lunedì 3 gennaio 2011

Giornata di poesia, latino e compagnia.















Vincenzo Foppa, Cicerone fanciullo che legge

"La poesia, in quanto poesia, è sempre sacra scrittura"
Petrarca, da Familiares

[...]Venuta la sera, mi ritorno in casa ed entro nel mio scrittoio; e in su l'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto i panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui uomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo, che solum è mio e che io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro umanità mi rispondono; e non sento per quattro ore di tempo alcuna noia; sdimentico ogni affanno, non temo la povertà; non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro. [...]

Machiavelli, da Lettera a Francesco Vettori


Grazie a G. N.

5 commenti:

maria stella ha detto...

Purtroppo non ho le quattro ore di Macchiavelli e il computer è diventato un'ossessione e mi toglie parecchio del tempo disponibile!!! Buon anno!!!

Giovanni ha detto...

F.Petrarca docet. Da secoli.

annina ha detto...

già. Ma alla fine com'è andato quell'esame? sei sparito dalla circolazione!

Giovanni ha detto...

ti ho risposto su f.b.
grazie a te, comunque, per quella giornata...

annina ha detto...

visto :)
figurati, grazie a te. A presto (davvero!!)