Camera dopo camera la donna
inseguita dalla mattina canta,
quanto dura la lena
strofina i pavimenti,
spande la cera. Si leva, canto tumido
di nuova maritata
che genera e governa,
di spazzole, di panni
penetra tutto l’alveare, introna
l’aria già di primavera.
Ora che tutt’intorno, a ogni balcone,
la donna compie riti
di fecondità e di morte,
versa acqua nei vasi, immerge fiori,
ravvia le lunghe foglie, schianta i seccumi, libera i buttoni,
per il meglio della pioggia,
per il più caldo del sole,
o miei giovani e forti,
miei vecchi un po’ svaniti,
dico, prego: sia grazia essere qui,
grazia anche l’implorare a mani giunte,
stare a labbra serrate, ad occhi bassi
come chi aspetta la sentenza.
Sia grazia essere qui,
nel giusto della vita,
nell’opera del mondo. Sia così.
Mario Luzi da Dal fondo delle campagne
Stamattina dovevo essere contenta per una buona notizia che mi è arrivata (anche se non riguardava me), invece mi ha preso una strana malinconia e tristezza...non riuscivo a mettermi a studiare allora ho preso Tutte le poesie di Luzi e sfogliando a caso ho trovato questa, che avevo già sentito ma non avevo mai fatto mia)
2 commenti:
annina il tuo blog per me è un aiuto ti ringrazio di questi post trovo sempre delle cose belle che non trovo da nessuna parte.
annina ti vorrei chiedere un aiuto mi dovresti far aver una tua email tramite questo mio indirizzo:
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ciao amica di viaggio
bè anch'io tramite il tuo trovo molte cose interessantissime e difficili da trovare altrove, diciamo che ci restituiamo i favori! :)
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