martedì 25 dicembre 2012

Natale 2012



"La verità manifestata è amore.
L'amore realizzato è bellezza".

P. A. Florenskij


Auguri a tutti! 

sabato 22 dicembre 2012

Taci, anima stanca di godere

Taci, anima stanca di godere
e di soffrire (all'uno e all'altro vai rassegnata).
Nessuna voce tua odo se ascolto:
non di rimpianto per la miserabile
giovinezza, non d'ira o di speranza,
e neppure di tedio.
Giaci come il corpo, ammutolita, tutta piena
d'una rassegnazione disperata.
Non ci stupiremmo,
non è vero, mia anima, se il cuore
si fermasse, sospeso se ci fosse il fiato...
Invece camminiamo, camminiamo
io e te come sonnambuli.
E gli alberi son alberi, le case sono case, le donne
che passano son donne, e tutto è quello
che è, soltanto quel che è.
La vicenda di gioia e di dolore non ci tocca.
Perduto ha la voce la sirena del mondo,
e il mondo è un grande deserto.
Nel deserto io guardo con asciutti occhi me stesso.


                Camillo Sbarbaro, da Pianissimo

mercoledì 5 dicembre 2012


Uomo che legge, J.S. Sargent

Mi sai dire per chi è fatto un libro? Stai lontano dai libri che sono fatti per questo o per quello. Anche un libro che è scritto in cinese, l'hanno fatto per te. Si tratta sempre d'imparare le parole di un altro uomo. Tutti i libri che valgono sono scritti in cinese, e non c'è sempre chi te li traduce. Viene il momento che sei solo davanti alla pagina, com'era solo lo scrittore che l'ha scritta. Se hai avuto pazienza, se non hai preteso che l'autore ti trattasse come un bambino o un minorato, ecco che incontri un altro uomo e ti senti più uomo anche tu. Ma ci vuole fatica, Masino, ci vuole buona volontà. E molta pazienza.


Cesare Pavese, da Ciau Masino



Grazie a Gio: http: //daldentrodellecose.blogspot.it/

giovedì 22 novembre 2012

Ogni tanto anche Marx diceva qualcosa di sensato


«Io mi sento di nuovo un uomo, perché provo una grande passione, e la molteplicità in cui lo studio e la cultura moderna ci impigliano, e lo scetticismo con cui necessariamente siamo portati a criticare tutte le impressioni soggettive e oggettive, sono fatti apposta per renderci tutti piccoli e deboli e lamentosi e irresoluti. Ma l’amore non per l’uomo di Feuerbach, non per il metabolismo di Moleschott, non per il proletariato, bensì l’amore per l’amata, per te, fa dell’uomo nuovamente un uomo».



Karl Marx

venerdì 9 novembre 2012

San Tommaso Moro, "creato per l'amicizia"


Hans Holbein, Thomas More

"Si direbbe nato e creato per l'amicizia, di cui è sincerissimo e tenacissimo cultore. E non lo spaventa quella molteplicità di amici che Esiodo disapprovava: il suo affetto, è pronto ad offrirlo a chiunque. Senza pregiudizi nella scelta delle amicizie, le tiene vive con generosa sollecitudine e le serba con immutabile costanza. Solo quando si imbatte in qualcuno di irrimediabilmente corrotto si risolve a staccarsene: ma a poco a poco, diradandone gradatamente l'amicizia, non troncandola bruscamente. Ma se trova degli amici sinceri e a lui congeniali, è così felice di stare e di parlare con loro che sembra vi riponga la massima gioia dell'esistenza".

