identità e che la fede cattolica mette nelle condizioni ottimali per incontrare chiunque sulla base della comune esperienza elementare, come è accaduto con gli anglicani Hauerwas e Milbank, con gli ortodossi Mescrinov e Polujanov, col buddista Habukawa e con l’ebreo Weiler.In un momento in cui la situazione internazionale è confusa e carica di tensioni, il Meeting, fedele alla sua storia, è stato il luogo di un dialogo per la pace, i diritti dell’uomo e la convivenza tra i popoli, con personalità internazionali come l’ambasciatore USA Mary Ann Glendon, il segretario della Lega araba Moussa, gli economisti Krueger e Attali. Quanto alla politica, particolarmente quest’anno in primo piano sono stati i temi - quali federalismo, welfare, sussidiarietà, istruzione – e non il gossip o le schermarglie fra avversari. Più d’uno fra i politici e imprenditori presenti a Rimini si sono sorpresi nel riconoscere che il Meeting reale è cosa del tutto diversa e ben più interessante rispetto a quello troppo spesso rappresentato nei media.Al Meeting si è rinnovato l’incontro con intellettuali e scrittori che hanno documentato che la cultura non è un fenomeno da accademia, ma nasce all’interno di una appartenenza e si documenta come coscienza critica e sistematica di un’esperienza. Questo hanno testimoniato Aaharon Appelfeld, Michael O’Brien, John Waters e Gianpaolo Pansa, Javier Prades, Enzo Bettiza e Ivanovna Ljudmila Saraskina. Così lo spettacolo inaugurale ha riproposto i Cori da “la Rocca”, capolavoro di T.S. Eliot, con quel drammatico interrogativo - «È la Chiesa che ha abbandonato l’umanità, o è l’umanità cha ha abbandonato la Chiesa?» -, a cui la settimana del Meeting ha cercato di rispondere positivamente con la realtà di 4.000 volontari e di oltre 700.000 presenze, che hanno mostrato la realtà di un popolo per il quale la fede è l’esperienza di una soddisfazione perché corrisponde al bisogno che ogni uomo è, ed è l’inizio di un percorso della conoscenza che fa entrare ogni volta di più nella realtà da protagonisti.Perciò, dopo il Meeting del desiderio e della libertà, dopo quello della ragione e quello della verità, il titolo del Meeting 2009 - che si svolgerà a Rimini dal 23 al 29 agosto - è: «La conoscenza è sempre un avvenimento».


Stasera sono tornata dal Meeting: una settimana splendida, pur con tutte le sue fatiche, perchè è stato evidente che si trattava dell'opera di un Altro, che ci permette di vivere da protagonisti. Permette innanzitutto a me di vivere da protagonista. Nel mio lavoro di guida, nel dare una mano ai miei amici allo stand di Centocanti, nel seguire mostre e incontri. E come sempre, il ritorno a casa è venato di tristezza e nostalgia per la Bellezza vista in questi giorni, ma la sfida è proprio questa: che l'avvenimento continui.

venerdì 22 agosto 2008

Exempla


















Leone che azzanna un'antilope, da un sarcofago romano, metà III sec. d.C

"Qual è il valore di questa bellezza, considerando che la ripresa dei modelli nel Duecento non è stata appena un’imitazione dei modelli classici?
In queste opere è evidente che il cristianesimo non è un pensiero, ma è vissuto, sentito come esperienza innanzitutto di Cristo presente.Questo ritorno al classico, questa tradizione che rivive è possibile perché c’è un’esperienza presente che riesce a plasmare questi volti. "


Carron, appunti dalla sua visita alla mostra Exempla



Domani parto per il Meeting di Rimini, dove spiegherò la grande mostra "Exempla. La rinascita dell'antico nell'arte italiana da federico II ad Andrea Pisano". Sarà una vera sfida! Arrivederci ad inizio settembre.

mercoledì 20 agosto 2008

San Bernardo di Chiaravalle


















Filippino Lippi, Visione di san Bernardo, Badia Fiorentina


E 'l santo sene: «Acciò che tu assommi
perfettamente», disse, «il tuo cammino,
a che priego e amor santo mandommi,

vola con li occhi per questo giardino;
ché veder lui t'acconcerà lo sguardo
più al montar per lo raggio divino.

