martedì 5 maggio 2009

"Da quando ho ricevuto le Occasioni [...] passo con loro le mie sere, con un'ostinazione da idea fissa che mi fa pecorrere sempre i midesimi itinerari. Mi par di essere uno dei quaccheri di Verne, solitari nell'isola, che cercano la soluzione ai loro casi frugando nella Bibbia ad apertura di libro. Ma anche lì qualcosa di mio (o che mi aspetti) mi pare che sia consegnato".

G. Contini, lettera a E. Montale, 5 gennaio 1940

2 commenti:

maria stella ha detto...

Per fortuna la salvezza non è un libro ma una presenza.
P.S. Non so perchè ma ho una certa repulsione per i quaccheri!!!

annina ha detto...

anch'io un pò...ma è un esempio letterario! e cmq il problema qui è un altro: se non potessi trovare qualcosa di mio in un libro, a che servirebbe la letteratura?