Erasmo da Rotterdam, dalla  Lettera a Ulrich von Hutten (1519)


Consiglio a tutti i Milanesi (e non!) la mostra: "Il sorriso della libertà. Tommaso Moro, la politica e il bene comune", esposta dal 10 al 22 novembre nella chiesa del Santo Sepolcro a Milano (ore 10-18, con possibilità di visite guidate nei weekend)



mercoledì 31 ottobre 2012

Educazione


Picasso, Famiglia di acrobati

"Finché non si salveranno i padri, non si potranno salvare i bambini e, allo stato attuale, noi non possiamo salvare gli altri, perché non sappiamo salvare noi stessi. Non possiamo insegnare cosa sia la cittadinanza se noi stessi non siamo cittadini; non possiamo dare ad altri la libertà se noi stessi abbiamo dimenticato l’ardente desiderio di libertà. L’educazione è semplicemente la trasmissione della verità; e come possiamo passare ad altri la verità se noi non l’abbiamo mai avuta tra le mani? [...]Gran parte della libertà moderna è, alle radici, paura. Non è tanto che noi siamo troppo audaci per sopportare le regole, è che siamo troppo paurosi per sopportare le responsabilità. Mi riferisco alla responsabilità di affermare la verità della nostra tradizione umana e di tramandarla con la voce dell’autorità, una voce insopprimibile. Questa è la sola ed eterna educazione: essere così sicuri che qualcosa è vero da avere il coraggio di dirlo a un bambino". 


G.K.Chesterton,  da Che cosa c'è di sbagliato nel mondo
 »

La citazione è tratta da un articolo che consiglio caldamente: 
http://www.tempi.it/blog/il-suicidio-di-un-bambino-a-roma-e-uno-squillo-di-tromba-che-chiama-gli-adulti-alla-battaglia-educativa#.UJE4L29mKKJ

venerdì 19 ottobre 2012


"La fantasia è una naturale attività umana, la quale certamente non distrugge e neppure reca offesa alla ragione, né smussa l'appetito per la verità scientifica, di cui non ottunde la percezione. Al contrario: più acuta e chiara è la ragione, e migliori fantasie produrrà." 

J.R.R. Tolkien, da Sulle fiabe 

sabato 13 ottobre 2012

Qualcosa che abbiamo scordato

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. Quando la letteratura è al suo apice ci sembra che d'improvviso ricordiamo qualcosa d'importante che sapevamo ma abbiamo scordato.

O. Lagercrantz, da L'arte di leggere e scrivere

domenica 7 ottobre 2012

Nomade senza speranza



You heard my voice
I came out of the woods by choice
The shelter also gave the shade
But in the dark I have no name

So leave that click in my head
And I will remember the words that you said
Left a clouded mind and heavy heart
But I was sure we could see a new start

So when your hope's on fire
But you know your desire
Don't hold a glass over the flame
Don't let your heart grow cold
I will call you by name
I will share your road

But hold me fast, hold me fast
Because I'm a hopeless wanderer
Hold me fast, hold me fast
Because I'm a hopeless wanderer

I wrestled long with my youth
We tried so hard to live in the truth
But do not tell me all is fine
When I lose my head, I lose my spine

So leave that click in my head
And I will remember the words that you said
You brought me out from the cold
Now how I long, how I long to grow old

So when your hope's on fire
But you know your desire
Don't hold a glass over the flame
Don't let your heart grow cold
I will call you by name
I will share your road

Hold me fast, hold me fast
Because I'm a hopeless wanderer
Hold me fast, hold me fast
Because I'm a hopeless wanderer

I will learn, I will learn to love the skies I'm under
I will learn, I will learn to love the skies I'm under
The skies I'm under

Mumford & Sons

martedì 18 settembre 2012

Per l'inizio dell'anno scolastico (mio e di tutti)


Agostino maestro a Roma e a Milano, Arca di sant'Agostino, Pavia


Che altro è vivere felicemente se non possedere qualcosa di eterno conoscendolo? Nessun bene lo si conosce perfettamente se non lo si ama perfettamente.