E la regina del cielo, ond' ïo ardo
tutto d'amor, ne farà ogne grazia,
però ch'i' sono il suo fedel Bernardo».


Dante, Par. XXXI, 94-102



Oggi, festa di questo grande santo, mi sembrava doveroso rendergli omaggio così!

martedì 19 agosto 2008













Re Artù, particolare del mosaico pavimetnale del Duomo di Otranto

Questa sera nessuna citazione o canzone. Segnalo invece questo bellissimo post che mi ha ricordato un'avventura passata, quando, ormai più di due anni fa, sono andata ad Otranto con alcuni amici e professori della Cattolica, momento culminante della preparazione della mostra sul grande mosaico del Duomo. Ringrazio gli amici del centro culturale di Lugano per la segnlazione:


http://centroculturalelugano.blogspot.com/2008/08/otranto-la-citt-della-vita-la-citt.html

lunedì 18 agosto 2008



"Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda".

Antoine de Saint-Exupéry, da Il Piccolo Principe

venerdì 15 agosto 2008

Assunzione di maria

Tiziano, Assunzione

Nell'Ascensione il Signore, con la sua Resurrezione, è diventato il dominatore del mondo e perciò c'è uno tra noi che salverà tutto quello che siamo, che è così potente da salvare la nostra vita, da conservarla tutta, per ridarcela tutta perdonandoci i nostri peccati. La dimostrazione di questo è il mistero dell'Assunzione, in cui ha preso l'umanità della Madonna e non l'ha lasciata in balia della morte, neanche un momento.
Con il mistero dell'Assunzione il Signore dice: «Vedete, io non vi farò perdere niente di quello che vi ho dato, di quello che avete usato, di quello che avete gustato, persino di quello che avete usato male, se voi sarete umili di fronte a me. Beati i poveri di spirito, cioè: se voi riconoscete che tutto è grazia, che tutto è misericordia, perché i vostri criteri sono niente, il mio criterio è tutto». La Madonna già sta a quel livello ultimo, profondo dell'Essere da cui tutti gli esseri traggono consistenza, vita e destino. Per questo è stata assunta al cielo, là dove sta il mistero di Dio: perché fosse per noi madre quotidiana dell'avvenimento.
La glorificazione del corpo della Madonna indica l'ideale della moralità cristiana, la valorizzazione di ogni momento, il valore di ogni istante. Perciò è la valorizzazione della vita, della nostra esistenza, della vita del corpo del mondo, è l'esaltazione della materia vissuta dall'anima, vissuta dalla coscienza che è rapporto con Dio, è la valorizzazione della nostra vita terrena, non perché fortunata per particolari circostanze, ma perché attraverso ogni cosa più piccola si veicola il nostro rapporto con l'Infinito, con il mistero di Dio.



Don Gius, da Il santo Rosario

mercoledì 13 agosto 2008

...

«Ma dimmi: voi che siete qui felici,
disiderate voi più alto loco
per più vedere e per più farvi amici?»

Con quelle altr'ombre pria sorrise un poco;
da indi mi rispuose tanto lieta,
ch'arder parea d'amor nel primo foco:

«Frate, la nostra volontà quieta
virtù di carità, che fa volerne
sol quel ch'avemo, e d'altro non ci asseta.

Se disiassimo esser più superne,
foran discordi li nostri disiri
dal voler di colui che qui ne cerne;

che vedrai non capere in questi giri,
s'essere in carità è qui necesse,
e se la sua natura ben rimiri.

Anzi è formale ad esto beato esse
tenersi dentro a la divina voglia,
per ch'una fansi nostre voglie stesse;

sì che, come noi sem di soglia in soglia
per questo regno, a tutto il regno piace
com'a lo re che 'n suo voler ne 'nvoglia.

