Vincenzo Foppa, Cicerone fanciullo che legge
"La poesia, in quanto poesia, è sempre sacra scrittura"
Petrarca, da Familiares
[...]Venuta la sera, mi ritorno in casa ed entro nel mio scrittoio; e in su l'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto i panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui uomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo, che solum è mio e che io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro umanità mi rispondono; e non sento per quattro ore di tempo alcuna noia; sdimentico ogni affanno, non temo la povertà; non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro. [...]
Machiavelli, da Lettera a Francesco Vettori
Grazie a G. N.
5 commenti:
Purtroppo non ho le quattro ore di Macchiavelli e il computer è diventato un'ossessione e mi toglie parecchio del tempo disponibile!!! Buon anno!!!
F.Petrarca docet. Da secoli.
già. Ma alla fine com'è andato quell'esame? sei sparito dalla circolazione!
ti ho risposto su f.b.
grazie a te, comunque, per quella giornata...
visto :)
figurati, grazie a te. A presto (davvero!!)
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