Sant'Agostino

venerdì 7 settembre 2012

E vidi sorgere il sole dalla vetta


Friedrich, Donna all'alba
"Con i risultati finali risultava che il principio di conservazione [dell'energia] era sempre rispettato: non dubitavo più, adesso della coerenza e della validità matematica della meccanica quantistica di nuovo tipo che i miei calcoli prospettavano. La mia prima impressione fu di sgomento: ebbi l'impressione di osservare, oltre la superficie dei fenomeni atomici, un livello più interno di misteriosa bellezza. Il pensiero che ora mi sarebbe toccato di indagare più a fondo questo nuovo mondo matematico mi dava le vertigini. Ero troppo eccitato per andare a dormire e così uscii che appena albeggiava e mi arrampicai su un picco roccioso a strapiombo sul mare che da parecchi giorni desideravo scalare. Non incontrai particolari difficoltà e vidi sorgere il sole dalla vetta".
W. Heisenberg

Finalmente settimana prossima inizierò ad insegnare (storia e geografia alle medie). Con l'augurio che tutto l'anno scolastico sia la ricerca e la scoperta di questa "misteriosa bellezza".

domenica 26 agosto 2012

'Til Kingdom come

Hold my head inside your hands,
I need someone who understands.
I need someone, someone who hears,
For you, I've waited all these years.

For you, I'd wait 'til kingdom come.
Until my day, my day is done.
And say you'll come, and set me free,
Just say you'll wait, you'll wait for me.


                              Coldplay, da 'Til Kingdom come

sabato 11 agosto 2012

Edward Hopper, Excursions into philosophy

Ogni vita è inspiegabile, continuavo a ripetermi. Per quanti fatti si riferiscano, per quanti dettagli vengano forniti, il nocciolo resiste alla rappresentazione. Riferire che tizio è nato qui, si è recato là, che ha fatto questo o quello, che ha sposato la tale donna e ha avuto i tali figli, che è vissuto, che è morto, che si è lasciato alle spalle questi libri o quella battaglia, o quel ponte…niente di tutto ciò ci dice molto. Tutti vogliamo che ci raccontino delle storie, e le ascoltiamo come facevamo da bambini. Dentro le parole immaginiamo la vera vicenda, e a tal fine ci sostituiamo ai personaggi fingendoci capaci di comprenderli perchè comprendiamo noi stessi. E’ una mistificazione. Noi esistiamo per noi stessi, forse, e talora cogliamo anche un barlume della nostra identità, ma alla fine non siamo mai sicuri, e col passare delle nostre vite diventiamo sempre più opachi al nostro sguardo, più consci della nostra disorganicità. Nessuno può sconfinare in un altro – per il semplice motivo che nessuno può accedere a se stesso

Paul Auster, da La stanza chiusa

martedì 31 luglio 2012

Dopo un mese di studio per il TFA



"Ma se la vita ci soddisfacesse [...] fare letteratura non avrebbe alcun senso" 

Flannery O'Connor

giovedì 12 luglio 2012

Foto di Leonard Freed

"Effettivamente, prendete un qualsiasi fatto della vita reale, anche non così evidente a prima vista, e se soltanto avrete forza e occhi vi riconoscerete una profondità che non c'è neanche in Shakespeare. Ma la questione è proprio questa: agli occhi di chi? Chi ha questa forza? Poichè non solo per creare e scrivere opere d'arte, ma anche semplicemente per notare un fatto occorre in un certo senso un artista"

Dostoevskij, da Diario di uno scrittore

martedì 19 giugno 2012

δέδυκε μὲν ἀ σελάννα
καὶ Πλήιαδες˙ μέσσαι δὲ
νύκτες πάρ δ᾽ ἔρχετ᾽ ὤρα˙
ἔγω δὲ μόνα κατεύδω.


Tramontata è la luna
e le Pleiadi, la notte è al mezzo,
il tempo trascorre,
ma io riposo da sola. 
                                Saffo

sabato 9 giugno 2012

Dedizione


Picasso, La vita

11 giugno 1938

È una vecchia sapienza, ma fa piacere averla riscoperta. Credi solo all’attaccamento che costa sacrificio: tutto l’altro è, nel migliore dei casi, retorica.
Del resto Cristo – il nostro divino modello – non pretendeva di meno dagli uomini.
Da chi non è pronto – non dico a sacrificarti il suo sangue, che è cosa fulminea e facile – ma a legarsi con te per tutta la vita (rinnovare cioè ad ogni giornata la dedizione) – non dovresti accettare neanche una sigaretta.

