sabato 24 ottobre 2009

Il sogno del prigioniero

Albe e notti qui variano per pochi segni.

Il zigzag degli storni sui battifredi
nei giorni di battaglia, mie sole ali,
un filo d'aria polare,
l'occhio del capoguardia dallo spioncino,
crac di noci schiacciate, un oleoso
sfrigolio dalle cave, girarrosti
veri o supposti – ma la paglia è oro,
la lanterna vinosa è focolare
se dormendo mi credo ai tuoi piedi.

La purga dura da sempre, senza un perché.
Dicono che chi abiura e sottoscrive
può salvarsi da questo sterminio d’oche;
che chi obiurga se stesso, ma tradisce
e vende carne d’altri, afferra il mestolo
anzi che terminare nel pâté
destinato agl'Iddii pestilenziali.

Tardo di mente, piagato
dal pungente giaciglio mi sono fuso
col volo della tarma che la mia suola
sfarina sull'impiantito,
coi kimoni cangianti delle luci
sciorinate all'aurora dai torrioni,
ho annusato nel vento il bruciaticcio
dei buccellati dai forni,
mi son guardato intorno, ho suscitato
iridi su orizzonti di ragnateli
e petali sui tralicci delle inferriate,
mi sono alzato, sono ricaduto
nel fondo dove il secolo è il minuto –

e i colpi si ripetono ed i passi,
e ancora ignoro se sarò al festino
farcitore o farcito. L’attesa è lunga,
il mio sogno di te non è finito.

Eugenio Montale

mercoledì 21 ottobre 2009

Grazie don Giorgio!













Don Giorgio Pontiggia

Se non fossi tuo, mio Cristo,
mi sentirei creatura finita.
Sono nato e mi sento dissolvere.
Mangio, dormo, riposo e cammino,
mi ammalo e guarisco,
mi assalgono senza numero brame
e tormenti, godo del sole
e di quanto la terra fruttifica.
Poi io muoio e la carne diventa polvere
come quella degli animali
che non hanno peccati.
Ma io cosa ho piu' di loro? Nulla,
se non Dio. Se non fossi tuo,
Cristo mio, mi sentirei creatura finita.


San Gregorio Nazianzeno

mercoledì 14 ottobre 2009

La speranza di pure rivederti
m'abbandonava;

e mi chiesi se questo che mi chiude
ogni senso di te, schermo d'immagini,
ha i segni della morte o dal passato
è in esso, ma distorto e fatto labile,
un tuo barbaglio:

(a Modena, tra i portici,
un servo gallonato trascinava
due sciacalli al guinzaglio).

Eugenio Montale, da Occasioni

domenica 4 ottobre 2009


















2/10/'09 St. Paul Cathedral, London.

"Far vivere un albero in fondo al giardino...dare alle foglie di quell'albero un certo peso, una certa presenza...Credo di aver trovato la parola: la presenza. La presenza di un pezzo di carta, di un lembo di cielo, di un oggetto qualunque, di quegli oggetti che, nei momenti più patetici della nostra vita, prendono una misteriosa importanza"

George Simenon