domenica 28 settembre 2008


















Vermeer, Il geografo

"L'occhio, del quale la bellezza
de l'universo è specchiata dalli contemplanti,
è di tanta eccellenzia che,
chi consente alla sua perdita,
si priva della rapresentazione de tutte l'opere della natura
per la veduta delle quali l'anima
sta contenta nelle umane carceri mediante gli occhi,
per li quali essa anima si rapresenta
tutte le varie cose de natura."


Leonardo da Vinci, da Il paragone delle arti

sabato 27 settembre 2008














Bellini, Giovane donna allo specchio

L'affezione alla propria umanità è il contrario dell'egoismo, perchè l'affezione a sè o alla propria umanità è molto di più uno stupore per qualche cosa che si ha addosso e che non ci si è dato noi che neanche un'affermazione accanita di quello che si pensa o si sente. Nell'affezione a sè, nell'attaccamento a sè stessi, originale, c'è affermata la sorpresa di non essersi fatti da sè, lo stupore di questa oggettività che è il mio soggetto, la meraviglia di questa cosa che chiamo "io".


Don Giussani, da Uomini senza patria

giovedì 25 settembre 2008

Along the Jordan river

















Cleusa e Marcos Zerbini

Along the Jordan river
there's a group of walking man.
I cannot see their faces
and I cannot hear their names.
But from back in ancient times
many prophets have told of them
and I know I will go and see.

Along the Jordan river
there's a fascinating Man.
Now I can look at his eyes
and Jesus is His name.
He's telling of His Father,
really you cannot understand,
and I know I must stay and see.

Deep inside a fire burns my soul
warms my heart
while a new awareness grows,
without Him I can't understand
the things anymore,
deep inside I know He is the Lord.

Along the streets of my city
I met a group of working men.
I've always know their faces
and I surely know their names,
but something new has happened
in their hearts and in their eyes
and I know I must stay and see.

Deep inside..

Along the paths of my life
lots of questions come and go
sometimes they made me cry
'cause I didn't know who to ask "why?"
but now I met the Lord of life,
He lives strongly in these men,
and I know I must stay and sing.

Deep inside...



Lungo il fiume Giordano c'è un gruppo di persone che cammina. Non riesco a vedere i loro volti e non sento i loro nomi. Ma fin dai tempi antichi molti profeti hanno parlato di loro e io so che andrò a vedere./ Lungo il fiume Giordano c'è un Uomo affascinante. Ora posso guardarlo negli occhi e Gesù è il suo nome. Racconta di suo Padre, davvero non si riesce a capire, e io so che devo restare e vedere. / Dentro, in fondo, un fuoco brucia la mia anima, scalda il mio cuore mentre una nuova consapevolezza cresce. Senza di Lui non riesco più a capire le cose, dentro, in fondo, so che Lui è il Signore./ Lungo le strade della mia città ho incontrato un gruppo di persone che lavora, conosco le loro facce da sempre e so per certo i loro nomi, ma qualcosa di nuovo è accaduto nei loro cuori e nei loro occhi e io so che devo restare e vedere./ Lungo i sentieri della mia vita molte domande vanno e vengono, a volte mi hanno fatto piangere perchè non sapevo a chi chiedere "Perchè?", ma ora ho incontrato il Signore della vita, Lui vive fortemente in questi uomini, e io so che devo restare e cantare.

martedì 23 settembre 2008

Ballata dell'uomo vecchio


















Picasso, Vecchio Chitarrista

La tristezza che c'è in me,
l'amore che non c'è
hanno mille secoli
il dolore che ti dò,
la fede che non ho,
sono vecchio, sì
questo Tu lo sai,
ma resti qui.

lo vorrei vedere Dio,
vorrei vedere Dio
ma non è possibile:
ha la faccia che tu hai,
il volto che tu hai
e per me è terribile.
Sono vecchio ormai,
sono vecchio, sì
questo Tu lo sai,
ma resti qui.

Ascoltami,
rimani ancora qui
ripeti ancora a me
la tua parola;
ripetimi quella parola che
un giorno hai detto a me
e che mi liberò
.

Io vorrei vedere Dio
vorrei vedere Dio
ma non è possibile:
ha la faccia che tu hai,
il volto che tu hai
e per me è terribile
.
Sono vecchio ormai,
sono vecchio, sì
questo Tu lo sai,
ma resti qui.

La paura che c'è in me,
l'amore che non c'è
hanno mille secoli;
tutto il male che io so,
la fede che non ho
hanno mille secoli.
Sono vecchio ormai,
sono vecchio, sì
ma se Tu vorrai mi salverai.