C. Pavese

lunedì 4 giugno 2012

"Fu il Papa, solo, che rilevò la differenza tra venerazione delle immagini e idolatria. Fu lui solo a salvare tutta la superficie artistica dell’Europa, e di conseguenza l’intera carta geografica del mondo moderno, dall’essere nuda e priva dei rilievi dell’Arte. Nel difendere quest’idea, il Pontefice difendeva il San Giorgio di Donatello e il Mosè di Michelangiolo, e com’egli fu forte e deciso in Roma così il David sta gigantesco su Firenze, ed i graziosi putti dei Della Robbia sono apparsi come squarci di azzurro e nubi nel Palazzo di Perugia, e nelle celle di Assisi".

G.K.Chesterton

venerdì 25 maggio 2012

Alla scoperta di Gorkij


Checov e Gorkij

BARONE: Per quanto io posso ricordarmi, vedi?... fu sempre come se una nebbia stesse dentro al mio cervello. Io non sapevo cosa m’accadeva...mi sentivo sempre, come se in tutta la vita... non avessi fatto altro che vestirmi e spogliarmi... perchè? Chi lo sa! Io ho studiato... ho portato l’uniforme del collegio dei nobili... ma che cosa ho imparato? Chi lo sa!...Io mi son ammogliato, vestii il frack, e poi la veste da camera... mi presi un mostro di femmina, perchè? Chi lo sa!... Io ho finito tutto quello che avevo, e portavo una giacchetta grigia tutta logora, e calzoni di pelle di volpe... ma come mai sono arrivato sino al cane? Nemmeno la minima idea!.... Fui impiegato di finanza... ricevetti l’uniforme e il berretto con la coccarda... e portai via il denaro dell’ufficio... vestii la casacca dei galeotti e poi venni a finir qui... e tutto accadde come un sogno... è da ridere, non è vero?
SATIN: Non troppo... io la trovo piuttosto stupida!
BARONE: Già... anche a me pare stupida... Ma pure ci deve essere uno scopo perchè io sia nato... nevvero?

M.Gorkij, da I Bassifondi

sabato 19 maggio 2012

Il cuore di cristallo

Poi ch'ogni ardir mi circonscrisse Amore
Quel dì, ch'io posi nel suo regno il piede,
Tanto ch'altrui, non pur chieder mercede,
Ma scoprir sol non oso il mio dolore,


 Avess'io almen d'un bel cristallo il core,
Che, quel ch'i' taccio e Madonna non vede
De l'interno mio mal, senza altra fede
A' suoi begli occhi tralucesse fore;


 Ch'io spererei de la pietate ancora
Veder tinta la neve di quel volto,
Che 'l mio sì spesso bagna e discolora.


 Or che questo non ho, quello m'è tolto,
Temo non voglia il mio Signor, ch'io mora:
La medicina è poca, il languir molto.

Pietro Bembo, da Rime

giovedì 10 maggio 2012

“Vi è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, è rispondere al quesito fondamentale della filosofia”

A. Camus, da Il mito di Sisifo

lunedì 30 aprile 2012


E.Hopper, Room in New York

Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.

Cesare Pavese, da Il mestiere di vivere

martedì 24 aprile 2012

Qualunque vera amicizia comincia dal fuoco, dal cibo, dalle bevande e dalla percezione della pioggia e del gelo (...) Ogni anima umana, in un certo senso, deve compiere quel gigantesco atto di umiltà che è l'Incarnazione. Ogni uomo deve farsi carne per incontrare i suoi simili.

G.K.Chesterton, da  Ciò che non va nel mondo





(ancora una volta: grazie Ire!)

martedì 17 aprile 2012

"La paura nasce sempre dalla solitudine" (F.N.)



















Robert Doisneau

Lo sol, che dietro fiammeggiava roggio,
rotto m'era dinanzi a la figura,
ch'avëa in me de' suoi raggi l'appoggio.

Io mi volsi dallato con paura
d'essere abbandonato, quand' io vidi
solo dinanzi a me la terra oscura;

e 'l mio conforto: «Perché pur diffidi?»
a dir mi cominciò tutto rivolto;
«non credi tu me teco e ch'io ti guidi?