E 'n la sua volontade è nostra pace:
ell'è quel mare al qual tutto si move
ciò ch'ella crïa o che natura face».

Chiaro mi fu allor come ogne dove
in cielo è paradiso, etsi la grazia
del sommo ben d'un modo non vi piove.

Dante, Paradiso III 64-90

martedì 12 agosto 2008














Vincent Van Gogh, La Siesta (da Millet)

"E gli uomini si trovano spesso nell'impossibilità di fare qualcosa, prigionieri di non so quale gabbia orribile, orribile, spaventosamente orribile... Non si sa sempre riconoscere che cosa è che ti rinchiude, che ti mura vivo, che sembra sotterrarti, eppure si sentono non so quali sbarre, quali muri. Tutto ciò è fantasia, immaginazione? Non credo, e poi uno si chiede "Mio Dio, durerà molto, durerà sempre, durerà per l'eternità?". Sai tu ciò che fa sparire questa prigione? È un affetto profondo, serio. Essere amici, essere fratelli, amare spalanca la prigione per potere sovrano, per grazia potente. Ma chi non riesce ad avere questo rimane chiuso nella morte. Ma dove rinasce la simpatia, lì rinasce anche la vita".


Van Gogh, da una lettera al fratello Theo

domenica 10 agosto 2008

"Le creature sono il modo con cui l'infinito diventa presente al cuore dell'uomo e gli desta la sete di sé. Gli desta la sete, gli desta l'esigenza della felicità, della giustizia, della verità, dell'amore. L’esigenza della giustizia, della verità, dell'amore si mettono in moto attraverso lo stimolo che viene dalla creatura, che è il pezzettino di tempo e di spazio, quel pezzettino di cosa (a,b,c,d..) attraverso cui il Mistero infinito ti tocca, perché tutte le cose sono segno di Dio. "

“Il dinamismo della libertà entra in azione perché toccato dalle creature (è toccato più o meno a seconda che la creatura gli corrisponda più o meno) seguendo come Dio gli appare, e gli appare nel segno delle cose"

Don Giussani, in Si puù vivere così?

sabato 9 agosto 2008

Come nasce l'amore

"Di tutte queste cose seguita che ogni gratia del volto divino, che si chiama l'universale pulchritudine, non solamente nell'angelo e nell'animo sia incorporale, ma etiandio nello aspecto degli occhi. Non solamente questa faccia tutta insieme, ma etiandio le parti sue d'ammiratione commossi amiamo; dove nasce particulare amore a particulare bellezza. Così poniamo affectione a qualche huomo, come membro dell'ordine mondano, maxime quando in quello la scintilla dell'ornamento divino manifestamente risplende. Questa affectione da due cagioni depende, sì perché la imagine del paterno volto ci piace, sì etiandio perché la spetie e figura dell'uomo aptamente composta, aptissimamente si confà con quel sigillo o vero ragione della generatione humana, la quale l'anima nostra prese dall'Auctore del tutto e in sé ritiene."

Marsilio Ficino, dal Libro dell' Amore, Oratione V, capitolo V

venerdì 8 agosto 2008

La tua voce ha potuto intenerirmi
La tua presenza trattenermi
e il tuo rispetto commuovermi.
Chi sei?
Tu, solo tu, hai destato
l'ammirazione dei miei occhi,
la meraviglia del mio udito.
Ogni volta che ti guardo
mi provochi nuovo stupore
e quanto più ti guardo
più desidero guardarti.

Calderon della Barca


martedì 5 agosto 2008

не поговорили

Собирались наскоро. Обнимались ласково.
Пели, балагурили. Пили, да курили.
День прошел, как не было, не поговорили.

Виделись, не виделись. Ни за что обиделись.
Помирились, встретились, шуму натворили.
Год прошел, как не было, не поговорили.

Так и жили наскоро. И дружили наскоро.
Не жалея тратили. Не скупясь дарили.
Жизнь прошла, как не было, не поговорили.

