domenica 18 novembre 2007

















Raffaella Boscolo



Violaine
: Perdonatemi, perchè son troppo felice!perchè quegli ch'io amo, mi ama, e di lui son certa, e so che mi ama, e tutto è uguale fra noi!E perchè Dio mi ha creata per essere felice e non per il male e non per la pena.

Pietro: Sali al cielo di un sol tratto! A me, per salire un pò, mi bisogna tutta la mole d'una cattedrale e le sue profonde fondamenta.

Violaine: E ditemi che perdonate a Giacomo perchè mi sposa.

Pietro: No, non gli perdono.

Violaine: L'odio non vi porta bene, Pietro, e me fa dolore.

Pietro: Voi, voi mi fate parlare così. Perchè forzarmi a mostrare la spaventosa piaga che non si vede? Lasciatemi partire e non mi chiedete altro. Non ci vedremo più. Eppure, porto con me il suo anello.

Violaine: Lasciate il vostro odio qui: io ve lo renderò quando ne avrete bisogno.

Pietro: Ma voi vedete, Violaine, come sono disgraziato. Dura cosa esser lebbroso, e portarsi indosso la piaga vergognosa, e sapere che non si guarirà più, che non v'è rimedio, che essa ogni giorno s'allarga e s'affonda, ed esser solo e sorbirsi il proprio veleno e tutto vivo sentirsi corrompere. E non una volta e dieci assaporare la morte, ma sempre, senza perderne stilla, fino alla fine.
Voi mi avete dato questo male, voi, con la vostra bellezza, chè prima di conoscervi ero puro e gaio, tutto al mio lavoro e ai miei progetti sotto gli ordini di un altro. Oggi comando io a mia volta e da me si viene pei progetti; ed ecco che voi m'avete guardato con quel sorriso pieno di veleno.

Violaine: Non in me era il veleno, Pietro.

Pietro: Lo so, in me era, e vi è ancora, e questa carne guasta non ha guarito l'anima colpita. O piccola anima, era forse possibile ch' io vi vedessi senza volervi bene?

Violaine: E certo l'avete mostrato che mi volete bene

Pietro: é forse mia colpa se il frutto aderisce al ramo? E chi è quegli che, amando, non vuole aver tutto ciò che ama?

Violaine: Per questo avete cercato di distruggermi?

Pietro: L'uomo oltraggiato ha le sue tenebre, come la donna.

Violaine: In che cosa vi ho mancato?

Pietro: O immagine della Bellezza eterna, tu non sei mia.

Violaine: Non sono un'immagine io. Non è modo di dir le cose questo.

Pietro: Un altro si impossessa in voi di ciò ch'era mio.

Violaine: Resta l'immagine.

Pietro: Un altro mi toglie Violaine, e mi lascia questa carne infetta e lo spirito devastato.

Violaine: Siate uomo, pietro. Siate degno della fiamma che vi consuma. E se bisogna essere divorati, sia ciò su un candelabro d'oro come il Cero Pasquale in mezzo al coro per la gloria di tutta la Chiesa.


Paul Claudel, da L'annuncio a Maria


oggi ho rivisto a teatro lo spettacolo Violaine adattato da questo testo che amo molto, e non poteva essere più opportuno alla situazione...mi ha commosso fino al midollo!

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