Dante, Pg III, vv. 16-24

venerdì 13 aprile 2012

“Non sarebbe fuori luogo definire la lezione ideale una sorta di colloquio, di conversazione tra persone spiritualmente prossime. La lezione non è un tragitto su un tram che ti trascina avanti inesorabilmente su binari fissi e ti porta alla meta per la via più breve, ma è una passeggiata a piedi, una gita, sia pure con un punto finale ben preciso, o meglio, su un cammino che ha una direzione generale ben precisa, senza avere l’unica esigenza dichiarata di arrivare fin lì, e di farlo per una strada precisa. Per chi passeggia è importante camminare e non solo arrivare; chi passeggia procede tranquillo senza affrettare il passo. Se gli interessa una pietra, un albero o una farfalla, si ferma per guardarli più da vicino, con più attenzione. A volte si guarda indietro ammirando il paesaggio oppure (capita anche questo!) ritorna sui suoi passi, ricordando di non aver osservato per bene qualcosa di istruttivo.

Pavel Aleksandrovič Florenskij, da Lezione e lectio, 1917

venerdì 30 marzo 2012

Per questo giorno.












E. Hopper, Study for Morning Sun

A ti sólo se llega
por ti. Te espero.

Yo sí que sé dónde estoy,
mi ciudad, la calle, el nombre
por el que todos me llaman.
Pero no sé dónde estuve contigo.
Allí me llevaste tú.

¿Como iba a aprender el camino
si yo no miraba a nada más que a ti,
si el camino era tu andar,
y el final fue cuando tú te paraste?
¿Que más podía haber ya
que tú ofrecida, mirándome?

Pero ahorae, ¡qué desterrado,
qué ausente
es estar donde uno está!
Espero, pasan los trenes,
los azares, las miradas.
Me llevarían adonde nunca he estado.
Pero yo no quiero los cielos nuevos.
Yo quiero estar donde estuve.
Contigo, volver.
¡Qué novedad tan immensa
eso, volver otra vez,
repetir lo nunca igual
de aquel asombro infinito!

Y mientras no vengas tú
yo me quedaré en la orilla
de los vuelos, de los sueños,
de las estelas, inmovíl.
Porque sé que adonde estuve
ni alas, ni ruedas, ni velas llevan.
Todas van extraviadas.
Porque sé que adonde estuve
sólo se va contigo, por ti.

Pedro Salinas


venerdì 23 marzo 2012

A proposito delle assurde proposte dell'ONU...













"Quando ritirò dalla scuola, dove m'aveva appena iscritto, l'elenco dei libri da comprare per la prima media, mio padre lo controllò con attenzione, perché non aveva i soldi per comprarli tutti, e quindi cercava di capire se poteva non comprarne qualcuno. Decise che il Vocabolario della lingua italiana non era necessario: aveva ancora quello sul quale aveva studiato lui, ed era convinto che la lingua fosse sempre la stessa, da Dante in poi. Se una parola è stata usata da Dante, va bene per l'eternità. Si potrà mai rimproverare qualcuno di non scrivere bene in italiano, se scrive come Dante? Se Dante frequentasse oggi la prima media, e scrivesse come sapeva scrivere solo Dante, c'è qualche professore che avrebbe il coraggio di bocciarlo? Un insegnante può bocciare la Divina Commedia? Se bocci la Divina Commedia, bocci tutta la letteratura, e tutti gli scrittori. Se uno è un genio, lo è per sempre. La lingua è una casa. Cambiano le generazioni che abitano nella casa, ma la casa resta sempre quella".

F. Camon, La mia stirpe

lunedì 12 marzo 2012

Quando tu mi hai scelto

Quando tu mi hai scelto
fu l’amore che scelse
sono emerso dal grande anonimato
di tutti, del nulla.
Sino allora
mai ero stato più alto
delle vette del mondo.
Non ero mai sceso più sotto
delle profondità
massime segnalate
sulle carte di mare.
E la mia allegria era
triste,come lo sono
quei piccoli orologi,
senza braccio cui cingersi,
senza carica,fermi.
Ma quando mi hai detto:“Tu”
a me, sì,a me,fra tutti
più in alto ormai di stelle
o coralli sono stato.
E la mia gioia
ha preso a girare, avvinta
al tuo essere, nel tuo pulsare.

