sabato 1 gennaio 2011

L'unica ragione per cominciare un nuovo anno

[...] A un certo punto, senza neanche accorgermi, distolgo lo sguardo da lei e riprendo a parlare con l’amico con cui stavo chiacchierando poco prima. Sennonché, dopo un po’, mi giro e vedo che la “Mei-Mei” è lì, che mi guarda. Silenziosa, con l’aria delusa. E’ sempre sullo scivolo, ma non fa più avanti e indietro. E’ seduta. E continua a guardarmi.
Era come se mi stesse dicendo: “Sì, ma se tu non mi guardi, che senso ha quello che sto facendo? Se tu non mi guardi cosa serve che io faccia avanti e indietro, su e giù dallo scivolo?”. Ecco, in quel momento ho capito che io sono come quella bambina. Che ciascuno di noi è come quella bambina. Che ciascuno di noi ha bisogno di essere guardato da qualcuno che ti ama, che ti vuole bene e che ti dice che quello che fai ha un senso. Altrimenti, che senso ha tutto il mio impegno nella vita, tutto il mio andare avanti e indietro, il mio lavoro, la mia fatica, se non c’è uno che mi guarda adesso, uno che mi ama e mi vuole bene? [...]

Emanuele Silanos, Fraternità san Carlo Borromeo

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