Millet, Le spigolatrici
MNEMÒSINE Esiodo, ogni giorno io ti trovo quassù. Altri prima di te ne trovai su quei monti, sui fiumi brulli della Tracia e della Pieria. Tu mi piaci più di loro. Tu sai che le cose immortali le avete a due passi.
ESIODO Non è difficile saperlo. Toccarle, è difficile.
MNEMÒSINE Bisogna vivere per loro, Esiodo. Questo vuol dire, il cuore puro.
ESIODO Ascoltandoti, certo. Ma la vita dell’uomo si svolge laggiù tra le case, nei campi. Davanti al fuoco e in un letto. E ogni giorno che spunta ti mette davanti la stessa fatica e le stesse mancanze. È un fastidio alla fine, Melete. C’è una burrasca che rinnova le campagne — né la morte né i grossi dolori scoraggiano. Ma la fatica interminabile, lo sforzo per star vivi d’ora in ora, la notizia del male degli altri, del male meschino, fastidioso come mosche d’estate — quest’è il vivere che taglia le gambe, Melete.
C. Pavese, da Dialoghi con Leucò
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