Ascoltami, rimani ancora qui
ripeti ancora a me la Tua parola;
ripetimi quella parola che
un giorno hai detto a me
e che mi liberò.


Claudio Chieffo


Devo aver già postato questa canzone tempo fa, ma stasera l'ho sentita più vera che mai pensando alla mia giornata di oggi.

venerdì 19 settembre 2008

Ti ricordi quei giorni














Edward Hopper

Ti ricordi quei giorni?
Uscimmo dopo le canzoni per camminare piano...
Ti ricordi quei giorni?
Gli amici bevevano vino, qualcuno parlava e rideva, noi quasi lontano,
vicino a te,
vicino a me
e ci parlammo ognuno per lasciare qualcosa,
per creare qualcosa, per avere qualcosa...

Ti ricordi quei giorni?
I tuoi occhi si incupivano, il tuo viso si arrossava
e ti stringevi a me nella mia stanza,
quasi un respiro, poi mi dicesti "Basta,
perché non voglio guardarti,
perché ho paura ad amarti".
E dicesti, e dicesti e dicesti...

Le tue parole
quasi io non ricordo più,
ma nemmeno tu ricordi niente....

Ora dove sei e che gente
vede il tuo viso e ascolta
le tue parole leggere,
le tue sciocchezze leggere,
le tue lacrime leggere,
come una volta?

Che cosa dici ora
quando qualcuno ti abbraccia
e tu nascondi la faccia
e tu alzi fiera la faccia
e guardi diritto in faccia
come allora?

Qui un poco piove e un poco il sole,
aspettiamo ogni giorno
che questa estate finisca,
che ogni incertezza svanisca...

E tu? Io non ricordo più
che voce hai...
Che cosa fai?
Io non credo davvero
che quel tempo ritorni,
ma ricordo quei giorni,
ma ricordo quei giorni,
ma ricordo quei giorni
ma ricordo...


Francesco Guccini


Grazie al mio VERO amico Andre

mercoledì 17 settembre 2008














Colazione con Cri, Sere, Chia e Bronx (meeting 2005)

Tu, perchè il "quando" e il "dove" arriva a casa tua; trafora le finestre e i muri, entra nel ventre di tua madre, ma tu sei già bambino e sei già fuggito fuori; allora ti cerca, va a scuola, c'è la tua maestra, quella maestra; poi va dai tuoi amici, quegli amici; lì si ferma e prende te! E non puoi più scappare; puoi dire di no, ma non scappare. Puoi dire di no, ma se uno si ribella a due mani che lo accarezzano, si strozza. La libertà è rispondere; allora quelle due mani diventano due sostegni.


Don Luigi Giussani




Grazie ad Andrea Cristiano

martedì 16 settembre 2008

Il Principe Caspian













Lucy: Aslan? É Aslan! É Aslan, è lì! Non vedete, è proprio .... là.
Briscola: Lo vedi adesso?
Lucy: Non sono matta. Era proprio lì, voleva che lo seguissimo.
Peter: Ci sono tanti altri leoni in questa foresta.
Lucy: Credo di saper riconoscere Aslan quando lo vedo.
Briscola: Senti, non salterò una rupe per seguire qualcosa che non esiste!
Edmund: L'ultima volta non ho creduto a Lucy sono finito per sembrare abbastanza stupido.
Peter: Perchè io non l'ho visto?
Lucy: Forse perchè non stavi guardando.

Oggi sono andata al cinema a vedere finalmente "Il principe Caspian", molto bello! Il film è emozionante e poi devo dire che l'attore che interpreta Caspian è davvero davvero notevole!! e mi fermo qui per non degenerare :)

Per saperne di più ecco la recensione:

http://www.sentieridelcinema.it/film.asp?ID=848

domenica 14 settembre 2008

Esaltazione della Santa Croce



















Giotto, Crocifisso in Santa Maria Novella


OMNE HOMO AD ALTA VOCE

Omne homo ad alta voce
laudi la verace Croce.

Quant’è digna de laudare:
core non lo po’ pensare,
lengua ne lo po’ contare,
la verace santa Croce.

Questo legno prezioso
ene segno vertuoso,
lo nimico ha confuso
per la forza de la Croce.

