Hildegard von Bingen
LORENZO
Come dorme dolce la luna su questo pendìo!
Ci siederemo qui e ci scorrerà nell'orecchio il suono della musica: mite quiete e notte s'accordano alle note della dolce armonia.
Siedi, Gessica; guarda come il fondo del cielo è intarsiato fitto fitto di patène d'oro lucente;
non c'è astro, il più piccolo che vedi,
che non canti, nel suo moto, come un angelo,
nel coro eterno dei cherubini dal giovane sguardo:
tale armonia è nelle anime immortali,
ma fino a che questa fangosa veste che si corrompe le rinserra rozzamente, noi non possiamo udirla.
Entrano i musici.
Venite, su! e svegliate Diana con un inno, con le più dolci note penetrate l'orecchio della vostra signora, e attiratela a casa con la musica.
Musica.
GESSICA
Io non sono mai allegra quando ascolto una dolce musica.
LORENZO
La ragione è che la tua mente è sempre all'erta.
Ma osserva una mandria selvaggia e sbrigliata,
o un branco di giovani indomiti puledri,
che saltano folli e mugghiano e fanno alti nitriti,
secondo la calda natura del loro sangue;
se solo sentono per caso un suono di tromba,
o gli tocca l'orecchio un qualche motivo musicale,
noterai che tutti insieme si arrestano,
e gli occhi selvaggi si placano in sguardi mansueti per il dolce potere della musica.
Perciò il poeta si finse che Orfeo ammaliava alberi, pietre e fiumi,
poiché niente è così ottuso, duro e furente,
che la musica non ne cambi la natura con il suo tempo.
L'uomo che non ha musica in se stesso,
e non è mosso dall'armonia dei dolci suoni,
è buono per tradire, tramare e depredare;
i moti del suo animo sono cupi come la notte e i suoi affetti neri come l'Erebo.
Un uomo così non riceva mai fiducia.
Ascolta la musica.
W. Shakespeare, da Il mercante di Venezia, atto V scena I
Grazie Edo per il bellissimo incontro di ieri!