Possesso di me tu mi davi,
dandoti a me.
Ho vissuto, vivo.Fino a quando?
So che tu tornerai
indietro. E quando te ne andrai
ritornerò a quel sordo
mondo, indistinto,
del grammo, della goccia,
nell’acqua, nel peso.

Sarò uno dei tanti
quando non ti avrò più.
E perderò il mio nome,
i miei anni, i miei tratti,
tutto perduto in me, di me.
Ritornato all’ossario immenso
di quelli che non sono morti
e non hanno più nulla
da morire nella vita.

Pedro Salinas

martedì 6 marzo 2012

Anche tu?

L'amicizia nasce dal semplice cameratismo quando due o più compagni scoprono di avere un'idea, un interesse o anche soltanto un gusto, che gli altri non condividono e che, fino a quel momento, ciascuno di loro considerava un suo esclusivo tesoro (o fardello). La frase con cui di solito comincia un'amicizia è qualcosa di questo genere: "Come? Anche tu? Credevo di essere l'unico...".

C.S. Lewis, da I quattro amori

(Grazie Iri)

venerdì 17 febbraio 2012






















Van Gogh, Au seuil de l'éternité

«Devo spiegarmi ancora, mio Dio? Non sai tutto di me? Decidi! Io starò qui. Il mio spirito zoppica, non conosco alcun rimedio, se non quello di depositare per sempre ai tuoi piedi la mia vita. Godere, rinunciare sono mali: che cosa lasciare, che cosa conservare? Mai ho potuto decidermi. Quando un bambino nella foresta ha perduto sua madre e non riesce più a trovarla, allora, o Viththai, piange.»

Toukàràm (poeta indiano delXVII secolo)

domenica 12 febbraio 2012

Voglio esserci anch'io

"Cosa mi importa che non esistano colpevoli, che ogni cosa derivi semplicemente e direttamente da un’altra, e che io lo sappia! Ho bisogno di un compenso, se no, mi consumo. E di un compenso non nell’infinito, chi sa dove e chi sa quando, ma qui, sulla terra, e voglio vederlo coi miei occhi! Io ho creduto, e perciò voglio vedere anch’io, e se allora sarò già morto, mi devono risuscitare perché se tutto accadesse senza di me, sarebbe una cosa troppo avvilente. Non ho mica sofferto per concimare con le mie colpe e le mie sofferenze un’armonia futura in favore di chi sa chi! Voglio vederlo coi miei occhi, il daino che ruzza accanto al leone, e l’ucciso che si rialza e abbraccia il suo uccisore. Voglio esserci anch’io, quando tutti sapranno finalmente perché le cose siano andate così".

Dostoevskij, da I fratelli Karamazov

mercoledì 1 febbraio 2012

Scende la neve


















Neve ai giardini pubblici, Milano. 1/2/2012

Scende la neve, scende la neve
Alle bianche stelline in tempesta
Si protendono i fiori del geranio
Dallo stipite della finestra.

Scende la neve e ogni cosa è in subbuglio,
ogni cosa si lancia in un volo,
i gradini della nera scala,
la svolta del crocicchio.

Scende la neve, scende la neve,
come se non cadessero i fiocchi,
ma in un mantello rattoppato
scendesse a terra la volta celeste.

Come se con l'aspetto di un bislacco
Dal pianerottolo in cima alle scale,
di soppiatto, giocando a rimpiattino,
scendesse il cielo dalla soffitta.

Perché la vita stringe. Non fai a tempo
A girarti dattorno, ed è Natale.
Solo un breve intervallo:
guardi, ed è l'Anno Nuovo.

Densa, densissima scende la neve.
E chi sa che il tempo non trascorra
Per le stesse orme, nello stesso ritmo,
con la stessa rapidità o pigrizia,
tenendo il passo con lei?

Chi sa che gli anni, l'uno dietro l'altro,
non si succedano come la neve,
o come le parole d'un poema?

