domenica 27 luglio 2008


















I dieci lebbrosi, mosaico, Monreale

Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato!»
Luca 17, 11-19.



Diceva sant'Agostino: "Si sente attratto da Cristo l'uomo che trova il suo diletto nella verità, nella beatitudine, nella giustizia, nella vita eterna, in tutto ciò, insomma, che è Cristo". Io capisco se ho questo desiderio della verità se quando incontro Cristo mi sento attratto tutto da Lui. E in cosa mi sento attratto? Dal fatto che non mi basta la guarigione! Perchè della guarigione senza di Lui che me ne importa? Questo è il nostro dramma, come quello dei lebbrosi: soltanto uno ha sentito l'urgenza, il bisogno di tornare, ha capito la portata di quello che era successo, ha capito che la cosa più importante non era la guarigione, ma che attraverso la guarigione si era reso presente Lui, non gli bastava essere guarito, ma aveva bisogno di Lui.

Carron, dal libretto degli esercizi della Fraternità di CL, Rimini 2008

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