Laudario di Cortona, sec. XIII

sabato 13 settembre 2008

Me canzòn d'amuur en scrivi mea

E me canzòn d'amuur en scrivi mea
ma g'ho el coer in soe la punta del furcòn
e g'ho la scüsa che pèli una scigùla
e g'ho i öcc cumè un para de scerees

I mè amiis disen ropp che sann de gràpa
e henn leoni faa de carta e de verniis
e la sann che sun pioe bon de giügà a scupa
quaand te vedi giò al cunsorzio o al caamp di bucc

E a questa edera che la rampéga
dai mè scarponi al mè capèll
ghe foo i carèzz intaant che me suféga
da giardinieer sun diventaa un restèll

E al tramuunt quand che'l suu el betéga
prepari i röös che riessi mai a dàtt
g'ho un sentimeent che l'è una motosega
e un coer stremmii che solta cumè un sciàtt

E me canzon d'amuur en scrivi mea
e cun la vanga scundi i pass di mè pensee
el merlu el riid, ma urmai chi se ne frega
l'erba la crèss per vedè cussè che foo

El tò muruus el gira el muund in barca a vela
e me sun mai naa foe de sto giardén
me sunt un fiuur che anziché verdess el se sàra
e di mè röös i henn restaa lé dumà i spénn

E a questa edera che la rampéga
dai me scarponi al mè capèll
ghe foo i carèzz intaant che me suféga
da giardinieer sun divantaa un restèll

E al tramuunt quand che'l suu el betéga
prepari i röös che riesi mai a dàtt
gh'ho un sentimeent che l'è una motosega
e un coer stremmii che solta cumè un sciàtt

E me canzòn d'amuur en scrivi mea
e me canzòn d'amuur en scrivi mai....
Davide Van de Sfroos

Traduzione
E io canzoni d’amore non ne scrivo
Ma ho il cuore sulla punta del forcone
E ho la scusa che pelo una cipolla
E ho gli occhi come un paio ciliegie

I miei amici dicono cose che sanno di grappa
Son leoni fatti di carta e di vernice
E sanno che non son più capace di giocare a scopa
Quando ti vedo giù al consorzio o al campo di bocce

E questa edera che si arrampica
Dai miei scarponi al mio cappello
La accarezzo mentre mi soffoca
Da giardiniere son diventato rastrello

E al tramonto quando il sole balbetta
Preparo le rose che non riesco mai a darti
Ho un sentimento che è una motosega
E un cuore impaurito che salta come un rospo

E io canzoni d’amore non ne scrivo
E con la vanga nascondo i passi dei miei pensieri
Il merlo ride, ma ormai chi se ne frega
L’erba cresce per vedere cosa faccio

Il tuo fidanzato gira il mondo in barca a vela
E io non son mai uscito da questo giardino
Io sono un fiore che anziché aprirsi si chiude
E delle mie rose son restate solo le spine

E questa edera che si arrampica
Dai miei scarponi al mio cappello
La accarezzo mentre mi soffoca
Da giardiniere son diventato rastrello

E al tramonto quando il sole balbetta
Preparo le rose che non riesco mai a darti
Ho un sentimento che è una motosega
E un cuore impaurito che salta come un rospo

E io canzoni d'amore non ne scrivo
e io canzoni d'amore non ne scrivo mai...

venerdì 12 settembre 2008


















Beato Angelico, Paradiso


"Haec est dies quam fecit Dominus:
exultemus et laetemur in ea".

"Ecco il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci ed esultiamo in esso".


Questo è un versetto, che noi cantiamo anche col coro, solitamente associato alla Pasqua, ma in realtà potrebbe essere detto di qualsiasi giorno! E per la giornata di ieri devo proprio rallegrarmi ed esultare, dato che ho avuto indetro l'ultimo capitolo della tesi e ho finalmente avuto la conferma del mio viaggio a New York, ormai prossimo!

mercoledì 10 settembre 2008



















I stand alone in the darkness
the winter of my life came so fast
memories go back to my childhood
to days I still recall

Oh how happy I was then
there was no sorrow there was no pain
walking through the green fields
sunshine in my eyes

I'm still there everywhere
I'm the dust in the wind
I'm the star in the northern sky
I never stayed anywhere
I'm the wind in the trees
would you wait for me forever ?

Stratovarius, Forever

lunedì 8 settembre 2008

Natività di Maria



















Ave, vera virginitas,
immaculata castitas,
cuius purificatio,
nostra fuit purgatio

Ave, cuius nativitas,
nostra fuit solemnitas,
ut lucifer lux oriens,
verum solem praeveniens.

