Ed io, se a volte di sì aspra vita
soffro, che i sensi ne son tutti offesi;
credi, non è la gravezza dei pesi,
è l’inutilità della fatica.
soffro, che i sensi ne son tutti offesi;
credi, non è la gravezza dei pesi,
è l’inutilità della fatica.
E tu questo lo sai, mia bella amica;
sai come in breve a consolarmi appresi.
Lina cui poco detti e molto chiesi
sai come in breve a consolarmi appresi.
Lina cui poco detti e molto chiesi
penso, e rinnovo la querela antica.
«Saperti amante e non poterti avere,
star lontano da te quando in cor m’ardi,
star lontano da te quando in cor m’ardi,
aver la lingua e non poter parlare,
udir quest’acqua e non chinarsi a bere,
correre in riga quando a lenti e tardi
passi vorrei pensosamente andare».
correre in riga quando a lenti e tardi
passi vorrei pensosamente andare».
U.Saba
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