martedì 31 luglio 2007



"Ma il mio cuore è gioioso come il nido che ricorda e come la terra che spera sotto la neve. perché so che tutto è dove deve essere e va dove deve andare: al luogo assegnato da una sapienza che (il Cielo ne sia lodato!) non è la nostra."

Milosz, Miguel Manara

lunedì 30 luglio 2007






Michelangelo, La creazione d'Adamo

Gli occhi mie vaghi delle cose belle
e l'alma insieme della suo salute
non hanno altra virtute
c'ascenda al ciel, che mirar tutte quelle.
Dalle più alte stelle
discende uno splendore
che 'l desir tira a quelle,
e qui si chiama amore.
Nè altro ha il gentil core
che l'innamori e arda, e che 'l consigli.
c'un volto che negli occhi lor somigli.

Michelangelo Buonarroti, da Rime

domenica 29 luglio 2007












Hayez, Il bacio





"...é proprio, dico, della impressione che fa la bellezza su quelli dell'altro sesso che la veggono o l'ascoltano o l'avvicinano, lo spaventare...E lo spavento viene da questo, che allo spettatore o spettatrice, in quel momento, pare impossibile di star mai più senza quel tale oggetto, e nel tempo stesso gli pare impossibile di possederlo com'ei vorrebbe; perchè neppure il possedimento carnale, che in quel punto non gli si offre affatto al pensiero, anzi questo n'è propriamente alieno; ma neppure questo possedimento gli parrebbe poter soddisfare e riempire il desiderio che egli concepisce di tale oggetto; col quale ei vorrebbe diventare una cosa stessa..."

Giacomo Leopardi, da Zibaldone 3444

sabato 28 luglio 2007










Il don Gius





"Vuoi essere un santo Billy. Ma vuoi essere un santo alle tue condizioni. Vuoi vincere usando la spada e ottenendo la fama, vuoi vincere le tue debolezze e imperfezioni personali."

"Che c'è di sbagliato?"

"é un desiderio giusto, ma può essere anche una forma di idealismo che maschera l'orgoglio."

"è troppo complicato per me."

"Chi è il santo? Quello che obbedisce a Dio nella debolezza o quello che pretende di possedere tutte le migliori qualità prima di proseguire nella ricerca?"

"Il primo, è ovvio."

"Mi hai accusato di romanticismo alcuni giorni fa. Ma non siamo tutti romantici, quando vogliamo che la nostra armatura brilli e che le nostre spade luccichino e che la nostra bella figura attiri sguardi di ammirazione allorchè combattiamo la battaglia per Dio?"


Da Il Nemico, Michael D. O'Brien


(Sono finalmente riuscita a leggere questo capolavoro, 546 pagine in due giorni! ma quando cominci non puoi più staccartene...uno dei più bei libri che abbia mai letto! grazie a Edo e a quanti me l'hanno consigliato!)

venerdì 27 luglio 2007













Gustave Dorè,
Dante e Beatrice






Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umilta' vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi si' piacente a chi la mira,
che da' per li occhi una dolcezza al core,
ch'entender no la puo' chi no la prova:

e par che de la sua labbia si mova
uno spirto soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima:Sospira.


Dante Alighieri, Vita Nova

mercoledì 25 luglio 2007

Inno alla Vergine



Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore,
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua distanza vuol volare sanz' ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.

Dante, Paradiso XXXIII



(Un ringraziamento particolare agli amici che hanno organizzato la serata su Dante in vacanza...dedicato in special modo alla Cri e alla Eleo!)

martedì 24 luglio 2007















Friedrich, Un uomo e una donna davanti alla luna

"Sembra tutto così complicato. Eppure è così semplice. Avessi la Luna, o Drusilla, il mondo, la felicità, sarebbe tutto diverso. Tu lo sai, Caligola, che potrei essere tenero. La tenerezza! Ma dove trovarne tanta da soddisfare la mia sete? Dove trovare un cuore profondo come un lago? Non c'è niente che mi vada bene, nè in questo mondo nè in quell'altro. Eppure son certo, ed anche tu lo sei, che mi basterebbe l'impossibile. L'impossibile! L'ho cercato ai confini del mondo e di me stesso. Ho teso le mani"

Albert Camus, da Caligola

lunedì 23 luglio 2007

"Dov'è il tuo tesoro, là è anche il tuo cuore." Pontresina 2007









Caravaggio, Vocazione di San Matteo







"é solo se Cristo, la Sua bellezza, risplende su di noi, che possiamo sentirci tutti attirati nell'intimo del nostro cuore. Ma la vita è dramma, è rapporto, e in un rapporto niente è meccanico...Per questo occorre che l'uomo, ognuno di noi, sia disponibile a lasciarsi colpire dalla bellezza di Cristo."

"Ma per desiderare così occorre un giudizio di valore su cosa sia realmente Cristo, perchè altrimenti non Lo desideriamo..."Dov'è il tuo tesoro, là è il tuo cuore", perchè noi desideriamo quello che, di fatto, stimiamo come valore....Che noi abbiamo una stima più grande, più potente, così potente di Cristo che pian piano il nostro desiderio si sposti verso di Lui, in modo da vincere questa lontananza, questo è un problema di tempo. A noi preme domandare, all'inizio di questi giorni, di avere questo desiderio, perchè il desiderio è la dote del povero."

"Non ci sarà fedeltà-cioè al fondo non ci interesserà Cristo- se non ci sarà una domanda per la quale solo Lui è la risposta...Per questo la prima lealtà è con la nostra umanità, con il nostro grido, con l'urgere del nostro cuore."

