mercoledì 18 febbraio 2009


















Giovanni Testori


E' la stessa irrinunciabile
esigenza dell'uomo
ad esprimersi
con la voce,
con le parole,
con i segni
ad avere a che fare
con quello che noi chiamiamo mistero.
E' un'esigenza
indipendente da ogni progetto
e da ogni ipotesi
di una sua concreta realizzazione,
è qualcosa che sta prima
che centra con la vita stessa,
con la sua originaria struttura.
Per questo le forme e le metafore
che da questa irrinunciabile
esigenza son create,
sono strettissimamente legate
al mistero,
al mistero della vita stessa.
Anche al teatro.


Giovanni Testori

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai che ho incontrato Testori? Si era a Rimini, a un Meeting. Tenne una interessantissima lezione. Dopo il salone si svuotò piano piano...io aspettai che la folla diradasse per poter uscire più agevolmente con un'amica che mi accompagnavava. Testori, camicia azzurrina aperta per il grande caldo, maniche tirate su, si mosse dal palco e venne vicino a noi, a ringraziarci di esserci. Pazzesco! Ho farfugliato: sono io che ringrazio te, per quello che ci hai detto, testimoniato...ma lui, "no no, io ringrazio te"! Cose che solo i grandi, cara Annina! Non scorderò mai i suoi magnifici occhi azzurri, che sapevano scavare l'anima e trarre fuori l'umano. Ti abbraccio e ti ringrazio! Rita

annina ha detto...

uffa non vale!!! vorrei averlo incontrato anch'io!!! cmq hai ragione, cose che solo i grandi... ne ho in mente solo uno così!! grazie a te!