Scende la neve, scende la neve
scende la neve e ogni cosa è in subbuglio:
il pedone imbiancato,
le piante sorprese,
la svolta del crocicchio.

B. Pasternak

sabato 28 gennaio 2012

Io lo restringerei

"La bellezza è una cosa spaventosa e terribile, spaventosa perché non è definita, ma essa è indefinibile perché Dio ha posto solo enigmi. Qui gli opposti si congiungono e tutte le contraddizioni convivono. Io, fratello, sono molto ignorante, ma ho riflettuto a lungo su questo. C’è una quantità spaventosa di misteri! Troppi enigmi opprimono l’uomo sulla terra. Dobbiamo cercare di risolvere gli enigmi meglio che possiamo, e cercare di uscire asciutti dall’acqua. La bellezza! Io non posso sopportare che un uomo superiore, con un gran cuore e con un’intelligenza elevata, incominci con l’ideale della Madonna e finisca con l’ideale di Sodoma. E’ ancora più spaventoso che un uomo, con l’ideale di Sodoma nell’anima, non rinunci all’ideale della Madonna, e che il suo cuore ne arda, ne arda sinceramente come negli anni innocenti della giovinezza. No l’uomo è vasto, sin troppo vasto, io lo restringerei. Ma poi lo sa il diavolo che cosa sia l’uomo, ecco cosa vi dico! Ciò che alla mente sembra ignominia al cuore può sembrare pura bellezza! In Sodoma c’è bellezza? Credi a me, per la stragrande maggioranza delle persone la bellezza è proprio in Sodoma, lo conoscevi questo segreto? Ciò che fa paura è che la bellezza non sia soltanto spaventosa ma anche misteriosa. Qui il diavolo combatte con Dio e il campo della battaglia è il cuore dell’uomo".


Dostoevskij, da I fratelli Karamazov

lunedì 23 gennaio 2012

Dopo la tragedia del Giglio

Dopo una certa assenza (dovuta soprattutto ad una settimana trascorsa a New York!!), mi sembra molto attuale proporvi questo articolo:


Come al solito, Chesterton ci vedeva lungo...grazie a Tempi.it che ha pubblicato l'articolo!

mercoledì 4 gennaio 2012

Una promessa dentro il cuore

Quando uscivi dalla porta sul retro di quella casa, da un lato trovavi un abbeveratoio di pietra in mezzo alle erbacce. […] Non so da quanto tempo stava lì. Cento anni. Duecento. Sulla pietra si vedevano le tracce dello scalpello. Era scavato nella pietra dura, lungo quasi due metri, largo suppergiù mezzo e profondo altrettanto. Scavato nella pietra a colpi di scalpello. E mi misi a pensare all’uomo che l’aveva fabbricato. Quel paese non aveva mai avuto periodi di pace particolarmente lunghi, a quanto ne sapevo io. Dopo di allora ho letto un po’ di libri di storia e mi sa che di periodi di pace non ne ha avuto proprio nessuno. Ma quell'uomo si era messo lì con una mazza e uno scalpello e aveva scavato un abbeveratoio di pietra che sarebbe potuto durare diecimila anni. E perché? In cosa credeva quel tizio? Di certo non credeva che non sarebbe mai cambiato nulla. Uno potrebbe anche pensare questo. Ma secondo me non poteva essere così ingenuo. Ci ho riflettuto tanto. Ci riflettei anche dopo essermene andato da lì quando la casa era ridotta a un mucchio di macerie. E ve lo dico, secondo me quell’abbeveratoio è ancora li. Ci voleva ben altro per spostarlo, ve lo assicuro. E allora penso a quel tizio seduto li con la mazza e lo scalpello, magari un paio d’ore dopo cena, non lo so. E devo dire che l’unica cosa che mi viene da pensare è che quello aveva una sorta di promessa dentro al cuore. E io non ho certo intenzione di mettermi a scavare un abbeveratoio di pietra. Ma mi piacerebbe essere capace di fare quel tipo di promessa. È la cosa che mi piacerebbe più di tutte.

C. McCarthy. da Non è un paese per vecchi


Buon anno nuovo a tutti.