sabato 29 gennaio 2011
Manhattan
Oh, marble-spired Manhattan, I look into your thousand eyes at dusk,
You hold the sky set like blue wings on your mountain peaks of splendor,
Toss your towers into the stars, Great Gray City!
Walk over your bridges of the centuries, Oh Manhattan, glorious Manhattan;
I look into your thousand eyes, and your thousand eyes look into my eyes.
Nothing is so eternalas a city, and you are the eternal city of eternal cities,
Your ferry boats walk the salt wave crowded;
Oh music in stone, poetry in sculpture, song in architectual marble, prayer in granite, an ecstasy in steel and iron and gold, singing city of the great heart, singing city,
domenica 23 gennaio 2011
New York 2011
Assemblea del CLU americano, 17/1/2011, NYC (foto di Crossroads)
"Cristo è risorto perché quello sguardo rimane, e uno si trova davanti una persona, un uomo che lo guarda così. Non rimane soltanto il racconto dei Vangeli, di una cosa che è successa nel passato. Dello sguardo con cui Zaccheo si è sentito guardato, io avevo letto tante volte, ma è soltanto quando un uomo ti guarda così adesso che tu capisci che Cristo è risorto e che rimane tra di noi. Non come un ricordo, perché tanti, tanti ti parlano di Zaccheo, ma nessuno ti guarda così. Qualcuno che racconta, che ti parla del passato, non basta; ci sono tanti che ti parlano del passato, ma nessuno ti guarda così nel presente. Per guardare così nel presente occorre un’altra cosa: c’è bisogno di un’altra cosa. [...] Occorre Lui, è Lui che permane vivo tra di noi, e io lo so per questo sguardo".
Julian Carron, da L'attrattiva vincente
http://www.comunione-liberazione.org/Art_dett.asp?Autore=Juli%E1n+Carr%F3n&offset=60&ID=20050515Questo sguardo è tornato a visitarmi nella settimana trascorsa a NYC. Grazie a tutti.
martedì 11 gennaio 2011
6-8 gennaio 2011:Corso di formazione Centocanti a Roma
Immagine tratta dal film: Il tormento e l'estasi.
"L'uomo lavora soltanto quando la sua prospettiva è l'eternità".
Gaudi
Per uno splendido giudizio sui giorni di grazia trascorsi a Roma con gli amici di Centocanti si veda qui:
http://toliveonfire.blogspot.com/2011/01/fra-noi-e-i-greci.htmllunedì 3 gennaio 2011
Giornata di poesia, latino e compagnia.
Vincenzo Foppa, Cicerone fanciullo che legge
"La poesia, in quanto poesia, è sempre sacra scrittura"
Petrarca, da Familiares
[...]Venuta la sera, mi ritorno in casa ed entro nel mio scrittoio; e in su l'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto i panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui uomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo, che solum è mio e che io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro umanità mi rispondono; e non sento per quattro ore di tempo alcuna noia; sdimentico ogni affanno, non temo la povertà; non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro. [...]
Machiavelli, da Lettera a Francesco Vettori
Grazie a G. N.
sabato 1 gennaio 2011
L'unica ragione per cominciare un nuovo anno
[...] A un certo punto, senza neanche accorgermi, distolgo lo sguardo da lei e riprendo a parlare con l’amico con cui stavo chiacchierando poco prima. Sennonché, dopo un po’, mi giro e vedo che la “Mei-Mei” è lì, che mi guarda. Silenziosa, con l’aria delusa. E’ sempre sullo scivolo, ma non fa più avanti e indietro. E’ seduta. E continua a guardarmi.
Era come se mi stesse dicendo: “Sì, ma se tu non mi guardi, che senso ha quello che sto facendo? Se tu non mi guardi cosa serve che io faccia avanti e indietro, su e giù dallo scivolo?”. Ecco, in quel momento ho capito che io sono come quella bambina. Che ciascuno di noi è come quella bambina. Che ciascuno di noi ha bisogno di essere guardato da qualcuno che ti ama, che ti vuole bene e che ti dice che quello che fai ha un senso. Altrimenti, che senso ha tutto il mio impegno nella vita, tutto il mio andare avanti e indietro, il mio lavoro, la mia fatica, se non c’è uno che mi guarda adesso, uno che mi ama e mi vuole bene? [...]
Era come se mi stesse dicendo: “Sì, ma se tu non mi guardi, che senso ha quello che sto facendo? Se tu non mi guardi cosa serve che io faccia avanti e indietro, su e giù dallo scivolo?”. Ecco, in quel momento ho capito che io sono come quella bambina. Che ciascuno di noi è come quella bambina. Che ciascuno di noi ha bisogno di essere guardato da qualcuno che ti ama, che ti vuole bene e che ti dice che quello che fai ha un senso. Altrimenti, che senso ha tutto il mio impegno nella vita, tutto il mio andare avanti e indietro, il mio lavoro, la mia fatica, se non c’è uno che mi guarda adesso, uno che mi ama e mi vuole bene? [...]
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