Dice Aristotele nel secondo libro della Metafisica che "come una cosa si pone rispetto all'essere, così si pone rispetto alla verità": il significato che la verità di una cosa, contenuta nella verità come nel suo soggetto, risiede nella somiglianza perfetta di una cosa con il suo essere. Delle cose che esistono, tuttavia, alcune sono tali da contenere in sé l'essere assoluto; in altre, invece, l'essere dipende da un'altra cosa con cui sta in relazione, come essere nello stesso tempo e relazionarsi ad altro; come il padre e il figlio, il signore e il servo, il doppio e la metà, il tutto e la parte, e simili, in quanto tali. Dal momento che l'essere di tali cose dipende da altro, ne deriva che anche la verità di esse dipende da altro: se si ignora la metà, infatti, non si può mai conoscere il doppio, e così tutto il resto.
Dante, da Lettera a Cangrande della Scala
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