"Quando ritirò dalla scuola, dove m'aveva appena iscritto, l'elenco dei libri da comprare per la prima media, mio padre lo controllò con attenzione, perché non aveva i soldi per comprarli tutti, e quindi cercava di capire se poteva non comprarne qualcuno. Decise che il Vocabolario della lingua italiana non era necessario: aveva ancora quello sul quale aveva studiato lui, ed era convinto che la lingua fosse sempre la stessa, da Dante in poi. Se una parola è stata usata da Dante, va bene per l'eternità. Si potrà mai rimproverare qualcuno di non scrivere bene in italiano, se scrive come Dante? Se Dante frequentasse oggi la prima media, e scrivesse come sapeva scrivere solo Dante, c'è qualche professore che avrebbe il coraggio di bocciarlo? Un insegnante può bocciare la Divina Commedia? Se bocci la Divina Commedia, bocci tutta la letteratura, e tutti gli scrittori. Se uno è un genio, lo è per sempre. La lingua è una casa. Cambiano le generazioni che abitano nella casa, ma la casa resta sempre quella".
F. Camon, La mia stirpe
3 commenti:
Bellissima citazione! Le riflessioni che ne scaturiscono sono importanti: la lingua, i grandi poeti, il passato ed il presente.
Buona serata.
Non conoscevo questo brano! Adesso andrò alla fonte. Grazie.
Proviene da un libro molto bello che ho "incontrato" solo qualche giorno fa!
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