O mater Dei, memento mei! Amen

Josquin des Prez


http://www.codextemporis.cz/mp3/Ave%20vera%20virginitas.mp3

Il Coro dell'Incoronata la fa meglio...qui i tenori coprono tutte le altre voci! ma purtroppo non abbiamo una registrazione su internet, mi devo accontentare!

domenica 7 settembre 2008


















La nebulosa di Andromeda

“La cosa importante è non smettere mai di domandare. La curiosità ha il suo motivo di esistere. Non si può fare altro che restare stupiti quando si contemplano i misteri dell'eternità, della vita, della struttura meravigliosa della realtà. È sufficiente se si cerca di comprendere soltanto un poco di questo mistero tutti i giorni. Non perdere mai una sacra curiosità”

Albert Einstein

sabato 6 settembre 2008



















"... Viviamo in un territorio occupato dal nemico: ecco che cos'è questo mondo. Il cristianesimo è la storia di come il re legittimo è sbarcato - sbarcato, potremmo dire in incognito - e ci chiama tutti a partecipare a una grande campagna di sabotaggio. Quando andiamo in Chiesa, andiamo in realtà ad ascoltare la radio clandestina dei nostri amici".


C.S.Lewis


Grazie ai miei amici dell'Uomo Vivo (http://uomovivo.blogspot.com/)

venerdì 5 settembre 2008











Mons. Paolo Pezzi col Santo Padre

"Quando mi han chiesto di fare questo intervento mi è venuto in mente che 25 anni fa ero tra i volontari che questo palco lo montavano, e c’era un amico mio Aldo che si preoccupava di tener un po’ la supervisione della cosa, a colpo d’occhio era in grado di valutare, allora si facevano così, quanti nodi e quanti tubi “Innocenti” sarebbero serviti.
In fondo era molto semplice sapere cosa fare perché bastava seguire, obbedire, per sentirsi partecipi di un’opera molto più grande di me. Oggi sul palco tutto sommato mi è chiesto invece di parlare, penso che nella sostanza almeno per me è la stessa cosa, io nella vita è vero ho cercato sempre una cosa cioè di rispondere soltanto al mistero di Dio.
Perché, dice Claudel che la vita va cavalcata, non va sgrossata per cercare di renderla un po’ più facile. Nella mia vita ho detto di sì al Mistero un po’ di volte magari ingenuamente, a volte anche incoscientemente, eppure così facendo ho potuto scoprire con uno stupore via via crescente, perdonatemi se uso questa espressione, un disegno buono sulla mia vita e al centro di questo disegno (e lo dico senza falsa modestia) ho potuto conoscere sempre più chiaramente i lineamenti del volto di Colui che ne è l’Autore."


Mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca (testimonianza al Meeting di Rimini)

martedì 2 settembre 2008


















Van Gogh, La ronda dei carcerati

La vita è vita dappertutto, la vita è in noi stessi e non fuori di noi. Accanto a me ci saranno degli esseri umani ed essere uomo fra gli uomini e restarlo sempre, in qualsiasi sventura non avvilirsi, non perdersi d'animo, ecco in che consiste la vita, ecco il suo compito. [...] Guardando indietro penso quanto tempo è stato speso inutilmente, quanto ne è andato perduto in errori, futilità, incapacità di vivere; per quanto lo apprezzassi qualche volta ho peccato contro il mio cuore e il mio spirito, e il cuore mi sanguina. La vita è un dono, la vita è felicità, ogni minuto poteva essere un secolo di felicità. Si jeunesse savait! Adesso, cambiando vita, rinasco in una nuova forma. [...] Rinascerò migliore. Ecco la mia speranza, tutto il mio conforto.


F. Dostoevskij


Questa frase era anche citata nella mostra del meeting "Libertà va cercando, ch'è sì cara", uno degli avvenimenti più clamorosi della fiera. Raccoglieva testimonianze di carcerati da tutto il mondo, uomini che pur nella criticità della loro condizione hanno visto una speranza nella loro vita grazie all'incontro con persone che hanno fatto loro capire, offrendogli sostegno, compagnia ma anche una vera opportunità di lavoro, che sono più grandi, valgono di più dello sbaglio commesso. Alcuni di questi carcerati erano proprio lì, al meeting, in un laboratorio di pasticceria appositamente allestito accanto alla mostra, dove hanno potuto incontrare la gente e vendere i loro prodotti. Guardando la mostra ma soprautto i loro volti ho scoperto una amnità incredibile, sono più liberi loro dietro le sbarre di quanto sia io, che posso andare dove voglio e fare ciò che mi pare!