Юрий Левитанский

Sobiralis' naskara. Obnimalis' laskava.
Peli, balagurili. Pili, da kurili.
Den' prasciol, kak ne bjla, ne pagavarili.

Videlis', ne videlis'. Ni za scto abidelis'.
Pamirilis', vstretilis', scumu natvorili.
God prassciol, kak ne bjla, ne pagavarili.

Tak i sgili naskara. I drusgili naskara.
Ne sgaleya tratili. Ne skupyas' darili.
Sgizn' prascla, kak ne bjla, ne pagavarili.

Si sono ritrovati in fretta, si sono abbracciati teneramente. Hanno cantato, hanno scherzato. Hanno bevuto, sì, hanno fumato. Un giorno se n'è andato come se non ci fosse stato, e non hanno parlato./ Si sono visti e non si sono visti. Si sono offesi per nulla. Si sono rappacificati, si sono incontrati, hanno fatto chiasso. Un anno se n'è andato come se non ci fosse stato, e non hanno parlato. / Così hanno vissuto in fretta, e in fretta sono stati amici. Senza rimpianti hanno speso, senza accaparrarsi nulla hanno donato. La vita se n'è andata, come se non ci fosse stata, e non hanno parlato.



Anche questo canto l'ho imparato quest'anno sentendolo cantare, è molto struggente perchè descrive come due persone possano passare una vita stando bene insieme ma senza essere realmente amici, senza rapportarsi veramente uno con l'altro.

lunedì 4 agosto 2008

Solženicyn


















"Chiuda pure il libro a questo punto il lettore che si aspetta di trovarvi una rivelazione politica. Se fosse così semplice! se da una parte ci fossero uomini neri che tramano malignamente opere nere e bastasse distinguerli dagli altri e distruggerli! Ma la linea che separa il bene dal male attraversa il cuore di ognuno. Chi distruggerebbe un pezzo del proprio cuore? Nel corso della vita di un cuore quella linea si sposta, ora sospinta dal gioioso male, ora liberando il posto per il bene che fiorisce. Il medesimo uomo diventa, in età differenti, in differenti situazioni, completamente un’altra persona. Ora è vicino al diavolo, ora è vicino al santo. Ma il suo nome non cambia e noi gli ascriviamo tutto. Ci fermiamo stupefatti davanti alla fossa nella quale eravamo lì lì per spingere i nostri avversari: è puro caso se i boia non siamo noi, ma loro".


Aleksandr Solženicyn, da Arcipelago Gulag




è morto il grande scrittore russo che ha reso noto in tutto il mondo l'orrore dei campi di prigionia comunisti. Porprio quest'anno il Meeting di Rimini lo ricorda in una mostra "Vivere senza menzogna" (qui la breve recensione:



Grazie Aleksandr!

domenica 3 agosto 2008














Particolare del nostro coro alpino, Pontresina 2008. (Foto di Irene Giornelli)


«Le cose che tu dici non hanno in sè quel fastidio di ciò che avviene tutti i giorni. Tu dai nomi alle cose che le fanno diverse, inaudite, eppure così care e familiari come una voce che da tempo taceva. O come il vedersi improvviso in uno specchio d'acqua, che ci fa dire "Chi è quest'uomo?"».


Pavese, da Dialoghi con Leucò

sabato 2 agosto 2008

Come manchi tu



















Come manchi tu
non manca niente
di ciò che ha nome.
Ma questo silenzio sofferente
che sembra inghiottire ogni cosa
mi rivela che tu manchi
come la gioia
che nessuno sa chiamare.

Davide Rondoni


Grazie a Mararà (http://formichina1963.spaces.live.com/default.aspx)

venerdì 1 agosto 2008













Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: "Prendi e scendi nella bottega del vasaio: là ti farò udire la mia parola".
Io sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio. Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi occhi pareva giusto.
Allora mi fu rivolta la parola del Signore: "Forse non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa di Israele".



Ger 18, 1
Dalla liturgia di ieri, memoria di sant' Ignazio di Loyola