"Che razza di tenerezza l'uomo era in grado di muovere nelle viscere di Gesù, fino alla commozione! E che cosa vedeva Gesù per commuoversi così? Il bisogno, il nostro bisogno. L'uomo coincide con questo bisogno, con questa fame e con questa sete a cui non può rispondere da solo...Che differenza tra questo sguardo e quello che noi abbiamo tante volte su di noi, per cui riconoscere di essere bisognosi ci sembra una debolezza...è come se dietro questa concezione, questo sguardo su di noi, si nascondesse la mentalità di tutti: il sogno inconffessato di non essere bisognosi, di non avere bisogno, che l'ideale sia l'autonomia, l'essere autosufficienti...Io non voglio essere autosufficiente, io voglio sentire l'urgenza dentro il mio cuore, il bisogno di Cristo fino al pianto, per aprirmi a Lui, per sperimentare la potenza della sua presenza, la pienezza che può raggiungere la vita quando, come bisognosi, Lo lasciamo entrare...Pensate per un istante se preferite avere bisogno delle persone che amate, della compagnia dei figli, o se preferite essere da soli."

"Gesù vede in me, in te, una realtà superiore, un principio originale e irriducibile, del quale il nostro bisogno, il nostro desiderio, la nostra sproporzione è il primo riverbero, e allora il nostro bisogno, il nostro desiderio, che noi consideriamo una nostra debolezza, è proprio quello che ci rende irriducibili. Proprio perchè siamo insopprimibile desiderio dell'infinito, siamo irriducibili a qualsiasi reazione, e perciò il valore non si può confondere con le reazioni che siamo indotti ad assumere."

"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero e poi perderà la propria anima? o che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
Perchè uno che ci fa questa domanda ci vuole veramente bene? perchè non ci lascia ridurre il nostro io, il nostro bisogno, riconosce la stoffa di cui siamo fatti, è come se dicesse: "Ma guarda chi sei! Guarda quello che il tuo cuore desidera! Dimmi se ti puoi accontentare di meno di questo! Dimmi se ti basta il mondo intero!"

"Il valore dell'io, il valore di ognuno di noi, è che è rapporto diretto, esclusivo con Dio, il cui riverbero è il bisogno, è la nostra la mendicanza"

"é uno sguardo, è tenere lo sguardo fisso, attaccato quello che ci impedisce di ridurci. Ma come possiamo mantenere questa posizione? Soltanto se quell'avvenimento è contemporaneo."

"...quando ci sentiamo schiavi, non diamo la colpa alle circostanze, all'universo intero, a nessuno su cui scaricare tutte le responsabilità, ma cominciamo a pensare che l'essere schiavi in una circostanza, "sentirci incastrati", sentirci soffocare, dipende da questa mancanza di dipendenza dal Mistero."

"Domandiamoci quanti amici veri abbiamo, cioè qualcuno che ci ridesta costantemente questo, che ci ridesta la ferita, il dramma del vivere, che ci ridesta la domanda: Chi ci dica così, questo è un amico."

"Questa è la mistica cristiana:vedere il fondo, vedere l'origine, non restare nell'apparenza, così che il fondo di tutto, di me e del reale, diventi trasperente come le solite cose."

"Desideriamo l'impossibile. Per questo, siccome non ce lo possiamo dare da soli, tutta la nostra speranza è tendere le mani."


Tutte queste frasi sono tratte dal libretto degli esercizi della fraternità di Comunione e Liberazione su cui abbiamo lavorato alla vacanza del Clu, di cui racconterò a breve sull'altro blog. Sono tante ma in realtà solo una minima parte di quello che mi ha letteralmente ribaltato la vita. Chiedo che tutta l'estate sia ribaltata così!






domenica 15 luglio 2007

in partenza












"Dov'è il tuo tesoro, là sarà il tuo cuore"

Titolo vacanza a Pontresina 2007

Alla vita













Amici ci aspetta una barca e dondola
nella luce ove il cielo s'inarca
e tocca il mare, volano creature pazze ad amare
il viso d'Iddio caldo di speranza
in alto in basso cercando
affetto in ogni occulta distanza
e piangono: noi siamo in terra
ma ci potremo un giorno librare
esilmente piegare sul seno divino
come rose dai muri nelle strade odorose
sul bimbo che le chiede senza voce.

Amici dalla barca si vede il mondo
e in lui una verità che precede
intrepida, un sospiro profondo
dalle foci alle sorgenti;
la Madonna dagli occhi trasparenti
scende adagio incontro ai morenti,
raccoglie il cumulo della vita, i dolori
le voglie segrete da anni sulla faccia inumidita.
Le ragazze alla finestra annerita
con lo sguardo verso i monti
non sanno finire d'aspettare l'avvenire.

Nelle stanze la voce materna
senza origine, senza profondità s'alterna
col silenzio della terra, è bella
e tutto par nato da quella.


Mario Luzi


(dedicata a Dark!)

sabato 14 luglio 2007

I limoni














Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantanoi ragazzi
qualche sparuta anguilla: le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.

Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall'azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni.

Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga quando il giorno piú languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.

Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rurnorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo dei cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni le trombe d'oro
della solarità.

Eugenio Montale


(ero incerta su come cominciare, tra tutte le poesie/frasi che ultimamente ho fatto mie... ho optato per la scelta più logica! dedicato a G.B per un certo suo quadro che mi ci ha fatto pensare!)

Novità

Questo blog sarà dedicato alle frasi, poesie o citazioni che più mi colpiscono. Spesso mi è venuto in mente di postarle sull'altro mio blog, ma il tempo è sempre poco già solo per raccontare.. poi ho scoperto questo grazie a due miei amici, e mi è piaciuto subito! Perciò ho deciso di separare le due cose, è anche più ordinato così...il blog-diario continuerà dove è sempre stato!