venerdì 27 febbraio 2009


















Friedrich, Frau am Fenster

"A me piace ammirare. Niente mi piace tanto, quanto ammirare e stimare. E occupandomi di Dante come di Montale, sedendo tra l'uno e l'altro, io mi sentivo promosso. Fiero di partecipare, sia pure tra le quinte e in parti modeste" .


Gianfranco Contini, da Diligenza e voluttà

lunedì 23 febbraio 2009

Grazie don Gius!














Don Luigi Giussani

"Tu vedi. Tu vedi. Quello che sappiamo, noi altri, tu lo vedi. Quello che c’insegnano, a noi altri, tu lo vedi. Il catechismo, tutto il catechismo, e la chiesa, e la messa, tu non lo sai, tu lo vedi, e la tua preghiera non la dici, non la dici soltanto, tu la vedi. Per te non ci sono settimane. E non ci sono giorni. Non ci sono giorni nella settimana; e non ore nella giornata. Tutte le ore per te suonano come la campana dell’Angelus. Tutti i giorni sono domeniche e più che domeniche e le domeniche più che domeniche".



Charles Peguy, da Il mistero della Carità di Giovanna d'Arco







mercoledì 18 febbraio 2009


















Giovanni Testori


E' la stessa irrinunciabile
esigenza dell'uomo
ad esprimersi
con la voce,
con le parole,
con i segni
ad avere a che fare
con quello che noi chiamiamo mistero.
E' un'esigenza
indipendente da ogni progetto
e da ogni ipotesi
di una sua concreta realizzazione,
è qualcosa che sta prima
che centra con la vita stessa,
con la sua originaria struttura.
Per questo le forme e le metafore
che da questa irrinunciabile
esigenza son create,
sono strettissimamente legate
al mistero,
al mistero della vita stessa.
Anche al teatro.


Giovanni Testori

venerdì 13 febbraio 2009

Ogni poeta s'è angosciato, meravigliato e ha goduto. L'ammirazione per un gran passo di poesia non va mai alla stupefacente abilità, ma alla novità della scoperta che contiene. Anche se proviamo un palpito di gioia a trovare un aggettivo accoppiato con riuscita a un sostantivo, che mai si videro insieme, non è stupore dell'eleganza della cosa, alla prontezza dell'ingegno, all'abilità tecnica del poeta che ci tocca, ma meraviglia alla nuova realtà portata in luce.

Cesare Pavese, da Il mestiere di vivere

martedì 10 febbraio 2009

Affidiamo Eluana al Dio della vita

"Possiamo cercare di limitare la sofferenza, di lottare contro di essa, ma non possiamo eliminarla. Proprio là dove gli uomini, nel tentativo di evitare ogni sofferenza, cercano di sottrarsi a tutto ciò che potrebbe significare patimento, là dove vogliono risparmiarsi la fatica e il dolore della verità, dell'amore, del bene, scivolano in una vita vuota, nella quale forse non esiste quasi più il dolore, ma si ha tanto maggiormente l'oscura sensazione della mancanza di senso e della solitudine. Non è lo scansare la sofferenza, la fuga davanti al dolore, che guarisce l'uomo, ma la capacità di accettare la tribolazione e in essa di maturare, di trovare senso mediante l'unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore".

Benedetto XVI, da Spe salvi

lunedì 9 febbraio 2009

Appello al Presidente della Repubblica:



















Cari amici, vi invito ad aderire all'appello lanciato al presidente della repubblica per salvare Eluana Englaro: è una PERSONA, che stanno facendo barbaramente morire di fame e di sete! Firmiamo e facciamo firmare, abbiamo poco tempo!

giovedì 5 febbraio 2009


















Beato Angelico, Annunciazione


"Colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù"


s.Paolo, Fil. 1, 6



"Essere sicuro che Lui porta a compimento quello che mi ha dato, vuol dire essere sicuro della mia felicità, essere sicuro del mio destino, essere sicuro del mio compimento, essere sicuro dello scopo della vita. Quello per cui occorre essere sicuri -se non si è sicuri di questi tutto si sgretola- è essere sicuri del proprio destino, della propria felicità, di essere salvati, insomma".


Don Giussani, da Si può vivere così?


lunedì 2 febbraio 2009

Un giorno salì su una barca con i suoi discepoli e disse: “Passiamo all’altra riva del lago”. Presero il largo. Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: “Maestro, maestro, siamo perduti!”. E lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia. Allora disse loro: “Dov’è la vostra fede?”. Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l’un l’altro: “Chi è dunque costui che dà ordini ai venti e all’acqua e gli obbediscono?”.

Lc. 8, 22-25